Dimmi perché mi odi

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Alla fine della riunione Wendy uscì, salutando a malapena. Camminava spedita lungo la strada, non aveva ancora ripreso colore in viso: era ancora troppo scioccata da ciò che aveva appena scoperto.

Arrivò alla stessa panchina dove era arrivata dopo il suo primo giorno all'haters club e lo shock stavolta non era di sicuro meno! Si sedette e, con il fiato spezzato, cercò di trovare una spiegazione e si pose domande del tipo: cosa posso aver fatto di così brutto a Peter? Perché mi odia così tanto? Perché proprio lui?

In quello stesso momento passò di lì proprio il ragazzo, che stava tornando a casa; lei cercò di tenere la testa bassa e pregò di non essere vista, ma sapeva bene che con quel suo strano look la cosa era impossibile.

A lui, invece, si illuminarono gli occhi appena la vide e subito le corse incontro e disse: "Hey Wendy, che ci fai qui tutta sola?"
"Niente...pensavo..." rispose lei cercando di controllare il tremolio della voce. "2€ per i tuoi pensieri! Così domani ti offro un altro caffè!"
"Temo che dovrai sborsare più di 2€ per tutti i miei pensieri!"
"Allora ti comprerò una macchinetta così potrai farti tutti i caffè che vuoi e vincerei la nostra sfida seduta stante!". I due si guardarono un attimo e poi sorrisero.

In quel momento, guardandolo negli occhi, e Wendy si convinse ancora di più che lui non poteva essere una cattiva persona e che dietro a tutto doveva esserci un motivo, così disse: "Pensavo a te! Al fatto che non conosco la tua storia! Insomma cosa ci fa uno come te, dolce e gentile, all'Haters club? Perché odi tanto quella ragazza?".

Peter la guardò un attimo e poi, con un gran sospiro rispose: "Lexie Van Elsen è pazza e pericolosa: sai io ho una sorella maggiore Sandra...ecco lei sin da bambina voleva fare l'attrice, ed era anche molto brava, infatti a 15 anni già aveva ottenuto diversi piccoli ruoli in serie famose come per esempio: A colpi di stile ed è lì che ha conosciuto Lexie... all'inizio lei credeva anche di andarle a genio, ma in realtà non poteva immaginare quanto si sbagliasse! L'anno scorso aveva finalmente ottenuto un ruolo da protagonista in "The Sea" una serie con alte probabilità di successo; sì,così tante che quel ruolo interessava anche all'ambiziosa Lexie Van Elsen, che aveva fatto anche lei un provino non andato a buon fine. Infatti mia sorella le aveva soffiato la parte e quindi per vendicarsi lei l'ha spinta giù per le scale... e lei si è rotta una gamba e le si è spezzato un dente, quindi, visto che ha dovuto tenere il gesso per quasi due mesi e che ha dovuto fare riabilitazione per altrettanto tempo, le hanno tolto la parte. E come se non bastasse il dentista ha detto che il danno al dente era troppo irregolare e che era impossibile riattaccare la parte spezzata, così non aveva più speranze di ottenere un nuovo ruolo. E questo l'ha fatta uscire di testa! Sì... lei piangeva tutte le sere... diceva che era brutta... che era diventata un mostro... l'ha detto per sei mesi... poi ha smesso... di parlare ... di mangiare... di dormire: era nel baratro! I miei l'hanno mandata in una clinica, prima che smettesse anche di respirare! Tutto per colpa di Lexie!"

"E no, però questo non l'ha fatto!"esclamò la ragazza d'impulso. Il ragazzo la guardò quasi esterrefatto, aveva le lacrime agli occhi: raccontare gli aveva fatto male. Anche Wendy si era commossa con quel triste racconto: si ricordava di Sandra, le era veramente simpatica quella ragazza e molte volte si era chiesta che fine avesse fatto: non la vedeva proprio da quel provino. Sì, si era arrabbiata molto per non aver avuto quel ruolo e nel momento in cui aveva saputo i risultati dell'audizione aveva desiderato con tutto il cuore di levare Sandra di mezzo in qualche modo, ma con altrettanta intensità si era odiata nel momento in cui aveva realizzato che quel suo oscuro desiderio si era avverato davvero.

Però non avrebbe mai spinto qualcuno giù dalle scale per questo, tanto meno una sua amica (Lexie era spietata,ma non fino a questo punto).

Comunque dovette sbrigarsi a rimediare alla sue esclamazione, per non far saltare la sua copertura: "Sì, insomma voglio dire che non può essere arrivata a tanto, insomma va bene che è un'egoista viziata,ma da qui al tentato omicidio ce ne passa di strada... e in più Lexie Van Elsen non mi pare il tipo che i sporca le mani in questo modo." "Sì è vero,ma è anche ricca, può aver pagato qualcuno per farlo!"rispose secco il ragazzo. "Quindi confermi che tua sorella non l'ha vista spingerla!" disse la ragazza,modi avvocato della difesa. "No, mia sorella era di spalle quando è stata spinta; però meno di 10 minuti prima dell'accaduto Lexie aveva fatto una delle sue sfuriate al regista per la mancata parte e, quando aveva visto mia sorella in fondo al corridoio, l'ha fulminata con uno sguardo minaccioso! Poi se ne andata lanciando velate minacce del tipo: "non finisce qui" oppure "vi farò vedere chi comanda", "mi pregherete in ginocchio di tornare"... e per coincidenza pochi minuti dopo la protagonista della serie cade dalle scale! Ma dai Wendy, ragiona!"spiegò il ragazzo quasi scocciato.

"Sì,può sembrare un tantino sospetto, ma non puoi incolparla così senza neanche uno straccio di prova!" "Stai forse cercando di giustificarla?! Wendy, credevo che neanche a te piacesse quella ragazza! Infondo sei o no nell'Haters club?" sbottò il ragazzo. "Sì, è vero a me non piace quella ragazza e sono nell'Haters club, dove tutti i membri hanno un motivo VALIDO per avercela con lei!" "Ah, e il fatto che ha quasi ucciso mia sorella non lo sarebbe?!"
"Lo sarebbe se, come possono fare gli altri, potessi provare che è stata lei! Ma non puoi! La stai condannando solo sulla base di supposizioni!" rispose Wendy con la fredda, pungente risolutezza di Lexie.

Il ragazzo la squadrò con uno sguardo, forse più deluso che arrabbiato, poi abbassò la testa e stette in silenzio per qualche secondo. "Wendy, ti dispiace... avrei bisogno di rimanere solo!" disse ad un certo punto. "Sì, mi dispiace... ma vado comunque! Pensa a quello che ti ho detto, lei è innocente! Me lo sento! Per una volta nella sua vita lo è!" detto così si voltò di spalle e proseguì lungo la strada del parco.

Con quell'ultima frase sibillina aveva messo seriamente a rischio la sua identità segreta, ma, nonostante questo e la litigata con Peter, era comunque felice, perché ora sapeva che il ragazzo non odiava Lexie Van Elsen, ma la persona che aveva spinto sua sorella giù dalle scale: un ruolo che era lieta di non aver interpretato.

Ora siamo entrati ufficialmente nel lato giallo della storia.

I polizieschi e le storie di detective sono sempre state le mie preferite, quindi ci credevo importante inserire un mistero per mantenere viva la storia, credo che tutti i racconti dovrebbero avere un qualche enigma da risolvere.

Spero di non star facendo un disastro mischiando così tante cose, fatemi sapere che ne pensate.

Alla prossima 💚💙

The haters clubWhere stories live. Discover now