16.

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Capitolo di passaggio su cui tornerò a lavorare più avanti.

<<Elys.>>
Mi sentivo chiamare, ma le mie palpebre erano talmente pesanti che non riuscivo o meglio, non volevo, aprirle.
<<Dobbiamo muoverci, vedi di svegliarti!>>
Svogliatamente aprì gli occhi e non appena vidi il volto del ragazzo tutti i ricordi della sera precedente tornarono al loro posto.
Come mi ero potuta addormentare?!

Il bianco si spostò avvicinandosi al fuoco per spegnerlo, lo seguì con lo sguardo e vidi alle sue spalle una distesa di neve. La luce del sole rifletteva su di essa, ma lo strato che copriva il terreno al di fuori della grotta era così spesso da non aver intenzione di sciogliersi.
<<Aiutami a fare sparire le tracce.>> Disse Sylver con in mano la legna inutilizzata.
Lo vidi e rabbrividì. Come poteva restare in camicia con il freddo che faceva? Nonostante mi avesse ripetuto mille volte che per lui le temperature basse non erano un problema io non riuscivo ancora a capacitarmene.

Quando sollevai il busto per sedermi notai che sul mio corpo era stato adagiato anche l'altro mantello.
Mai possibile che lui fosse rimasto sveglio durante la notte per sorvegliare il mio riposo?
No, era ridicolo. "Perché mai lo avrebbe dovuto fare?" Pensai mordendomi il labbro inferiore nel tentativo di trovare una risposta.

Scossi la testa e reggendo il mio mantello mi sollevai.
Con qualche ramo trascinai via la cenere rimasta, in seguito mi voltai alla ricerca della scatola.
Non c'era...
Controllai nelle tasche del mantello che avevo in mano, ma tastai solo la morbida stoffa.
<<Hai preso la scatola?>> Chiesi allarmata.
Lui annuì e io potei tornare a respirare.
Cambiai il suo mantello con il mio e glielo porsi attendendo che lo prendesse.
<<Grazie...>> Mormorai una volta che lo ebbe preso piegando la schiena in avanti in un inchino.
Avrei voluto aggiungere altro, ma avevo così tante domande in testa da non riuscire a pensare ad altro. Mi ero trattenuta anche fin troppo.
<<Sbrighiamoci.>> Mi fece cenno con la testa di seguirlo e ci avviammo verso l'interno di quel macabro passaggio.
Lo seguì in silenzio, per paura di dimenticare le domande che continuavo a ripetermi in testa, cercando nel frattempo di mettere a fuoco il nostro percorso che ad ogni passo risultava sempre più buio per la distanza dall'esterno della grotta che andava via via aumentando.

Sylver rallentò fino ad affiancarsi <<Chiedi pure, so che stai morendo dalla voglia di farlo.>> Bisbigliò voltandosi verso di me.

Lo guardai un attimo iniziando a torturarmi le mani... Da cosa avrei potuto iniziare?
<<Com'è possibile?>> Mormorai guardandolo. <<Come puoi essere una volpe?>>

Lo sentì sospirare prima di rispondermi<<Come posso essere un umano semmai...>>

I miei passi rallentarono <<Sei nato... Volpe?>> Chiesi fermandomi.

Notai un movimento del suo viso, ma non riuscì a distinguerlo a causa della scarsa luce.
<<Non ti fermare Elys e non allontanarti da me. Tra poco i tuoi occhi non riusciranno più a distinguere nulla per la troppa oscurità.>>

Annuì, aveva ragione e tra l'altro gli uomini di Walter sarebbero potuti passare di là in qualsiasi momento.
Ripresi a camminare avvicinandomi al ragazzo.

<<E per rispondere alla tua domanda, sì, la mia vera natura è quella di volpe e tra le mie capacità vi è anche quella di diventare umano.>>

"Strano" pensai "io mi ero convinta del contrario"
<<Eppure possiedi molte qualità umane...>>

<<Tipo?>> Mi sollecitò.

<<Beh hai un ottimo vocabolario, riesci a fare facilmente dei discorsi intrinsechi di intelligenza e sei anche dotato di un innata eleganza.>>

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