Once Upon a Time (Spin Off)

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C'era una volta...
Ah no, perdonatemi!
La forza dell'abitudine...

Eccolo lì il mio protagonista.

Quello alto, aitante, sicuro di sé e con il dorso di una tartaruga a fargli da addominali?!
No, beh...non so chi sia quel bel pezzo di carne fresca ma complimenti alla mamma!
Il mio di protagonista è quell'altro... ehm... sì un po' più a sinistra, dietro l'angolo, abbassate lo sguardo e sì... eccolo lì, seduto tutto solo sullo scalino.

Altezza nella media, spallucce alla "di certo non parlerete di me", pieno di pensieri (manco fosse 'na donna) e con il dorso di un chihuahua al posto di... maddai che li nominiamo a fare gli addominali se questo povero ragazzo non sa neanche fare l'analisi grammaticale alla parola stessa?!?!?

Mi pare di aver capito che si chiami Gabriele De Vellis, che abbia circa 15 anni e che sia uno studente del Liceo Cavour (quando si suol dire "studiare all'ombra del Colosseo!).
Cosa ne faccia della sua vita e come trascorra le sue giornate mi è ancora del tutto ignoto perché ho voluto aspettarvi prima di iniziare a pedinarlo come si deve!

Qualcuno gli si avvicina e gli da uno scappellotto dietro la nuca che per poco non lo lascia secco, lí per terra (e con questo abbiamo capito quanto poco sportivo sia il fanciullo in questione).
- "De Vellis!!!! Che cazzo ci fai qua seduto? Ti sei messo in punizione? Sfodera la tua mazza e andiamo a fargli vedere chi siamo a quelle checche!!!" - lo parafrasa il pezzo di carne fresca che avevate scambiato per il mio protagonista (mi sembra quasi un atteggiamento familiare ora che ci penso bene).
- "Oh ciao Edoardo! No, no... beh sì... è che il Mister mi ha messo in panchina questa sera. Come tutte le volte, insomma... sono una schiappa!"
- "Ma vaffanculo!!! Alzati e cammina come Lazzaro! Non farmi quello che si succhia il nettare dalle palle per paura di non saper tirare due cazzo di rigori! Io 'sta depressione me la farò venire solo il giorno che il mio super glande mi lascerà a terra!" - non so voi ma io trovo che se fosse meno colorato direbbe anche cose vagamente sensate (vagamente!).
- "Oh lo so che tu hai ragione ma io... io... io..."
- "Oddio Cristo Santo mó inizia a balbettare! No Gabriè ascoltami: Filippo si è fatto male e ci serve un attaccante quindi alza quel culo, stirati le palle e datti un po' di ritegno che sei un uomo per Dio!!!!"
- "Lo... lo... lo so ma io sono negato, vi farei perdere."
- "Ammazza che palle che fai oh! Ma fa 'npo come cazzo ti pare però sappi che se campi di pippi a due mani non troverai mai nessuna che te lo guardi come se fosse un gelato alla vaniglia e cioccolato!"

Gabriele abbozza un sorriso cordiale e gli risponde solo con un cenno della mano, forse non sa bene cosa dire ad una perla di saggezza di cotanta classe.
Guarda allontanare Edoardo e si stiracchia prima di raccogliere, da terra, il borsone del calcetto e gli scarpini.

Si incammina curvo e pensieroso verso il parcheggio per recuperare il suo Scarabeo e tornarsene a casa a giocare alla play quand'ecco che gli compare davanti una ragazza.

- "Cia... cia... ciao Daiana!" - soffia fuori dalla bocca quasi come un suono strozzato e diventa verde, oddio ragazze forse sta per vomitare addirittura!
- "Eh? Oh sei quello che va in classe con quel figo di Edoardo Forti vero?!?" - e ammetto che dovreste vederla amici miei. Io sono stata adolescente, sono stata anche un'adolescente di quelle sfigate e vi garantisco che questa Daiana è l'esatto contrario. Mi fa pensare a quelle cheerleaders americane che, in ogni commedia che si rispetti, sanno il fatto loro.
- "Sss... sss... sssi vado in classe con lui... io sono Ga... Ga... Ga... "
- "Che colpo di fortuna! Senti un po Ga Ga Ga, non mi interessa come ti chiami, mi potresti fare un favore grandissimo?"
- "Ga... Gabriele!!! - riesce, nel frattempo, a pronunciare il mio povero protagonista prima di lasciarsi abbattere, ulteriormente, dalla risposta di lei - "non saprei, di... dimmi di cosa si tra... tratta?"
- "Ho una voglia matta di uscire con Edo ma lui proprio non mi nota! Ufff! Potresti dargli questo bigliettino e dirgli che domani sera faccio una festa da me e che mi farebbe piacere se venisse? Magari inventati che ho invitato pure te, com'è che ti chiami scusa?"
- "Ga... Ga... Ga... Gabriele!"
- "Ok, ok va bene! Cerca di convincerlo ok?"
- "Ehm, ci... ci... ci proverò."
- "Vedi di riuscirci! Ciao ciao!"

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