25|Odi et amo - M&A

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Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
- Catullo (carme 85)

MEGAN & ANTHONY

Camp Eagle Hill
Ricordo che c'era scritto questo sulla maglietta che indossavo fieramente quella calda mattina di metà luglio. Mi ero svegliata presto per metterla e immaginare le strabilianti avventure che avrei vissuto al mio primo summer camp. Mamma e papà avevano finalmente ceduto alle mie preghiere e mi avevano iscritta al Camp Eagle Hill, a due ore circa da New York City.

Avevo compiuto tredici anni ormai da due mesi ed ero pronta ad assaggiare un po' della libertà che mi era stata promessa. Basta allenamenti, basta Città Aurea, basta responsabilità.
Mi meritavo una pausa, almeno per quell'estate.

Julian quella mattina aveva sfoggiato il suo miglior broncio. Mi seguiva per tutta la casa, con le braccia conserte e lo sguardo fisso su di me.
Aveva provato persino a nascondermi i miei occhiali da sole preferiti, quelli con la montatura viola con i fiorellini bianchi che ormai non trovo più (sospetto perché Julian li avesse rotti per sbaglio qualche tempo fa, spiegherebbe perché evita sempre l'argomento).

Non voleva che io partissi e lo lasciassi solo. Mamma e papà concentravano le loro attenzioni sulle piccole Camille e Marika, lasciandolo un po' in disparte, specialmente quando quelle due piccole pesti iniziavano a fare i capricci.

Io ero l'unica a dargli tutte le attenzioni in più che necessitava, raccontandogli le storielle della buona notte rigorosamente piene di elementi bizzarri e sovrannaturali o preparando di nascosto uno spuntino nel cuore della notte che consumavamo in cucina con l'ansia di essere scoperti.

A volte se non riuscivamo a dormire, in estate quando il clima lo permetteva, ci sdraiavamo sopra delle poltroncine sull'ampio terrazzo della nostra penthouse ad ammirare le stelle e a creare nuove costellazioni che chiamavamo come i nostri insegnanti preferiti.

Il Campus durava poco, o almeno, lo durava per me. Di solito si stava un mese, io avrei fatto solo un paio di settimane perché ovviamente avevo dei "doveri", sempre che venire strapazzata dal mattino alla sera alla Città Aurea si possa definire così.
Ma per Julian, due settimane senza di me sembravano un anno intero da come mi guardava con quegli occhietti carichi di tristezza, desiderando di potersi infilare nel mio borsone e seguirmi.

Mamma e papà gli avevano permesso di rimanere con me, almeno per l'andata, per passare altre due ore insieme prima che io iniziassi la mia piccola ed entusiasmante avventura.
Così dovetti sorbirmi un bimbetto di dieci anni cantare a squarciagola tutte le canzoni di Taylor Swift che papà metteva. Era lui che mi aveva accompagnata, la mamma invece era rimasta a casa con le mie sorelline e la signora delle pulizie, una tenera donna del New Jersey che conoscevamo da quando mi ero trasferita nella penthouse con la mia famiglia, all'età di cinque anni.

Ereditare gran parte del patrimonio degli Uriel perché la sacerdotessa bianca aveva predetto che sarei stata una prescelta ci aveva cambiato la vita. Ma i miei genitori non si sono mai fatti corrompere dal lusso e dai soldi, anzi, li hanno visti solo come un'opportunità per garantire a me e ai miei fratelli una vita felice e un futuro solido.

Non avevamo mai affrontato il discorso della mia futura morte prematura, loro non se la sentivano di perdermi e come dar loro torto, nessuno vorrebbe essere a conoscenza di una tale disgrazia.
Così facevano finta di nulla e mi permettevano di vivere la mia vita al massimo, purché io non eccedessi o facessi stupidate irrimediabili.
Ed era per questo motivo che mi avevano permesso di divertirmi al Camp Eagle Hill.

Durante il tragitto mi ero immaginata tutta la mia vacanza ideale al campus: avrei incontrato un gruppo di amici fantastici, avrei imparato ad arrampicarmi sugli alberi senza temere di toccare degli insetti, avrei scaldato dei marshmallow vicino a un enorme falò e infine avrei custodito ogni memoria della mia esperienza in un posto speciale nel mio cuore e nella mia mente.

I Temibili 10Where stories live. Discover now