Capitolo 44

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Sta correndo da almeno mezz'ora.

Non sa nemmeno dove, non sa nemmeno come farà poi a tornare alla macchina.

Neanche gli piace correre, ma non sa cos'altro fare.

Quella mattina si era svegliato da solo, perché Derek era dovuto andare al lavoro almeno due ore prima, e non faceva che ripensare alla serata precedente.

Al ballo.

Alle parole di Sophia.

A tutto quello che sente, per cui ha sempre incolpato l'altra dimensione.

Per cui ha incolpato tante cose, tra cui la lontananza dalla sua ragazza... e ora non sa più a cosa addossare le sensazioni che prova.

E non vuole affrontarle, perché è spaventato.

Ha passato la mattinata a casa propria, per poi capire che sarebbe impazzito e basta tra quattro mura. Eppure, nonostante stia correndo in mezzo alla natura, ecco ancora quei pensieri a tormentarlo.

E non basta affatto correre al massimo della sua velocità... talmente tanto che sente le gambe dare i primi segni di cedimento.

Ma continua a correre, stando attento a non inciampare.

"... non ero mai stata con nessuno, tanto che a stento mi riconoscevo, e me ne sorprendevo ogni giorno di più..."

Gira a destra, aprendo la bocca per respirare affannosamente.

Pensa a quando con il moro erano seduti sulla spiaggia, la sera, e lui gli aveva detto di volerlo baciare.

Pensa a come fosse maledettamente difficile trattenersi, e come ancora lo è.

Pensa a come sia così naturale cercare il contatto fisico con lui.

Prova ad accelerare ancora di più, scuotendo la testa come per scacciare via i pensieri.

"... non avevo mai desiderato stare così vicina a qualcuno, non avevo mai creduto di potermi comportare così."

Tra due giorni è l'anniversario suo e di Lydia.

Prima di essere rapito dal Deyven era emozionato per questa occasione, mentre ora non sente nulla.

Cosa gli è successo?

In fondo lo sa bene che è successo, ma non vuole ammetterlo.

Non vuole.

Ed è per questo che sta scappando.

Scappando da una verità che lo spaventa a morte.

"Quando è la persona della tua vita lo senti e basta..."

Le gambe cominciano a far troppo male, e sta respirando sempre più a fatica.

Ma continua a correre.

Non ha mai avuto tutta questa confusione nella sua testa.

Lui che ha sempre avuto le risposte a tutto, lui che è sempre stato convinto Lydia Martin fosse la risposta definitiva.

"Guardi quella persona e lo sai con certezza che ti appartiene."

Si accascia a terra, stremato.

Respira faticosamente, con il petto che si alza e abbassa veloce. Vorrebbe piangere, perché non si è mai sentito così.

Resta a terra per un tempo indeterminato, quando improvvisamente vede una mano comparire di fronte a lui.

Alza il volto, e davanti a lui c'è la persona responsabile di tutto questo.

Quei dannati occhi verdi, che lo trovano sempre.

Do I Wanna Know? |STEREK|Where stories live. Discover now