29|Harron

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Fissavo ipnotizzata le fiamme ardenti del falò, senza pensare a nulla in particolare.

Non ci voleva un genio per capire che ero troppo stanca e triste per pensare a qualcosa che non fossero il funerale o l'avvertimento di Daniel.

Ero in piedi, poco più lontana dal falò e dai tronchi dove si erano seduti i prescelti, preoccupati per cosa sarebbe successo dopo l'arrivo dei loro genitori.

Alla mia destra, Drake e Shirley si tenevano per mano, rimanendo anche loro in silenzio.
Ci eravamo solo salutati con un cenno della mano all'inizio del funerale, non avevamo ancora avuto modo di parlare.

Furono loro a fare la prima mossa e ad avvicinarsi a me. Shirley mi sorrise debolmente mentre Drake mi porgeva qualcosa di circolare avvolto in un tovagliolo.

«Biscotti» disse. «Per recuperare un po' di forze e tirarti un po' su di morale. Li ho fatti stamattina»

«Grazie, sei gentile» me li misi in tasca. Non avevo fame per il momento, li avrei mangiati la mattina dopo.

«Hanno... sofferto?» chiese Shirley con voce tremante. La luce emanata dal falò mi permetteva di vedere i suoi occhi di ghiaccio sciogliersi in un mare di lacrime.

Scossi la testa. «No, sono morti quasi subito, tenendosi anche per mano. Non credo abbiano sofferto molto» mentii. Era una bugia a fin di bene, non potevo mica dirle il modo con cui Gadreel aveva ucciso a sangue freddo suo zio, non sarebbe riuscita a sopportarlo.

Drake le accarezzò la guancia, asciugandole le lacrime e mi ritrovai in imbarazzo. Finivo sempre per essere la terza incomoda in un mondo fatto di coppiette felici, o che almeno aspiravano alla felicità.

«Ho sentito che hai combattuto anche contro gli Infernali» aggiunse Drake. «Posso chiedere com'è andata? Te la senti di dirmelo?»

Annuii col capo, senza staccare gli occhi da Shirley. Sembrava una persona totalmente diversa da quella di un anno prima. Era più morbida come carattere, oserei dire anche tenera. Abbandonare suo padre era stata la scelta migliore.

«In realtà non ho combattuto faccia a faccia con loro. Sono arrivata che avevano già catturato gli altri prescelti, io li ho solo riportati al sicuro» raccontai.

«Hai visto chi erano?» chiese Shirley.

«Molti non li conoscevo ma... tre di loro sì. Uno è uno studente della mia scuola, ma gli altri due sono persone che conosciamo entrambe»

La streghetta corrucciò la fronte, provando a pensare chi mai potessero essere.
Poi un nome cominciò a ronzarle per la testa, uno a cui non avrebbe mai voluto pensare in quel contesto.

«Bryn?»

Annuii lentamente. «E Thomas»

«Oh... lui ti piaceva»

Diventai di colpo tutta rossa. «C-come? N-no!»

«Non fare la finta tonta! Era chiaro come il sole. Eravate sempre insieme. Lui pendeva dalle tue labbra e tu dalle sue. Sareste stati una bella coppia... mi dispiace»

Feci spallucce. Per quanto mi sforzassi di apparire indifferente, il groppo che mi era salito in gola sembrava dimostrare l'esatto opposto. «Forse non era destino. Mentre tu... Bryn... lei era la tua migliore amica, giusto?»

«Non proprio "migliore" ma ci si avvicinava. Era una brava persona sotto tutta quell'armatura di odio che si era costruita. Ma all'epoca ero troppo infantile e svitata per valorizzare il nostro rapporto. Ero più concentrata sulla mia gelosia e sul come fartela pagare per cose che sinceramente nemmeno mi ricordo. Ah sì, avevi distrutto l'Accademia...»

I Temibili 10Where stories live. Discover now