Victor

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           La sorpresa mi attende giù nell'atrio. Ho ancora il fiato corto quando realizzo che davanti a me ci sono due militi, che per altro conosco, della caserma del paese. Li guardo interrogativo, ma loro non mi dicono niente, e la cosa mi piace ancora meno.

Lo stesso imbarazzo che provo io, lo prova anche la preside. In evidente sofferenza implora con gli occhi di sciogliere il motivo per cui i carabinieri possano essere giunti nel suo, rispettabilissimo, edificio scolastico.

E siccome il mutismo sembra essere una costante dei carabinieri, mi presento goffamente, visto che non ce ne sarebbe stato il bisogno di farlo.

"Sono il professor...".

"Certo, certo, lo sappiamo, ci dovrebbe seguire in caserma".

"Perché?", chiedo neppure tanto ingenuamente visto che penso sia lecito averne un motivo.

"Ci hanno detto così", intervenne il secondo carabiniere pensando che la risposta fosse esaudiente.

"Mi scusi", inizia pensando di non aver mai pensato a come dovrei rivolgermi ad un carabiniere, "io avrei lezione, pertanto se la cosa non è di carattere urgente, io prima finire di espletare i miei doveri, e poi, in un secondo momento", dissi tronfio della mia apparente superiorità linguistica, "verrei da voi in caserma appunto".

Il carabiniere che aveva parlato per primo, si rivolse interrogativo al secondo, poi risoluto, si rivolse prima alla preside, che evidentemente si era già qualificata come il capo del plesso scolastico, e poi nuovamente a me.

"Forse nel mondo suo quello che conta è quanto ha da fare lei prima di quanto abbiamo da fare noi, ed invece, mi creda che almeno per oggi sarà il contrario. Dovrebbe seguirci adesso se proprio non le dispiace!".

Quell'autorità, che non avevo intravisto, mi sorprese ancora più dell'essermi reso conto di essere stato oggetto del loro interesse.

Mi limito ad un "Va bene", forse intervallato ad un "mi scusi" che però, al momento, non giurerei di aver pronunciato.

Nel seguire sommessamente i due carabinieri, ripenso a Giuseppe, per un momento soltanto, e senza sapere bene il perché, ne sento una profonda mancanza. 

Un altro amoreWhere stories live. Discover now