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Il giorno seguente mi sentii demoralizzata e stanca prima ancora di mettere piede fuori dal letto, quel giorno io e David saremmo dovuti tornare al villaggio. A prendere il posto di Dorian ci fu nostro padre, deciso a scovare l'identità del nostro aggressore.

Tutto però filò liscio e io e mio fratello potemmo avviarci in discreta tranquillità verso il vicolo stabilito.

<<Pronta?>> Mi chiese David prima di inventare una scusa per poterci allontanare.

Annuì. Lui mise in atto il suo piano e poco dopo fummo in cammino. Il vicolo stranamente quel giorno mi sembrò meno oscuro e minaccioso, i muri in pietra delle case che lo delimitavano mi parsero quasi fiabeschi in più notai un arrampicante ornare il cornicione di una piccola porticina.

<<Dovrebbe essere lei.>> Sussultai sentendo David e guardai dritto dinanzi a noi. La ragazza del giorno precedente era lì, con i capelli rossi raccolti in una treccia bassa e addosso un abito di lino color magenta.

<<Buongiorno signori.>> Disse allegra spostando le mani dietro la schiena.

<<A voi.>> Rispose mio fratello piegando il capo in avanti per qualche secondo.

<<Avete fatto onore alla vostra parola, ne sono lieta.>>

<<E noi saremmo lieti di sentire cosa avete da proporci vista la vostra richiesta di rivederci.>> Risposi io imitando nel mentre il saluto di David.

<<Un affare che recherà vantaggi ad entrambe le parti.>> Continuò lei iniziando a dondolare sui talloni con fare infantile.

<<Ovvero?>> Domandò David. Lo guardai e dal suo sguardo mi accorsi che stava esaminando il linguaggio non verbale della nostra interlocutrice.

<<Un viaggio signori, verso Iceville. Voi ci ricompenserete per l'aiuto che vi abbiamo offerto ieri mettendo a disposizione il vostro carro e al contempo potrete vendere le vostre robe ai nobili di quel luogo, così facendo il danno economico che vi è stato inflitto sarà annullato.>>

Arricciai per un secondo il naso, qualcosa non mi tornava nel suo ragionamento <<Come fate a sapere che abbiamo accusato il colpo economicamente parlando.>>

La giovane mi osservò per un istante, poi con un sorriso furbo replicò <<Sylver ha visto tutto madamigella, il vostro raccolto è andato perso e dalla quantità che mi è stata riferita posso dedurre che ciò vi abbia arrecato qualche problema. Vivete di agricoltura e sartoria, giusto?>>

Sapeva fin troppo per essere una che non avevo mai visto nel nostro villaggio, ma David annuì confermando le sue supposizioni e a proposito di ciò anche io avevo un paio di curiosità da saziare.

<<Voi non siete del posto, vero?>> chiesi facendo un passo avanti, fissandola seria.

<<No, siamo stranieri di passaggio diretti nella località di cui poco fa vi parlavo.>> Rispose piegando la testa a sinistra e facendo ricadere la lunga treccia sulla spalla.

<<Mi è parso di capire, inoltre, che conoscevate abbastanza bene l'uomo di ieri.>>

Questa volta non proferì parola, si limitò a guardarmi perdendo il sorriso che aveva sulle labbra.

<<Non serve che confermiate quanto supposto da mia sorella>> intervenne David <<Penso che questo particolare sia risultato alquanto ovvio a tutti i presenti.>>

<<State attenti a Walter>> iniziò la ragazza con il tono di voce più basso e minaccioso <<quando si fa dei nemici fa sì che essi soffrano in maniera sproporzionata.>> Passò lo sguardo da David a me e proseguì <<L'episodio di ieri lo ha parecchio infastidito, non è abituato a sentirsi rispondere per le rime, per di più dal genere femminile. Se solo volesse, e vi auguro che ciò non avvenga, potrebbe colpire tutti coloro che vi sono vicini.>>

S'agapó alepoúWhere stories live. Discover now