Capitolo 13

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«Derek, perché non sei rimasto con loro? Adesso penseranno che siamo in bagno insieme, e più tempo impiegheremo a tornare più aumenteranno le batuttine.» sospira.

Lui ha le mani nascoste nelle tasche dei jeans, e saranno a cinque metri di distanza. C'è un silenzio assordante là fuori. «Che succede?» il moro ignora completamente quello che gli ha appena detto, tirando dritto al punto.

Stiles stringe le labbra, guardando da un'altra parte. «Oggi... è l'anniversario mio e di Lydia.» gli spiega. «Non so nemmeno che giorno è nella realtà, non so nemmeno lei come sta... so che ho detto che stare qua può farmi bene, ma sto comunque perdendo dei momenti della mia vita reale, Derek. E non lo so, mi sento quasi in colpa a sentirmi bene, perché lei in questo momento potrebbe star male per me.»

Il licantropo fa un paio di passi verso di lui.
«Non devi mai sentirti in colpa per stare bene.» afferma. «Non hai deciso tu di stare qua, Stiles, e lei lo sa che non ti sei allontanato di proposito. E ha tutto il branco a sostenerla, se avesse bisogno di aiuto.»

Stiles prende un lungo respiro, guardandosi i piedi. «Io... lo so. È che ogni tanto ripenso che ci troviamo in un'altra dimensione di cui non sappiamo nulla, e mi sento un po' claustrofobico, come se fossimo intrappolati in una scatola

«Lo so... com'è che sei riuscito a metterti con la Martin?» domanda il moro, con un tono genuinamente curioso, pensando che parlare di queste cose possa farlo stare meglio.

L'umano alza lo sguardo su di lui. «Intendi come fa uno come me a stare con una ragazza come lei? Perché è quello che si chiedono praticamente tutti.»

«Non avevi detto fossi migliorato e che avessi ricevuto molti apprezzamenti in accademia?» gli ricorda, e ora sono entrambi più avvolti nel buio, perché Derek si è avvicinato ancora di più a lui, e il la luce del lampione non arriva bene là.

«Sì, l'ho detto, e sicuramente la mia autostima è molto più alta di anni fa... ma mi rendo conto degli sguardi delle persone quando mi vedono con lei, e ringrazio che non ho il super udito, perché sarebbe un colpo molto basso per la mia autostima. Insomma, è inevitabile che tutti pensino lei sia meglio di me fisicamente, ma comunque preferirei non sentire i commenti.» spiega, non riuscendo a guardare l'altro in faccia, perché alla fine era quello che voleva intendere Derek con quella domanda.

«Io non lo penso.»

La testa di Stiles si gira di scatto verso il licantropo, al punto che gli sembra di aver sentito qualche vertebra scrocchiare. Derek ha sempre quell'espressione indecifrabile, e ancora le mani in tasca. «In che senso?» ha sicuramente frainteso.

Adesso il moro sembra essere in difficoltà, come se non fosse facile per lui ammettere certe cose. «Non penso che la Martin sia meglio di te.»

Stiles strabuzza gli occhi. «Derek, ma l'hai vista?»

È la prima volta che sente un'affermazione del genere, ed è abbastanza sicuro che lo stia dicendo solo per farlo stare meglio.

Non può essere altrimenti.

Adesso il mannaro sembra irritato, infastidito. «Stiles, devi smetterla di pensare queste cose, sopratutto quando non è vero. Lei è oggettivamente bella, ma per me sei meglio tu, va bene?»

«Aspetta...tu, Derek Hale, stai dicendo che io, Stiles Stilinski, sono bello?» enfatizza bene i nomi, perché crede di trovarsi in un'altra dimensione, se non fosse che già ci sono. Insomma, ha ammesso che Lydia è bella ma che lui è meglio. Quindi, significa che lo considera bello. E non sa come sia possibile, già gli sembra assurdo che qualcuno gli dica che è meglio della rossa, ma che quel qualcuno sia proprio Derek Hale?

Do I Wanna Know? |STEREK|Donde viven las historias. Descúbrelo ahora