La mafia

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           Il bar era quello di un paesello infrattato tra tornanti di una scomodità tale che soltanto un povero cristo o un disperato ateo potevano affrontare per raggiungere quel poco più di niente. E poi, dopo tutti quei tornanti, un altipiano che sembrava il far west, buono forse per girare un cost to cost italiano, che oltre ad un "wow che bello" sentito pronunciare da un unico turista che si era perso, non offriva nulla di meglio che appunto quel paesello posto sull'unico dislivello appena apprezzabile. Nessuno si era sognato di far passare un treno, una corriera o una qualunque forma di servizio pubblico. Se ci volevi andare, ci andavi con i propri mezzi. A piedi neppure a pensarlo. Troppo caldo. Troppo freddo. E poi perché mai andarci? In tutto ci vivevano meno di cento persone. E a dire il vero, nessuno sapeva bene quanti fossero.

Anche i carabinieri ci stavano lontano e facendo a gara tra loro ad ignorare di esserne competenti perché in fondo quella terra se fosse Puglia o Basilicata ancora non si era capito. Ci andasse la Polizia. Ma la Polizia era lontana da lì. Ed allora amen, ci andiamo noi!

Fatto sta che la provinciale passava molto più sotto a collegare le due regioni italiane che pure loro si erano dimenticate di contendersi quel pezzo di terra, che a dire il vero era Basilicata, e da lì a raggiungere le autostrade e i luoghi abitati degni di quel nome era un'impresa.

E da un altro punto di vista, era un posto ideale dove scomparire. Così, il paesello a cui, volendo insistere sulla situazione infelice, avevano anche tolto il cartello del benvenuto, era come assente dalle mappe, e soltanto Google si intestardiva a segnalarlo e, se solo avessero potuto, gli abitanti avrebbero volentieri fatto una petizione chiedendo al gigante americano di togliersi di mezzo e di lasciarli beatamente in mezzo al niente. Che tanto Internet lì non c'era, telefonini a parte.

"Allora, è fatta?".

Un grugnito, più che una risposta, fu un sì.

"Ecco, dimmi".

"Avevi detto che mandare Italo sarebbe stato un problema, ed invece è andata come è andata", rispose un uomo alto e secco che non aveva l'aspetto di quello che in realtà era.

"Mi stai dicendo che a lavà la pap au ciocc' stavolta ha funzionato? Sarebbe la prima".

"Sarebbe, appunto, come hai detto".

Nico, così si faceva chiamare, e nessuno sapeva bene il perché visto che il suo nome era un altro, era un omone di novanta chili, con un viso pieno e la pelle scura consumata dal Sole, si alzò dalla sedia e spostò il pesò del corpo sulla gamba sinistra per liberarsi dalla sedia.

Posò il bicchiere di un vino grossolano e spesso lasciato a metà. Si pulì la bocca con il dorso della mano.

Dava le spalle al Secco.

Si affacciò alla finestra, disse ancora qualcosa ma il Secco non capì e non chiese.

Lì era già mattina e la luce violentava quel deserto poco sotto il bordo del paese e disegnava sull'altipiano lunghe ombre. Nulla si muoveva, non un filo d'aria, non un fremito di farfalla. Neppure gli uccelli c'erano, e che ci sarebbero stati a fare? C'era veramente poco per tutti.

"Bene, ora vediamo cheminchia succede".

Un altro amoreWhere stories live. Discover now