20|Petali blu

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«Trovato!» esclamai alzando il libro, trionfante.

Lo avevo nascosto sotto al letto, non accorgendomi che era rimasto preda della polvere e di un ragnetto che avevo schiacciato per sbaglio con la manica della felpa.

Me la tolsi disgustata e rivolsi la mia attenzione a Marta che aveva già iniziato a sfogliarlo. «C'è qualcosa di interessante?» chiesi.

«Solo un mucchio di parole scritte con una calligrafia molto brutta. Però dopo averlo letto potrai dire di poter fare...» Girò il libro verso di me, puntando l'indice su un capitolo. «Uno sgualembro roverso»

«Eh?»

«Ne so quanto te. Io non ho fatto scherma come l'ha fatta Greg, la maggior parte delle cose le ho imparate da sola. E poi a lui non è servita molto perché alla fine ha deciso di adottare l'arco come sua arma principale» Sbuffò. «Devi vedere come si vanta ogni volta, neanche fosse Robin Hood»

Colta dall'imbarazzo di non sapere cosa rispondere, mi schiarii la gola e alzai anche il secondo libro che avevo nascosto sotto al letto. Era un erbario, pieno di illustrazioni e piante secche.

Lo aprii ad una pagina casuale e recitai. «Ad ogni tipo di problema possono venire associati dei fiori che sono in grado di curarli» Mi passai una mano tra i capelli bruni, sistemandomeli dietro le orecchie per evitare che le ciocche ostacolassero la mia lettura. «Senti qua: Cherry Plum, detto anche Mirabolano, per chi ha paura di perdere la ragione o l'autocontrollo» Voltai pagina. «Oppure questo: Gentian, per chi si scoraggia e si deprime facilmente»

«Tu»

Chiusi momentaneamente il libro. «Grazie» risposi sarcastica. Sfogliai un po', poi mi fermai su una pagina tutta scribacchiata. «Agrimony, per chi nasconde i suoi tormenti dietro un sorriso» Lanciai una rapida occhiata a Marta, poi ritornai a girare le pagine finché non capitai su un fiore dall'aria familiare. «Ah, questo è interessante. Giglio Blu del Paradiso, per coloro che desiderano»

«Desiderano cosa?»

Feci spallucce. «Non c'è scritto nient'altro» Guardai delusa la pagina spoglia, priva di alcuna illustrazione. Forse era una specie ormai estinta o la persona che aveva scritto quell'erbario non era mai riuscito a trovarlo.

Ritornai sul Cherry Plum e osservai gli appunti presi di lato. Erano gli unici scritti con un inchiostro rosso che ricordava molto il sangue.

Non funziona come sperato.

Irreversibile.

La mia vista diventò improvvisamente sfocata e fu costretta a mettere giù il libro e stropicciarmi gli occhi. Ma quando li aprii nulla era cambiato.

«Tutto bene?» mi chiese, preoccupata.

«Più o meno» Ripresi in mano il libro e lo avvicinai fino ad avercelo a pochi centimetri dalla faccia. Ora vedevo. «Sto cercando di capire che cosa c'è scritto» La mia vista cominciò ad appannarsi lentamente, impedendomi di vedere qualsiasi cosa. Chiusi gli occhi di nuovo, pregando che fosse solo una stranezza passeggera.

Nel buio della mia mente un petalo blu iniziò a cadere leggiadramente verso il basso, seguito da una scia di tante piccole goccioline di acqua illuminate da uno spiraglio di luce.

Toccato il fondo, altri petali si aggiunsero e iniziarono a cadere sempre più numerosi e violenti.
Il blu intenso diventò tutto ad un tratto trasparente, i petali ora erano vetro affilato che quando cadeva produceva uno scroscìo molto simile a quello dell'acqua, e la luce... erano due ora, una rossa e una blu che si riflettevano su ogni singolo coccio.

I Temibili 10Where stories live. Discover now