Capitolo 20

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«Scott e Malia hanno già consultato il bestiario in Brasile?» domanda Cora con scetticismo, mentre sistema la valigia nella suite. Ha delle occhiaie da paura, e i capelli spettinati.

Peter si affaccia alla finestra della stanza, e osserva i grattacieli. Non è mai stato in Giappone, nonostante abbia girato parecchio fuori dall'America. «Sì, Malia mi ha chiamato mentre ascoltavi la musica a palla sotto la doccia. Il covo di streghe in possesso di quel bestiario è stato molto comprensivo, o così mi ha detto... hanno scattato una foto alla pagina dedicata al Deyven e se ne sono andati. Dovrebbe inviarla sul gruppo a momenti.»

La ragazza si stende sopra uno dei due letti singoli. «Ogni tanto mi dimentico che è tua figlia.» commenta, visto che la coyote ha deciso di continuare a vivere da sola, nonostante Peter abbia una casa molto grande. Invece, Cora aveva deciso di accettare la proposta dello zio di vivere con lui, e deve ammettere che non ha molto di cui lamentarsi.

È libera di fare quello che vuole e si fanno compagnia a vicenda durante i pasti, o la sera quando rimangono tutti e due a casa.

Certo, Peter ogni tanto si porta a casa qualcuno, ed è abbastanza sicura almeno una volta avesse organizzato un'orgia mentre lei dormiva.

Ma sa come gestirlo, ed è l'unica famiglia che gli rimane oltre Derek.

Sì, Malia è sua cugina, ma non ha ancora molti rapporti con lei, e sa che anche Peter non la vede così spesso.

«Avete un caratterino simile, non invidio Scott e nemmeno Isaac.» commenta lui, pensando che il suo rapporto con Malia è migliorato con il tempo, ma non è una situazione così facile, visto che lui proprio non sa come comportarsi. Non sa come essere padre.

Cora si mette seduta sul letto, e guarda male lo zio, sperando di non essere diventata rossa. «Che c'entra Isaac?!»

Peter si allontana dalla finestra, inarcando un sopracciglio in stile Hale. «Nipotina mia, puoi dire che sono un po' pazzo ma non stupido. Isaac è un bravo ragazzo, ma se ti farà del male non sarà più nulla. Puff, un mucchio di cenere.»

La licantropa sta per lanciargli un cuscino addosso, quando arriva la notifica di un messaggio.

È Malia, che ha inviato la foto di una pagina del Bestiario.

In un attimo Cora è accanto allo zio, tutti e due con lo sguardo puntato sul cellulare.

Leggono la descrizione fisica della creatura velocemente, rimanendone un po' interdetti, ma arrivano subito al pezzo più importante. «Il Deyven ha creato una dimensione alternativa, che è in grado di controllare a proprio piacimento: può creare oggetti inanimati o animati (solo piante e animali) e può teletrasportare le persone da un punto all'altro del suo mondo. L'aspetto discriminante della sua dimensione è il tempo, che trascorre in maniera differente: dieci giorni corrispondono circa a un giorno sulla Terra. Normalmente, le persone rapite allo stesso momento si ritrovano sempre insieme.» legge ad alta voce Peter, e non c'è scritto altro.

«Non è che sia molto utile, speriamo di trovare qualcosa di meglio.» sospira Cora. «Non ci dice come riportarli indietro o quanto sia pericoloso il Deyven... ci dice solo che quei due hanno passato insieme già quasi venti giorni.»

Peter spegne il telefono. «Lo so, ma ho l'impressione stiano bene. Se la discriminante è il tempo, per il resto deve essere un mondo simile al nostro. In tal caso, sarei per fare una scommessa, vuoi sentire?»

Lei lo osserva con un'espressione confusa. «Scommessa? E su cosa? Su chi trova una soluzione per primo? Noi, ovviamente. C'è poco da scommettere.»

Lui scuote la testa, allargando le labbra in un sorrisetto che non promette nulla di buono. «Una scommessa su quanto gli ci vuole a quei due per scopare. Considerando che qua sono entrambi fidanzati, questo potrebbe allungare il processo.... poi Derek è masochista, si sa, quindi ancora di più... e Stiles considera Lydia Martin la più grande conquista della sua vita, quindi.... mh.... tre mesi, secondo me.»

Do I Wanna Know? |STEREK|Where stories live. Discover now