Capitolo 37

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La pizza è veramente buona, e Stiles è seduto a capotavola, con Derek nel posto affianco.

Hanno anche cercato su facebook del ragazzino tutte le persone con cui hanno legato in quella dimensione, contattandoli per capire se fossero riusciti o meno a tornare nella realtà.

Nessuno ha risposto ancora.

«Come hai dormito finora?» gli chiede d'un tratto il mannaro, avendo già finito la pizza da un po'.

Stiles rimane con l'ultimo pezzo in mano, in fondo dovendosi aspettare una domanda simile. Ha delle occhiaie che non aveva da un bel po' di tempo.

Abbassa lo sguardo sul piatto, non riuscendo a mentire con Derek. «Non bene... sono tornati gli incubi, ovviamente. Il problema è che mi ero quasi abituato a dormire senza, quindi è un po' più dura di quando capitava in precedenza. Ma ehi, non è niente di grave, tornerò a farci l'abitudine con il tempo.»

Sa che quel mese passato in quella dimensione lo ha aiutato in qualche modo, ma non è sufficiente. Ci vorrà del tempo ancora, e se solo riuscisse a farsi un lungo viaggio, allontanandosi di nuovo da tutto e tutti...

«Puoi fermarti a dormire stanotte, ti vedo stanco e il mio letto è abbastanza grande per tutti e due.» propone subito il licantropo, cercando il suo sguardo.

Stiles sa che è per far sì che almeno questa notte non abbia di nuovo gli incubi. E sa anche che non è una grande idea, considerando come ancora lui si sente nei confronti del moro... ma è davvero stanco, nonostante non siano nemmeno le nove di sera, e vorrebbe riuscire a dormire bene almeno per una notte. «Scrivo a mio padre che non torno nemmeno a dormire.» decide dopo qualche secondo, tirando fuori il cellulare.

(20:40) Mi fermo a dormire da Derek, non mi aspettate. SS

Posa il cellulare in tavola, e finisce l'ultimo pezzo di pizza, sentendosi sempre lo sguardo dell'altro addosso.

«Mi sei mancato.» ed ecco che di nuovo le parole gli escono dalle labbra senza che possa pensarci prima. Si sente subito in imbarazzo, e l'espressione del mannaro è di nuovo sorpresa. Inizia a gesticolare. «Cioè, non per via degli incubi ovviamente... mi manca anche il posto in realtà, sai, poter andare in spiaggia e- vabè, non c'entra nulla, intedevo dire che mi sei mancato perché umh abbiamo convissuto un mese e... abbiamo passato tanto tempo insieme, costruito un rapporto che non pensavo avremmo mai avuto e-uh mi è mancato anche parlare con te di cose più... serie. Come facevamo in terrazza. Sai bene che sei l'unico a cui mi sono confidato su certe cose, ma non è che ti considero un psicologo eh-non è che mi manchi per quello, è che-»

Si interrompe perché il moro si è alzato con il sedere dalla sedia, allungandosi con il corpo per potergli lasciare un bacio tra i capelli.

Bum, bum, bum.

Non può fare questi gesti senza alcun preavviso, cazzo.

«Mi sei mancato anche tu.» pronuncia le parole con ancora le labbra tra i suoi capelli, per poi tornare seduto, come se niente fosse.

«Perché non mi hai cercato allora?» osa chiedere, visto che è stato lui a scrivergli oggi.

Chissà altrimenti quando mai si sarebbero risentiti... forse a un'uscita con il resto del branco.

Derek continua a rimanere con lo sguardo fisso sul suo. «Perché credevo che questi primi giorni di ritorno nella realtà volessi passare il tuo tempo con le persone che non hai rivisto nell'ultimo mese, e sono stato molto tempo in stazione... se non ti fossi fatto vivo tu è molto probabile ti avrei scritto questa stessa sera.»

Stiles annuisce, visto che ha senso.

È un po' il motivo per cui lui non ha contattato il moro in quei giorni.

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