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Carmen mi guardò con gli occhi spalancati, l'abito mi calzava perfetto, neanche se avessimo preso le misure del mio corpo...

La sera della cerimonia era arrivata, ormai erano passati diversi giorni e non avevo più rivisto la volpe, ma non perdevo le speranze, quella sarebbe potuta essere l'occasione giusta per trovare David, una volta giunta al castello avrei cercato il momento giusto per scappare dalla festa e cercare il laboratorio che mi aveva nominato il Bianco. Sapevo benissimo che il mio era un piano avventato, ma non avevo altra scelta, la volpe era sparita e io dovevo darmi una mossa e salvare mio fratello.

<<Così sembrate veramente una principessa.>> Disse la signora con le mani giunte e un sorriso genuino sul volto. Feci un giro su me stessa facendo allargare la gonna e quando mi fermai adagiai le mani sul tessuto, quel vestito era veramente qualcosa di spettacolare. Sorrisi guardando il mio riflesso nello specchio, non mi ero mai sentita bella come in quel momento. Lo scollo a barca valorizzava le spalle e il collo, i capelli ondulati ricadevano sulla schiena ad eccezione di due ciuffi laterali che erano stati intrecciati e legati insieme sul retro della nuca.

La signora si allontanò, io guardai fuori, era già buio e presto mi sarei dovuta avviare, presi l'invito dal tavolo e lo aprì, la cerimonia iniziava alle otto. Richiusi la busta nell'esatto momento in cui Carmen mi mise davanti due orecchini a cerchio.

<<Indossate questi, ci stanno benissimo con l'abito.>> Guardai gli orecchini dorati, poi l'anziana <<Ne siete sicura? Non vorrei rischiare di perderli.>>

Lei annuì <<Erano di mia figlia, anche a lei avrebbe fatto piacere che li indossaste.>>

Le sorrisi e infilai gli accessori, presi il manto in velluto rosso che aveva realizzato Carmen e lo indossai agganciando i due ganci sul petto. Sistemai il tessuto, poi salì nella stanza che mi era stata affidata. Mi avvicinai al mio vecchio vestito per slegare il medaglione biconvesso, tolsi il laccio e lo riposi all'interno del corpetto. Non sapevo perché lo stessi portando con me, forse come semplice portafortuna, ma mi sentivo più tranquilla.

Uscì dalla stanza lanciando uno sguardo all'orologio posto su un mobile vicino alle scale, erano le otto meno venti, dovevo sbrigarmi.

Scesi in fretta le scale, presi l'invito, ringraziai di cuore la signora che entusiasta aveva quasi le lacrime agli occhi, probabilmente per la gioia di sapere il vestito da lei ideato alla cerimonia più importante dell'anno per Iceville, e sollevando l'ampio cappuccio rosso mi avviai.

Carmen mi aveva spiegato più o meno dove andare, dovevo superare la piazza e continuare in direzione delle torri, ma il percorso fu più semplice del previsto, mi bastò seguire il viavai di carrozze.

Avvolta dal mantello che purtroppo attirava molto l'attenzione per via del suo colore sgargiante, mi ritrovai presto molti occhi puntati, la gente che mi incontrava si chiedeva come mai una straniera si stesse recando a piedi al castello, li sentivo porsi domande sulla mia provenienza, sulla mia identità e io iniziavo a sentirmi irrequieta... e se l'abito una volta al castello avesse suscitato la stessa reazione? Li ci sarebbe stato anche Walter, mi avrebbe riconosciuta immediatamente.

Rallentai il passo insicura sul da farsi. Forse dovevo tornare indietro... ma non potevo lasciarmi scappare l'occasione di trovare mio fratello.

Sollevai lo sguardo, tre castelli si ergevano appena dietro le pendici della montagna, ma tutte le carrozze sembravano recarsi in quello centrale, lì si fermavano davanti alle mura, facevano scendere gli invitati e giravano poco più avanti per tornare indietro.

Mi avvicinai osservando bene la zona, guardai i due castelli laterali, erano identici eccezione fatta per gli ingressi; il primo aveva un lungo ponte sorvegliato da quattro guardie e l'ultimo un cancello in ferro battuto. Quello in cui mi sarei dovuta recare invece presentava un semplice arco dove probabilmente un tempo vi era un portone e all'ingresso nessun tipo di protezione.

S'agapó alepoúWhere stories live. Discover now