Victor

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            L'incontro con Giulia ha causato un cedimento, come se i miei pensieri e le mie emozioni siano in balia della più piccola onda ed in me il mare è già mosso. Salgo le scale e i pensieri appunto si confondono, si mischiano tutti insieme e creano un ingorgo nero.           

 Come hanno fatto gli altri? Ci penso ogni giorno. Cosa hanno provato? Disperazione? Tristezza? Datemi il giorno che ho deciso di lasciarti andare per capire come ho potuto abbandonarti, datemi tutti i giorni successivi per capire come ho potuto continuare a farlo. Chiarirlo mi servirebbe per capire se in fondo sia stato meglio per te. Un vile al tuo fianco avrebbe di certo fatto peggio del valoroso che ti ha accolto, cresciuto, voluto bene come ad una figlia.

Ero spaventato.

Ma ciò non basta per giustificarmi.

Ho alleviato la mia colpa ogni giorno stando in disparte ma pensandoti sempre. Proteggendoti a mio modo. Cercando di essere con te nei pensieri.

Troppo poco per farmi perdonare.

È fuori discussione.

Ho imparato a mentire a me stesso per alleviare il dispiacere, ma anche questo non è stato abbastanza.

Ma questo tempo sembra essere terminato. Finalmente. Sto cercando una soluzione, un modo di poterti parlare senza ferirti. Di raccontarti il mio amore senza che tu possa sentire la rabbia del saperlo. Di spiegarti la mia debolezza senza chiederti perdono.

Avrei deciso così.

Mi sistemo la camicia sotto la giacca, poi esco e ci penso ancora. Credo che ne avrò la forza, dovrò scegliere le parole con cura, selezionarle ad una ad una, chiedere il permesso di farlo. Poi ti racconterò di me.

E di come ti ho amato lo stesso.

Poi arrivo davanti alla classe, e qualcosa devo pur fare.

Un altro amoreWhere stories live. Discover now