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Il rumore delle gocce d'acqua che si infrangevano sulla tettoia, sul terreno, passando fra le foglie dei sempre verdi mi rilassò talmente tanto che riuscì a dormire per quasi un'ora intera, al mio risveglio tutto profumava di bosco e di pioggia e l'aria fresca accarezzava piacevolmente il mio viso e le mie mani mentre lo zibellino sul mio grembo mi riscaldava.
Le ruote del carro ancora si muovevano ed ero cullata da quel dolce dondolare tanto che mi risultò difficile aprire gli occhi.
<<Elys.>> David mi chiamava senza alzare la voce, con il suo solito tono calmo e saggio.

<<Elys, svegliati, tu non hai la resistenza di questi due. Se dormi adesso stanotte starai sveglia per molte ore.>>
Aveva ragione e d'altronde ormai ero già sveglia da un po'.

Aprì gli occhi vedendo la rossa dormire serena nella posizione in cui l'avevo lasciata e la tendina che mi separava dal posto davanti chiusa.

<<Sono sveglia, tranquillo.>> Mormorai cambiando posizione e sentendo all'improvviso una fitta allo stomaco.
I muscoli del mio volto si contorsero dal dolore e con un veloce movimento mi levai lo zibellino di dosso per reggermi il ventre con una mano.

<<Che succede?>> Chiese allarmato mio fratello.

Scossi la testa prendendomi un minuto per rispondere <<Non è nulla, ho solo bisogno di sgranchire le ossa.>> Mentì provando a sembrare il più serena possibile mentre dentro stavo impazzendo dal dolore.

<<Sylver!>> David alzò la voce per chiamare il bianco e nel farlo svegliò Liz che infastidita aprì un occhio.

<<Cosa?>> Chiese lui dall'altro lato della tenda.

La rossa mezza addormentata mi sorrise e con la voce impastata parlò al fratello <<Ho bisogno di scendere. Fermati il prima possibile.>> Disse al mio posto.
La guardai corrugando la fronte e lei mi fece l'occhiolino <<Tranquilla.>> Sussurò prendendo lo zibellino che nel mentre era sgattaiolato vicino a David e iniziando ad accarezzarlo.

Il bianco non protestò. Continuò per un chilometro poi sentimmo le ruote frenarsi e gli zoccoli del cavallo sbattere su un terreno differente. Liz scostò la tenda e vidi il mantello del bianco inzuppato d'acqua.
<<Grazie.>> Gli tirò giù il cappuccio e proseguì << potreste restare qui tu e David?>> Chiese tornando dentro prendendo la sua sacca e facendomi nel mentre un segno con la testa di seguirla.
Non persi un attimo e seppur molto dolente andai con lei. Quando scesi e passai davanti al carro inoltrandomi con la rossa nella grotta mi sentì osservata dal bianco che però un attimo dopo scese dalla sua postazione togliendosi il mantello e fece il giro del carro.

<<Dove stiamo andando?>> Chiesi seguendola.

<<C'è una fonte la giù, ne sento il rumore.>> Rispose lei avanzando a piccoli passi sul terreno roccioso.

Cercai di non perderla di vista, ma più ci addentravamo più le ombre prendevano il sopravvento su quella grotta e i miei occhi ci stavano mettendo un po' ad abituarsi, in compenso però sentì presto anche io il suono della sorgente d'acqua.

<<Eccola.>> Disse Liz fermandosi.

Cercai di mettere a fuoco le sagome e le ombre che intravedevo e dopo un paio di minuti riuscì a distinguere qualcosa.
La ragazza aveva appoggiato il fagottino a terra e lo stava aprendo.
La guardai incuriosita non capendo che cosa ci facessimo vicino a quella fonte, poi la vidi uscire una sagoma rettangolare e voltarsi verso di me.
<<Tieni.>> Disse porgendomi l'oggetto.
<<Cos'è?>> Chiesi prima di prenderlo, ma non appena lo sfiorai capì.
Era morbido e fresco, inoltre i miei polpastrelli individuarono subito le trame, doveva trattarsi per forza di un ritaglio di qualche tessuto.
<<Qualcosa che ti servirà. Hai dei crampi allo stomaco vero?>> Chiese richiudendo il fagotto.
Mi stupì della sua supposizioni, ma poi pensai che forse la mia espressione e la mano sul ventre avessero portato la rossa a trarre le sue conclusioni.
Sospirai tenendo con entrambe le mani la stoffa e risposi <<Purtroppo sì.>>

S'agapó alepoúDove le storie prendono vita. Scoprilo ora