caffè latte: l'incontro

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Wendy entrò e si guardò in torno, l’atrio era il classico atrio di una scuola superiore: una grande zona aperta, in cui avevano origine due corridoi, uno verso sinistra ed uno verso destra con una grande scalinata centrale; c'era la cattedra di una bidella posizionata vicino ad un distributore automatico a sua volta vicino ad una macchinetta del caffè.

Tutto perfettamente nella norma, eccezion fatta per una grande parete sulla sinistra, rivestita modi carta da parati, ma formata da un collage di su per giù una sessantina di pagine di giornali, con articoli che trattavano dei più importanti fatti storici degli ultimi 80 anni, dalla fine della seconda guerra mondiale alla pandemia, ma anche su musica, cinema e intrattenimento: ce n’era uno anche sul matrimonio dei suoi genitori e la rattristò molto che ci fosse una foto di quel giorno lì e a casa sua no, anche se infondo non c’era motivo di tenerne una a casa, visto che i suoi genitori avevano divorziato quando lei aveva appena tre anni.

Comunque riuscì ad allontanare abbastanza in fretta questi brutti pensieri: le bastò riguardare un attimo il collage di articoli: tutti redatti da giornalisti che avevano frequentato la scuola.                                                               “Wow!” esclamò.                                            Una voce alle sue spalle disse: “E’ bellissimo vero?”                         
Wendy si voltò di scatto e riconobbe il ragazzo che aveva intravisto subito prima di scontrarsi con Nasley.                             

Wendy rimase a fissarlo quasi ipnotizzata e disse, senza starci troppo a pensare: “Decisamente!”.                              Poi però, tornando la solita diva orgogliosa, si affrettò a puntualizzare: “Il collage intendo! È molto bello e particolare!”          
Il ragazzo abbassò lo sguardo a cercare quello di Wendy, ma a causa degli occhiali non lo trovò.                                      Proseguì riferendosi al collage:“E’ iconico, rappresenta la storia della scuola! È il sogno di tutti gli studenti finirci sopra. Vuol dire che hai avuto una carriera di successo!” guardò il muro, poi di nuovo Wendy. “Che dici credi che un giorno ci sarai anche tu?”     

Wendy lo guardò e rispose sicura: “Certamente, anche se non intendo finirci come giornalista ma come evento storico!”. Fece una smorfia, intuendo di aver appena messo a rischio la sua identità.                                                                                              
Peter si mise a ridere: “Bella battuta!”      Anche Wendy, rise: “Sì, perché era una battuta ovviamente!”
“Comunque con quegli occhiali non farai fatica a farti notare!”
Wendy rispose un tantino irritata: “Che c’è non ti piacciono?”        
Il ragazzo si affrettò a chiarire: “No, al contrario mi piace tantissimo chi ha il coraggio di fregarsene di quello che dicono gli altri!”. Peter fece un passo verso Wendy. Lei rimase per un secondo lì.                                                                        Peter: “Ma non te li togli proprio mai? Qui al chiuso sarà difficile vedere con lenti così scure!”                     
Wendy si ritrasse verso la macchinetta, rispondendo:“No, ci vedo benissimo! E scusa ma ora voglio il mio caffè!”                     

Wendy iniziò a cercare nelle tasche, frugò per qualche secondo poi esclamò, involontariamente, ad alta voce: “Accidenti ho dato tutti i soldi a Nasley!”. O meglio, le aveva dato tutti i soldi cartacei e di certo la macchinetta non accettava carte di credito!                            Peter allora le disse:“Se hai bisogno di 2€ te li posso prestare io!”. Wendy accettò esitante: “Grazie,ti prometto che te li riporto!”. Il ragazzo allora sorrise e rispose:“Tranquilla non ce n’è bisogno… anzi sì, così almeno finché sarai in debito so che ti rivedrò!” Wendy ribatté, in tono di sfida: “ Non ti illudere, mi rivedrai solo una volta. Salderò questo debito molto presto!”                                   
Il ragazzo alzò le mani: “Lo vedremo. Ti avviso che non ti renderò la cosa facile!”  Wendy bevve un sorso di caffè e rispose fiera:“Bene sfida accettata! Caro…”          “Peter! Io mi chiamo Peter e tu?”                “Ed io sono Wendy! No! O meglio sì! Anche se ti sembrerà una persa in giro, io mi chiamo veramente Wendy!”                              

Wendy finì di bere il caffè e buttò il bicchierino nel cestino. Concluse dicendo: “Bene allora ci si vede Peter. Prima di quanto ti aspetti!”                          E voltandosi se ne andò. Peter rimase a guardarla finché non ebbe girato l’angolo e disse tra sé e sé, sorridendo: “A presto Wendy!”     

Ed ecco un Peter per la nostra Wendy! Lo dico subito, non sono brava con le storie d'amore! Io ci ho provato comunque e questo è il risultato.

Spero che possa piacervi comunque e nel caso non vi piacesse, oltre a questo la trama è molto più densa e nel prossimo capitolo capirete anche il titolo di questa storia.

Alla prossima 💙💚           

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