A VOLTE LE SCUSE NON BASTANO

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Wendy si rimise gli occhiali e, grazie alla sua falsa identità, mostrando i pass che Peter gli aveva procurato, lei e Ambra  riuscirono ad entrare nel backstage senza troppe problematiche.

Le due proseguirono insieme fino all’entrata delle quinte , poi Ambra disse: “Ok io vado dai ragazzi a dargli il video sbagliato, tu aspetta di venire annunciata e da qui sai come continuare!”. L’altra annuì tesa. “Bene, torno tra cinque minuti, tu cerca di passare inosservata!” e corse via immergendosi tra le file della platea.

Lexie rimase sola.

Iniziò così a girare nervosa l’elastico per capelli, che ormai era diventata solita portare modi braccialetto.

Non smetteva di muoversi velocemente su e giù nell’angolo in cui si trovava, ogni tanto si affacciava per cercare di controllare i movimenti di Ambra.

Azzardò a togliersi gli occhiali per vedere meglio la platea dell’immenso Palasport di Los Angeles: perfettamente visibile da lì.

Però questa eccessiva attenzione per il pubblico, non le permise di vedere Rik arrivare alle sue spalle.

Nemmeno il ragazzo si sarebbe aspettato di vederla lì, quindi disse un po’ sorpreso: “Wendy?”.

Un po’ per un riflesso dovuto all’impazienza del ritorno di Ambra, un po’ per l’ansia e lo stress delle ultime ore che le impedivano di agire in maniera riflessiva, si girò di scatto, senza ricordarsi di rimettersi gli occhiali.

Quando il suo sguardo incontrò quello del ragazzo, per lui fu come un pugno nello stomaco, in parte per la sua magnifica unicità, in parte per il rancore che provava per la persona a cui apparteneva, in parte per aver trattato inconsapevolmente questa stessa persona da amica per tutto quel tempo.

Intanto Lexie aveva avuto il tempo di realizzare il disastro che aveva appena combinato: “Rik…io…posso spiegare!”                                                                             
“Io… io ti consideravo… che scemo… Ambra aveva ragione fin dall’inizio… io chiamo la sicurezza!”                                                               
“No, ti prego! Aspetta!”. Afferrò per un braccio, cercando di trattenerlo, il ragazzo che intanto si era voltato pronto a fare ciò che aveva appena minacciato.

Fortunatamente la stima che aveva sempre provato per Wendy lo spinse ad ascoltare le parole della ragazza. Lei dal canto suo non perse tempo a lanciarsi in scuse e tentativi di spiegazione: “Rik te lo giuro, mi dispiace di avervi mentito per così tanto tempo, ma…”                                                    
“Ma lo hai fatto!” sentenziò freddo il ragazzo.                                        

“Sì, ma all’inizio volevo solo scoprire l’identità di un amico distrutto e fermarlo…” si corresse “…e distruggerlo, ma tutto è cambiato quando vi ho conosciuto, quando ho sentito le vostre storie, quando ho iniziato a capire che vi avevo fatto veramente del male… e quindi sono rimasta per cercare di rimediare!”                  

“E come avresti rimediato? Alla fine sei riuscita… quasi riuscita nel tuo intento di sabotarci… ci avevi proprio abbindolati…                    

“No,no, no! Se avessi voluto mandare all’aria i vostri piani avrei distrutto tutte le vostre prove come avevo in mente di fare i primi giorni, ma non l'ho fatto, vi ho fatto rimuovere solo le notizie fasulle o male interpretate!”                                                                          
“Oh, come con il tentato omicidio di Sandra? Vuoi dirmi che anche il video in cui confessi è falso?”                                                             
“Sì, mi hanno incastrato! Ti prego devi credermi!”                                  

The haters clubWhere stories live. Discover now