Trasloco, subitoooo!!!

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Sono sempre stata convinta che avrei trovato la mia strada da adulta ed invece, a 29 anni, mi ritrovo a fare ancora i conti con un lavoro imperfetto, una mente troppo grande per un Paese così piccolo ed un coinquilino che puzza di melma fin da prima mattina.

Diario, sono giorni che ci penso e forse dovrei affrontare di petto tutto ciò che mi succede, confrontarmi di più con le mie colleghe e dare libero sfogo a tutto ciò che mi passa per la mente senza sentirmi sempre imprigionata in un corpo che vivo come una gabbia ed in una mente che considero solo come una scala e mai come un trampolino di lancio.

Inoltre avrei dovuto prendere di petto Lele per parlare dell'episodio della scorsa sera con matura serietà che mi appartiene e non come ho fatto:

- L'ho evitato per una giornata intera, rientrando quando dormiva e uscendo appena sentivo che stava per risvegliarsi ma ieri sera non ho potuto svincolarmi dal cenarsi insieme.

Quando sono rientrata dal lavoro lui non c'era ed io ho tirato un profondo sospiro di sollievo (certa che fosse andato a qualche scopafesta) ma, mentre cucinavo, ecco che sento le chiavi nella serratura, quel suo modo elegante di chiuderla (un muratore rumeno ha più delicatezza di Gabriele, sappiatelo) e quella voce rudimentalmente maschia: "Beeeeeeeeeetta cucina pure per me che c'ho fameeeee!!! Vado a piscià!".

Inutile dirvi che ogni mia capacità neurologica aveva smesso di dar segni di vita e che volevo semplicemente lanciarmi dalla finestra (sfiga vuole che abitiamo al quinto piano, senza piscina nel cortile). Non rispondo ma inizio a spadellare con maggiore energia, cercando di concentrarmi su qualcosa che non fosse il divano, me, le carezze e quel casto bacio.Ho bruciato la cena.La cestino.
Corro in salone, afferro il telefono e chiamo il mio fido pizzaiolo d'asporto per una mega maxi capricciosa e tre birre (magari lo riesco a far ubriacare subito e mi svincolo dall'imbarazzo), fingendo poi poca voglia di cucinare ed un grande desiderio di carbodrati carichi di schifezze (la sua gioia insomma).

In effetti avrei dovuto notare che già ad occhio c'era qualcosa di strano in tutto il mio atteggiamento ma, in fondo, un pazzo si vede pazzo mentre sta esprimendo liberamente la sua pazzia?!?!
Ecco, appunto.
Pago la pizza, afferro le birre gelate e scappo in salone. Butto tutto sul tavolinetto davanti al divano ed accendo la tv ad uno di quei canali qualunquisti che vede il malato sessuale.
Appena arriva si lancia a peso morto accanto a me con l'iphone ultima generazione attaccato alla guancia, farfuglia qualche sua stronzata in aramaico antico e riattacca con un semplice e lapidario "A dopo brò" (avete presente i cani come si salutano? Hanno più educazione di Lele.).

Sono silenziosa (strano), mi appassiono apparentemente ad uno dei suoi programmi preferiti (stranissimo), rido alle battute del coglione/presentatore/protagonista di turno (stranissimissimo), mangio quell'ammasso di carboidrati con estrema voracità (molto strano) e per finire afferro una birra e bevo (la fine dell'inizio) ... ed è proprio qui che Gabriele si alza sconvolto, mi fissa e tutto fagogitato mi dice: "Oh Elisabè ma sei incinta?! Chi cazzo è quel pazzo che è venuto a letto con te???" , io lo guardo con gli occhi sgranati, stacco la bottiglia dalle labbra e sbiascico un misero: "Ma sei scemo?" e lui di rimando si mette le mani sulla faccia: "Ce l'hai la maternità lì dove cazzo lavori? No, perchè se ti porti pure uno di quei cosi dentro casa (cfr. bambino) io ti devo aumentare di 100 euro l'affitto eh!" ... proprio in questo momento un fulmine mi attraversa la schiena e mi chiedo se davvero quell'essere infermo abbia potuto fare un gesto carino come quello della scorsa sera sul divano.

Mi alzo, lancia pizza e birra urlandogli a 5 cm dal naso: "BRUTTO COGLIONE MA PRIMA MI BACI E POI MI DAI DELL'INCINTA???????".

No, Elisabetta. La sincerità isterica non va bene.
Grandissima figura di merda.

Lui mi fissa, mi alita in faccia (stendiamo un velo pietoso) e scoppia in una risata tra il fastidioso e l'imbarazzante ... ride, ride, si piega in due e poi mi dice: "Ma tu sei pazza!!!!!!". -

Mi sento umiliata dall'ultima persona a questo mondo che potrebbe farmici sentire.
Scappo in camera e mi ci chiudo.

Voglio cambiare appartamento.

Betta.

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