31|Regina dei mostri

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Bryn si sedette sulla sua comoda sedia imbottita, nella posizione di capotavola. Scrutava gli altri nove Infernali con sguardo arrogante. Sapeva di essere migliore di loro, sapeva di averli tutti in pugno.

Certo, erano tutti dalla stessa parte, ma lei era su un gradino più alto di loro, uno che la faceva sentire potente come non mai.
Essere al vertice della fazione che avrebbe vinto la Grande Guerra per la prima volta le dava una sensazione di profonda soddisfazione.

I mostri che da piccola temeva potessero uscire da sotto il suo letto o da dentro il suo armadio per divorarla, ora erano sotto il suo comando, si prostravano a lei e non osavano sfiorarla.

L'unica cosa che le mancava era una corona, ma era questione di tempo prima che gliene venisse concessa una, insieme a tutti i poteri aggiuntivi che comportava.

La cerimonia per la seconda incoronazione, quella definitiva, veniva chiamata Cerimonia dei Doni, perché ogni Infernale riceveva un'abilità aggiuntiva che potesse aiutarlo nella Grande Guerra. E sempre in questo momento speciale i prescelti cambiavano, acquistavano una nuova consapevolezza e diventavano molto più simili a coloro che li avevano nominati, non di aspetto, ma di carattere.

Compiuta la Cerimonia dei Doni, non si tornava più indietro, e lei non vedeva l'ora che avvenisse.

Di solito si celebrava durante il solstizio d'inverno, quando le ore di oscurità erano maggiori di quelle di luce, ma non sarebbe avvenuto quell'anno, no, gli Infernali erano troppo inesperti e la guerra era solo appena iniziata. Ci sarebbero voluti anni prima di quel momento ma Bryn lo avrebbe aspettato con pazienza, proprio come aspettava la disfatta dei Celestiali.

I suoi compagni discutevano animatamente su cos'era successo la sera del 15 marzo, quando ormai avevano in pugno gli altri prescelti. Si lamentavano di essere stati costretti a combattere contro i loro affetti e si chiedevano chi diamine fosse il settimo prescelto, che sembrava aver ingannato tutti e rubato i loro ostaggi da sotto il loro naso.

Non avevano fatto in tempo a vederlo e ciò li mandava su tutte le furie.

Bryn osservava quel caos compiaciuta, come se le loro emozioni negative la rafforzassero, il che non era sbagliato, lo facevano davvero. Dove c'erano grida, pianti, dolore, odio, disperazione e caos, lei era più potente. Era un'abilità utile, specialmente durante una guerra dove di quelle emozioni ce n'erano a volontà.

Si voltò a destra, verso Thomas che sembrava ugualmente divertito da quella scena. Si era tagliato da poco i capelli e quel ciuffo indomabile di un tempo si era trasformata in una piccola onda fissata da una modesta quantità di gel. Il nero gli donava, lo aveva sempre fatto.

Notando lo sguardo di Bryn, le sorrise e le fece la linguaccia, suscitando la risatina della ragazza.

«Ci serve l'identità del settimo prescelto!» esclamò Dyana, sbattendo le mani sul tavolo.

«Riflettiamo» suggerì Anthony, smettendo di giocare con un piccolo golem sopra il tavolo. Il mostriciattolo di pietra mise il broncio e si sedette con un piccolo tonfo. «Tutti i prescelti sono collegati a noi in qualche modo, giusto? Chi non ha trovato il suo corrispondente?»

Tutti fissarono Bryn, Thomas e Sebastian.

Sebastian cercò di mantenersi il più serio possibile nonostante stesse morendo dalla vergogna di essere fissato da così tante persone. A volte, quando non era posseduto, emergeva il suo vecchio se stesso, debole e spaventato. «Io non ho amici» disse a bassa voce.

Thomas si massaggiò il mento, pensoso. «Io invece ne ho fin troppi, e molti li condivido con Bryn. Non ho proprio idea di chi tra loro potrebbe essere»

I Temibili 10Where stories live. Discover now