IL TRUCCO DEGLI OCCHIALI VALE SOLO PER SUPERMAN!

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"Allora com'è andata?" chiese Nasley curiosa.
"Come intervista una meraviglia, come pomeriggio madre-figlia il peggiore della mia vita!" rispose Lexie con rassegnata tranquillità, che le permise addirittura di accennare un piccolo sorriso.

Le parole di sua madre l'avevano ferita nel profondo, ma in scena era abituata a nascondere le sue vere emozioni e ora la scuola di giornalismo era il suo set, la vita di Wendy il suo film e andava interpretato al meglio.
"Ma il peggio è stato quando, dopo l'intervista, sono andata a cena con lei! Non indovinerai mai cosa mi ha detto..."
"Cosa?" chiese Nasley gesticolando impaziente.
"Si fermerà qui a Milano fino a giugno!" "Oh...no... che sfortuna!" esclamò poco seria l'amica, che non capiva il dramma di Wendy nel vivere con la madre. "Hey, guarda che dico sul serio!" la rimproverò Wendy.
"Andiamo non può essere tanto male!"
"Ah davvero? Ogni giorno si alza alle sei
per fare yoga mattutino e quindi io, per non farmi scoprire, d'ora in poi sarò costretta ad indossare maglioni firmati sopra i vestiti di Wendy per non farle capire nulla e poi dovrò arrivare mezz'ora prima a scuola per cambiarmi nuovamente in modo che nessuno se ne accorga!" disse in tono seccato e nervoso.

Poi continuò: "Stamattina ho ricevuto un messaggio da Peter, o meglio Lexie ha ricevuto un messaggio da Peter, e la cosa mi ha totalmente fatto dimenticare di dover fare questi cambiamenti"
"Cosa, Peter vuole incontrare Lexie?!"
"Nasley presta attenzione alla storia principale!" urlò leggermente isterica Wendy. "...Stavo dicendo che stamattina mi sono vestita come al solito e, quando l'ho vista in fondo alle scale, sono andata nel panico e, per la fretta di correre in camera a cambiarmi, ho lasciato cadere il cellulare giù per le scale e ora non funziona più!" "Cosa fa vedere..." Disse Nasley, prendendo in mano il telefono che Wendy le mostrava.
"Forse la scheda si è leggermente spostata, basterà aprirlo e riposizionarla".

Wendy la guardò come se stesse parlando un'altra lingua: "E tu che ne sai di telefoni cellulari?"chiese sospettosa. "Mio padre è un tecnico per il telegiornale dove lavora mia madre, di cose elettroniche se ne intende! Se oggi me lo lasci domani te lo riporto riparato!" "Lo faresti veramente?" "Certo nessun problema!" "Grazie Nasley sei la migliore, mi hai liberata di un grande problema!"
"Ma ora veniamo alle cose interessanti: perché Peter ti avrebbe scritto?"chiese ficcanaso Nasley, che non stupiva fosse la presidente del club di gossip. "Non lo so. Spero solo che non sia successo nulla a Sandra. comunque oggi lo scopriremo." Mugugnò toccandosi la testa e incamminandosi verso l'aula.
"Stai bene?" chiese l'amica. "No, oggi a causa di mia madre non ho nemmeno fatto colazione!" "Ecco perché sei così lunatica!" "Cosa?" gracchiò Wendy voltandosi di scatto.
"Niente!" disse Nasley con aria innocente, facendo leggermente ridere Wendy.

...

In contemporanea dall'altra parte della stanza, accostata alle scale, Ambra stava osservando le due con l'attenzione di una lince, talmente concentrata che non notò minimamente che Rik stava scendendo i gradini e che ormai era arrivato praticamente affianco a lei.

"Hey, ciao Ambra!" "AH!" la ragazza soffocò uno strillo in gola: "Di un po' volevi farmi venire un infarto?" "No, volevo solo sapere se ti è stato utile il video della raccolta... e magari anche a cosa ti servisse!?" "Shhh! Abbassa la voce!" sibilò la ragazza, lanciando un'occhiata alle due amiche per assicurarsi che non si fossero accorte di nulla, e gesticolando per far segno a Rik di raggiungerla nella sua postazione strategica. Il ragazzo seguì le indicazioni e, una volta arrivato al fianco di Ambra, cercò di intercettare il punto che la ragazza stava tenendo d'occhio con tanta attenzione. Non fu difficile, lo sguardo dell'amica era fin troppo esplicito.

The haters clubWhere stories live. Discover now