23.

102 13 35
                                    

Era fuggito anche questa volta, ma ormai ero abituata. Diceva il minimo indispensabile per farmi sentire in ansia e poi spariva diretto chissà dove.
Era ancora così difficile comprenderlo, eppure fui certa di sentire qualcosa nel momento in cui afferrai la sua mano, forse mi stavo esponendo troppo, non potevo permettere alle mie fragilità di salire a galla.
Spostai la tenda ammirando la sala, tutti fissavano un punto dal lato opposto, ma la distanza era tale che non riuscì a distinguere chi guardassero.
Camminando lentamente lungo il perimetro della stanza mi avvicinai.
Alla sommità delle scalinate c'era Ethan. Il volto era celato da una maschera, ma i capelli biondi erano inconfondibili, poi quella era una posizione che si addiceva a un nobile.
<<Madame>> una voce mi fece voltare. Un ragazzino, vestito come quello che all'esterno distribuiva maschere, mi stava chiamando.
<<Ditemi.>>
Questo mi mostrò una collana.
Guardai il ciondolo, era un fiocco di neve in vetro...
<<Vi ringrazio, ma non credo di volerlo.>> Risposi sorridendo leggermente per poi rivoltarmi, il ragazzino mi girò intorno <<Purtroppo è necessario che ogni ragazza dai 21 ai 26 anni lo indossi.>>
Storsi la bocca.
<<E chi dice che faccia parte di quella fascia?>> Domandai mettendo le mani sui fianchi.
<<Qual è il vostro nome?>>
<<Cerere.>>
Controllò una strana lista. <<Invitata del nobile Ethan, 23 anni.>> Lesse.
Porgendomi ancora una volta il ciondolo.
Sylver mi aveva espressamente detto di non indossarlo...
<<Cosa accadrebbe se mi rifiutassi?>> Domandai.
<<Verreste buttata fuori.>> Rispose lui tranquillo.
Sospirai prendendo il ciondolo.
<<Va bene.>> Mormorai.
Lo indossai, meglio indossare quella collana che finire fuori. Dovevo controllare che tutto filasse liscio.
Tornai a guardare Ethan che parlava, la sua maschera era uguale a quella di Sylver e diversa da quella degli altri invitati...
Ripensai al bianco. Quando avevo sentito la sua voce mi era sembrato di averla solo immaginata, invece era proprio lui, quando finalmente si era deciso a farsi vedere mi sentì improvvisamente rincuorata, stava bene.
I capelli bianchi accuratamente pettinati all'indietro con due soli piccoli ciuffi che sfioravano la maschera, le mani protette da dei guanti bianchi, indosso un completo anche esso bianco sotto al quale si intravedeva una camicia grigia.
Il suo fascino era così palese da dargli un'aria regale, sembrava più nobile lui che Ethan.

Come richiamato dai miei pensieri Sylver fece la sua apparizione alla sinistra del biondo contemporaneamente a Walter con la sua inconfondibile folta barba e si posizionò dal lato opposto.
"Che ci fanno quei tre assieme?" Pensai.
Walter ed Ethan erano parenti, ma Sylver?
Socchiusi gli occhi cercando di ricordare la storia narrata da Carmen.
"Ma certo!" Lei non mi aveva mai nominato il nome dei figli di Erick. Ma come era possibile? Il padre del bianco... Tutto sembrò collegarsi.
Mi guardai in giro, da quelle parti doveva esserci anche Liz in quanto sorellastra della volpe.
Ed effettivamente era a cinque metri da me con indosso una elegante tuta blu.
Era per lei il vestito!
Dovevo immaginarlo, la rossa aveva sempre preferito essere comoda in un paio di pantaloni piuttosto che impedita da diversi strati di tessuto.
Come mai David era ancora nei laboratori però?

Quando mi rivoltai sentì lo sguardo di Sylver su di me.
Arrossì violentemente, ma grazie al cielo la veletta celava il mio rossore.
<<Che le dame si facciano avanti.>>
Vidi delle donne spostarsi verso il centro della sala, con esse anche la rossa.
Ethan osservava scrupolosamente tutte le ragazze, Walter avevo lo sguardo fisso su Liz che irrigidita sembrava volesse mandargli una scarica di fulmini addosso.
Sylver stava facendo lo stesso con me, non capivo il motivo, ma sembrava mi volesse rimproverare di qualcosa.
Poi mi accorsi che non guardava me, ma la ragazza della servitù che mi si stava avvicinando.
<<Signorina.>> Mi disse questa abbassando il capo. Era la stessa ragazza a cui avevo ceduto il mantello.
<<Ditemi.>> La sollecitai.
<<Avete il fiocco di neve, dovreste raggiungere le altre.>> Mi suggerì parlando piano.
Probabilmente ricordandosi che era la prima festa a cui partecipavo volle aiutarmi.
Sfiorai con le dita il fiocco di neve, quindi mi voltai verso Sylver. Era immobile, se avesse potuto mi avrebbe rimproverato in quel preciso istante per aver preso il ciondolo.
Sapevo che aveva appena sentito ciò che mi aveva detto la ragazza.
Lo vidi muovere leggermente la testa in un segno negativo, ma riflettei.
Liz doveva ballare con Walter e si era avvicinata al centro della sala insieme alle altre... E se Walter avesse improvvisamente cambiato idea?
Meglio aumentare le possibilità di tenerlo accupato.
Annuì alla ragazza e lentamente mi avvicinai al centro posizionandomi in fila con le altre.

S'agapó alepoúWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu