𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 22

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"𝐋𝐚 𝐩𝐢𝐨𝐠𝐠𝐢𝐚 𝐜𝐚𝐝𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡é 𝐥𝐞 𝐧𝐮𝐯𝐨𝐥𝐞

𝐧𝐨𝐧 𝐫𝐢𝐞𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐚 𝐬𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐧𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐞𝐬𝐨.

𝐋𝐞 𝐥𝐚𝐜𝐫𝐢𝐦𝐞 𝐜𝐚𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡é 𝐢𝐥 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞

𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐮ò 𝐩𝐢ù 𝐬𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞"

『♥』

Tornai al mio posto che sentivo un miscuglio di sentimenti ed emozioni, positive e negative. Jo stava dietro di me mentre salivo i gradini per raggiungere il mio banco. Sentivo le gambe molli così chiesi alla produzione se potessi avere un po' di zucchero, poteva essere anche un leggero calo di pressione misto ad ansia, paura e agitazione. I miei compagni mi facevano i complimenti e, quando la registrazione finì dopo il compito della Maestra ai ragazzi e di Petit datogli dalla Pettinelli, finalmente potevamo tornarcene in sala relax.

Diedi un ultimo saluto al pubblico sventolando la mano in aria col sorriso migliore che potessi fare in quel momento. Una ragazzina si avvicinò al plexiglas appoggiandoci le mani, iniziò a chiamarmi e io, sentendo il mio nome, mi girai verso di lei per ascoltarla. Mi urlò che ero stata bravissima e che aveva creato un gruppo nei vari social per supportarmi insieme ad altri fan, io la ringraziai gentilmente mandandole un bacio volante, per lei e per la mia piccola fanbase. Sentire che sempre più gente al di fuori da lì mi stava supportando e credendo in me, mi tirò un po' su di morale. Racimolato da terra il sacco rosso e seguito i miei compagni in sala relax, con Joseph e Simone in testa mentre si lamentava del comportamento di Kumo da leccaculo nei confronti della Maestra, capii che avrei dovuto prendere in fretta le mie cose per evitare di sentire altri lamenti da parte dei miei compagni. 

La cosa che mi fece ridere, era vedere Simone lagnarsi per Tiziano mentre Jo si specchiava e andava in bagno senza ascoltarlo. Quanto può essere da aquario un comportamento del genere? Lo avrei fatto anche io fossi stata sovrappensiero, da aquario che sono. 

Con l'umore non del tutto positivo e i mille pensieri che mi inondavano la testa, tornai in casetta fiondandomi sotto la doccia. Avevo baciato Holden, il mio ex fidanzato per una coreografia. Fin qui nessuno ci vedrebbe il problema, e neanche io se non fosse che avevo una carta natale così problematica e difficile da capire persino da me stessa. 

Baciarlo, vedere come non mi toglieva gli occhi di dosso, sfiorarlo e toccarlo, mi smosse qualcosa, proprio quella e unica cosa che non volevo assolutamente che si smuovesse. Avevo promesso a me stessa che avrei chiuso e che non avrei mai dato seconde chance a nessuno eppure, ecco che la speranza mi si riaccese nel petto. Speravo non potesse rinascere qualcosa, eppure inconsciamente lo volevo. La paura di rimanere bruciata per la seconda volta mi spaventava, avrei dovuto ricostruire quella fiducia che ero riuscita, a quel tempo, a dargli solo dopo tanta pazienza e sacrifici da parte sua. Lasciare che io mi fidassi di lui nel primo periodo di conoscenza non fu semplice, né per me né per lui, e tutto perché a 17-18 anni ancora non avevo avuto un vero e proprio primo approccio con il genere maschile e lui ebbe davvero tanta, tanta pazienza.

Il panico che mi assalì subito dopo la coreografia era proprio quello: la paura di essermi innamorata di nuovo di lui. Lui, che mi aveva lasciata per un'altra perché non aveva ben chiari i sentimenti che provava in quel momento. Non c'è stato nessun tradimento, sia chiaro.

𝔇𝔞𝔪𝔪𝔦 𝔲𝔫𝔞 𝔰𝔢𝔠𝔬𝔫𝔡𝔞 𝔭𝔬𝔰𝔰𝔦𝔟𝔦𝔩𝔦𝔱à ♥ 𝓗𝓸𝓵𝓭𝓮𝓷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora