26.

95 13 23
                                    

Pov. Elys

Ero frastornata, rileggevo velocemente le ultime righe scritte a mano mentre cercavo di convincermi che ciò che avevo appena scoperto non poteva essere vero.
Vudaìs.
Dannazione... Come potevo essermi, in così poco tempo, trovata in mezzo a tutta quella magia?
Sollevai il medaglione che improvvisamente mi sembrava esser diventato estremamente pesante, la mano mi tremava nel tentativo di non cedere e farlo cadere a terra.
Quell'uomo conosceva molto bene la storia di Iceville, lui stesso era stato un abitante o per la precisione l'abitante.
Vudaìs era il ragazzo che era scappato, grazie alla volpe, la sera della morte del vecchio nobile.
E c'era dell'altro... Dietro la figura del negoziante si celava molto di più, qualcosa che però vi spiegherò al momento opportuno, adesso proseguiamo con calma nella narrazione dei fatti.

Stavo ancora cercando di convincermi della veridicità di quel testo quando tutto d'un tratto sentì le porte alle mie spalle spalancarsi.
<<Perlustrate ogni centimetro della stanza.>> Sentì gridare da una voce maschile.
Rimisi il medaglione al suo posto e chiusi alla svelta il libro, mi avvicinai con una certa premura a uno degli scaffali più vicini per riporre il volume e proprio mentre con l'indice ne spingevo il dorso mi trovai affiancata da due uomini in armatura.

<<Che succede?>> Chiesi dando le spalle alla libreria mentre il cuore mi martellava nel petto.

<<Chi è lei e che ci fa in questa stanza?>> Domandò uno di loro.

Con il pensiero mi rivedevo già rinchiusa in qualche sotterraneo pronta ad essere torturata.

<<Sono... Sono un'ospite della nobile Liz, mi è stato concesso il permesso di recarmi qui in biblioteca a leggere.>> Risposi con un filo di voce sentendomi quasi mancare.

<<Eravate invitata alla cerimonia del solstizio?>>

Annuì.

<<Avete visto il nobile Sylver per caso?>> Domandò l'altro uomo.

Ma certo, era ovvio. I soldati erano lì per cercare Sylver, Liz mi aveva detto che probabilmente secondo il loro piano sarebbero venuti a cercarlo, ma non mi aveva minimamente spiegato come comportarmi.

<<S-sì!>> Risposi alla svelta pronta a inventarmi qualsiasi scusa per mandarli fuori strada, ma altri passi stavano arrivando, altri uomini entravano nella libreria armati di tutto punto e ci raggiungevano velocemente.
In pochi attimi dieci soldati mi circondarono.

<<Voi non potete stare qua!>> Gridò uno dei nuovi arrivati con la stessa identica armatura dei primi, ma con uno stemma differente sul petto.

Sollevai le mani dinanzi a me scuotendole per frenare la loro accusa
<<Stavo appunto spiegando che...>>

<<Non voi signorina, loro.>>
Guardai le due guardie al mio fianco, ero basita, ma allo stesso tempo rassicurata. Lasciai ricadere le braccia e rimasi ad ascoltare.

<<Dobbiamo parlare con il vostro nobile.>> Disse quella alla mia destra.

<<Il nostro nobile è anche il vostro finché sarete a Iceville.>> Aggiunse uno dei nuovi arrivati.

<<Non quando lavoriamo per Ser Walter.>>

Gli animi iniziavano a surriscaldarsi e io dovevo cercare un modo per non rimanere immischiata in quella lite.

<<Dovete lasciare immediatamente il castello, la vostra presenza non sarà gradita ai padroni della dimora. Se non ve ne andrete saremo costretti a uccidervi.>>

S'agapó alepoúWhere stories live. Discover now