𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 7 𝓹𝓽.1 ★

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"...𝐅𝐨𝐫𝐬𝐞 è 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡é 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐨 '𝐩𝐢ù 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞

𝐅𝐨𝐫𝐬𝐞 è 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢ò 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐨 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨

𝐌𝐢 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐭𝐢 𝐚𝐩𝐩𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐥𝐥𝐚

𝐄 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐦𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐞..."

("𝐅𝐢𝐫𝐞 𝐨𝐧 𝐟𝐢𝐫𝐞" - 𝐒𝐚𝐦 𝐒𝐦𝐢𝐭𝐡)

『♥』

«Le serve qualcosa?», sentii la voce preoccupata di Lil (Angela) sulla soglia della porta del bagno.

«No è tutto apposto», le rispose Joseph girandosi appena per guardarla, stava dando le spalle alla porta, impedendo agli altri di poter vedere le mie pessime condizioni. 

«Non è che c'ha bisogno di quel coso... come si chiama?»

«Inalatore», mi sembrò la voce di Gaia.

«Eh sì quello! Andiamo a prenderglielo se vuole», continuo la cantante.

«No davvero, c'ha solo bisogno di un po' di tempo», restò col capo girato qualche secondo in più, poi tornò a prestarmi attenzione. Mi afferrò dolcemente per le braccia, sciolse l'abbraccio su cui ero beatamente accoccolata, e mi guardò in viso abbassandosi appena per controllarmi il viso. Presi un altro respiro profondo passandomi il dorso delle mani sulle guance per asciugarmi le lacrime, quando notai un alone enorme, umido, sulla giacca verde salvia.

«Ti ho bagnato il completo per domani», e allungai una mano sul suo petto, lì dove stava la macchia delle mie lacrime, nella speranza che con quel tocco si asciugasse subito per cancellare quel momento imbarazzante, dove tante volte, in passato, solo lui mi aveva visto crollare in quel modo. Solo lui, infatti, sapeva come gestire le mie crisi di pianto quando non sapevo tenere a bada la situazione, ne ho avute tante da quando ci lasciammo, ma purtroppo, lui non c'è stato per me da quel momento in poi. 

«Non ha importanza, si asciugherà», diede una rapida occhiata alla sua giacca, lì dove le mie dita sfioravano il tessuto del completo, poi i suoi occhi scuri tornarono di nuovo sui miei chiari, «stai meglio?», preoccupato, abbassò di nuovo la voce. Io annuii avvicinandomi al lavandino per bagnarmi il viso, «hai bisogno di acqua?».

«No, davvero, sto bene così. Mi è solo venuto un forte mal di testa», mi asciugai il viso con la carta poi buttai tutto nel cestino accanto. Feci un altro respiro profondo.

«Torna in casetta e riposati»

«Ho una sfida domani, non posso riposarmi. Devo ripassare le coreografie che ho già fatto», feci per uscire dal bagno, ma lui continuò a starmi accanto.

«Puoi ripassare domani mattina», non lo ascoltai.

«Oi», mi sbarrò la strada piazzandosi davanti a me, «Stai spingendo troppo»

Sospirai di nuovo per non sbuffargli in faccia e lo guardai, «ho l'ultima lezione fino alle 18. Di ripasso».

«Perfetto. Mi farò trovare fuori dalla sala, così torniamo in casetta insieme»

𝔇𝔞𝔪𝔪𝔦 𝔲𝔫𝔞 𝔰𝔢𝔠𝔬𝔫𝔡𝔞 𝔭𝔬𝔰𝔰𝔦𝔟𝔦𝔩𝔦𝔱à ♥ 𝓗𝓸𝓵𝓭𝓮𝓷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora