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Seduta su una roccia con il viso tra le mani, guardavo lo zibellino giocare con un ciottolo. Lo faceva rotolare da una zampa all'altra annoiato tanto quanto me che aspettavo già da un po' il ritorno di David e Liz.
<<Ci stanno mettendo troppo.>> Mormorai lasciando che le braccia mi ricadessero sulle gambe.
Lo zibellino sollevò la testa girandosi in direzione del bianco e zampettando abbandonò il suo gioco per avvicinarsi a Sylver.

Come potevano quei due stare tranquilli?

<<Va bene, non ho intenzione di aspettare ancora.>> Dissi alzandomi.
<<Sorveglia il cavallo e il bianco, intesi piccolo?>>
Lo zibellino mi ignorò per masticare il mantello del ragazzo.
Mi portai una mano sul viso esasperata dal suo comportamento, strinsi in vita il laccio della gonna del mio vestito e uscì.

Il sole era tiepido, abbastanza da rendere le temperature ancora tollerabili e qualche nuvola bianca macchiava il cielo ormai sereno.
Sollevai i lembi della mia veste e mi incamminai lungo il vialetto tracciato il giorno prima dalle ruote del nostro carro.
Di tanto in tanto si vedevano delle piccole pozzanghere facilmente oltrepassabili e cumuli di fango.
Proseguì per circa venti minuti, poi mi fermai. Il silenzio della natura mi inquietava, poco alla volta tutti i suoni erano cessati. Si sentivano solo i miei passi, mi guardai intorno, ma di David e Liz non c'era la minima traccia, neanche una piccola impronta.
Mi avvicinai al tronco di un albero intravedendo alla sua base i colori dell'arcobaleno dovuti alla pioggia e ai raggi di sole e nel farlo notai dei graffi sulla corteccia, a pochi centimetri da terra.
Passai le dita su quei segni, erano troppo piccoli per trattarsi di tracce di lupo, ma perfette per essere associati a una volpe.
Feci il giro del tronco notando delle impronte di animale.
<<E se...>> Nella mia mente passò il pensiero che potesse trattarsi della volpe bianca.
Cercai di capire se fosse nascosta lì da qualche parte, senza però aver successo.
L'unica cosa che potevo fare per scoprire la verità era seguire le impronte.
Facendo attenzione a non finire in mezzo al fango, mi misi alla ricerca. Alla fine ero passata dal cercare David e Liz a seguire le tracce di una volpe.
Sapevo che se avessi trovato la volpe bianca, ella mi avrebbe aiutata a scoprire dove si trovavano i ragazzi.
Proseguì con l'incoscienza di una ragazza di vent'anni abituata ai suoi boschi sicuri senza pensare minimamente alle conseguenze.
Camminai concentrata sulle impronte fin quando non sentì delle foglie scricchiolare, guardai i miei piedi. Erano su un terreno privo di fogliame così alzai immediatamente lo sguardo.
Non capivo da dove fosse provenuto il suono. Ero sola o almeno così sembrava, i grandi tronchi però avrebbero potuto nascondere tranquillamente la sagoma di un qualsiasi uomo.

<<Chi è la?>> Chiesi afferrando alla svelta un ramo vicino ai mie piedi.

Sentì nuovamente il rumore provenire dalla mia destra e mi girai.

<<David, sei tu?>> Chiesi.

Nessuno rispose.

<<Liz!>>

Niente neanche questa volta.
Con il ramo ancora stretto tra le mani continuai il mio cammino.
Più lentamente voltandomi di tanto in tanto. Anche volendo tornare indietro ormai era troppo tardi, i rumori mi avevano distratta disorientandomi completamente e quindi facendomi perdere anche le tracce del mammifero.
Non avevo più una meta, ma non volevo fermarmi, sentivo che se lo avessi fatto sarei stata in pericolo così proseguì.
Destino volle che qualche metro più avanti sentissi un guaito sofferente.
Non era quello della mia volpe, era leggermente diverso, ma apparteneva di sicuro a un canide.
Seguì la provenienza del suono addentrandomi in una zona più boscosa spostando ciò che mi intralciava la strada con l'aiuto del bastone e presto la vidi.

La volpe rossa era accovacciata in un angolo con la zampa anteriore sinistra piegata e stava fissando qualcosa davanti a sé nascosto alla mia vista.

S'agapó alepoúWhere stories live. Discover now