7.

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Il mio sonno però non durò molto, anzi veramente pochi minuti, venni svegliata infatti, da un bussare alla porta violento.
Mi alzai prima che nostra madre si svegliasse e corsi ad aprire.
Davanti a me vidi David e mio padre.
Mi spostai in silenzio guardando poi alle loro spalle desiderosa di vedere spuntare con loro anche Dorian.

<<Elys, chiudi la porta, fa freddo.>>disse mio padre facendomi capire che il nostro Dorian non era ancora stato trovato.

Vidi David andare in cucina senza dire mezza parola e mio padre sedersi sulla panca.

Seguì David insicura su cosa dire.
Lui aveva preso un bicchiere e si stava versando dell'acqua.

<<Lo abbiamo cercato ovunque.>> Disse all'improvviso sbattendo sul tavolo la brocca e facendomi saltare per lo spavento.

<<Di lui non c'erano neanche le tracce, sembra si sia volatilizzato quello stolto.>>
Era arrabbiato, questo di sicuro, ma sapevo che dietro quella rabbia si nascondeva la mia stessa preoccupazione quindi mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
Sembrò che il mio gesto lo avesse calmato e ricambiò l'abbraccio.
Entrambi ne avevamo bisogno, eravamo legati a nostro fratello anche se forse non glielo dimostravamo abbastanza, tenevamo molto a quel solare e allegro ragazzo.

<<È la seconda volta che sparisce di notte e la prima non è andata proprio benissimo.>> Disse piano.

<<Ho provato a cercarlo nel bosco.>> Ammisi in quell'istante facendolo immediatamente ritrarre.

<<Cosa hai fatto?>> Domandò incredulo.

<<C'era la volpe bianca fuori ed ero sicura che mi avrebbe condotto da lui, invece...>> Venni interrotta da una serie di tonfi ovattati che provenivano dalla scala e mi girai di colpo verso l'uscita della cucina.
Avevo chiuso la porta della mia stanza?

<<Elys!>> Sentii mio padre gridare il mio nome e preso un bel respiro andai verso la scala.

<<Che ci fa questa specie di ermellino marrone in casa nostra?>> Chiese tenendo l'animale che si stava agitando per la collottola.

<<Non è un ermellino.>> Lo corressi prendendo il piccolo.

David che mi seguì subito accorse in mio aiuto.
<<È uno zibellino e anche piuttosto simpatico.>> Disse sorridendo finalmente e accarezzando l'animale sotto il muso facendolo arrabbiare.
Lo zibellino iniziò a muoversi e ad agitarsi ancora di più fin quando David non smise di toccarlo.
Ci mettemmo a ridere tutti e tre e notai che l'atmosfera si alleggerì.

<<L'ho trovato qui davanti mentre vi aspettavo.>> Mentì per evitare di dargli un ulteriore dispiacere.

<<Va bene, se può farvi stare tranquilli in questo momento può rimanere, ma non affezionatevi, tra qualche giorno lo rimetterai dove lo hai preso. >> Annuì e salì le scale con David dietro.

<<Mi sa che dobbiamo finire di parlare pulce.>>

Sospirai.

<<Non oggi però. Non riuscirei a sopportare anche i tuoi rimproveri.>>

David rise e mi accarezzò la testa <<Va bene, buonanotte allora. Ne riparliamo quando ti sarai svegliata.>>

Gli sorrisi e ricambiai la buonanotte tornando nella mia stanza.

Passarono altri venti giorni e di Dorian non si vedeva neanche l'ombra.
Lo avevamo cercato ogni giorno grazie anche all'aiuto dei cittadini, ma senza alcun risultato.
La temperatura si era notevolmente abbassata e qualche sera pioveva.
Non sapevamo più cosa pensare, era letteralmente scomparso e io e David stavamo per partire.

S'agapó alepoúWhere stories live. Discover now