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L'indomani mattina mi svegliai alle prime luci dell'alba piena di energia e pronta ad iniziare una nuova giornata.

Mi affacciai dalla finestra e socchiusi gli occhi respirando il profumo della rugiada e quando li riaprì vidi nuovamente la coda rossa muoversi accanto al ruscello che costeggiava la nostra piccola dimora. Incuriosita e affascinata da quei colori scarlatti mi affrettai a raggiungere il prima possibile quella che pensavo potesse trattarsi di una volpe.

Ancora in veste da notte mi recai al ruscello, il vento mattutino scompigliava i miei capelli più del dovuto, ma il mio aspetto in quel momento non mi importava, ero solo vogliosa di scoprire cosa avesse portato un animale tanto affascinante così vicino casa.

Cercando di fare il meno rumore possibile mi avvicinai al luogo in cui era stato avvistato poco prima e finalmente lo vidi. Rossa scarlatta, dal petto bianco come la punta della coda. La volpe furtiva e sull'attenti mi scrutava con i suoi grandi occhi marroni. Ruotò le orecchie all'indietro e con un'agile e delicato scatto scappò dalla mia vista inoltrandosi tra i folti alberi.

<<Già sveglia sorellina?>> sussultai sentendo la voce di Dorian alle mie spalle.

Mi voltai con la sensazione di essere stata riportata nella realtà.

<<Non vale la pena sprecare altro tempo a dormire quando la natura qua fuori si è già svegliata da un po'.>> Dissi inginocchiandomi vicino al ruscello e immergendo la mano nell'acqua piacevolmente fresca.

<<Spero che la tua opinione non cambierà dopo la notizia che sto per darti.>> Rispose lui sorridendo e avvicinandosi di un passo.

Mi voltai leggermente incuriosita dalla sua esclamazione <<Ovvero?>>

<<Dovrai recarti al villaggio insieme a noi, nostro padre ha deciso di mettersi ad arare il terreno proprio oggi.>>

Sospirai. Il nostro villaggio era un luogo tranquillo, dedito soprattutto all'allevamento e alla pastorizia e gli abitanti alla fin fine erano delle brave persone, c'era però, nel loro modo di fare e di ricercare sempre argomenti nuovi sul quale fantasticare, qualcosa che mi metteva a disagio e per tal ragione provavo il più delle volte ad evitare di andarci. Alle dicerie e alla confusione di paese preferivo di gran lungo la compagnia della natura.

<<E non può venire David al posto mio?>> Chiesi conoscendo già la risposta.

<<Andiamo Elys, sappiamo entrambi che per quanto possa essere bravo negli affari la tua presenza richiamerà sicuramente più clienti.>>

<<Non è affatto vero, molte signore sono affascinate da lui.>> Mormorai sciacquandomi la faccia subito dopo con l'acqua gelida del fiume.

<<Ma a noi servono anche i signori, per questo andremo tutti e tre.>> Protestò lui.

Rinunciai a polemizzare ulteriormente e corsi in casa a cambiarmi. Indossai un abito in mussolina bianco con fantasie floreali gialle e dopo aver salutato mia madre mi avvicinai al carro sul quale Dorian stava caricando le casse piene di frutta e verdura.

<<Buongiorno anche a te Frost.>> Sussurrai al nostro cavallo avvicinandomi a lui per accarezzagli la criniera grigia.

Ma ignorandomi continuò a brucare l'erba.

<<Prova con questa.>> David si stava avvicinando con i vestiti cuciti dalla mamma adagiati sull'avambraccio sinistro e una mela nella mano destra.

Mi tirò il frutto consapevole dei miei riflessi e si unì a Dorian nella sistemazione del nostro mezzo.

Guardai la mela gialla sentendone immediatamente il dolce profumo indice dell'elevato grado di maturazione e la avvicinai al muso dell'animale che in soli due morsi la divorò ringraziandomi con un sonoro nitrito.

S'agapó alepoúWhere stories live. Discover now