Le parole sanno essere piu affilate di un'arma.

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Caro diario,
riesco soltanto ora a trovare il tempo necessario a buttare giù la massa informe di idee ed avvenimenti che mi sono accaduti in queste ultime 48 ore.
Partiamo dal principio:

- Giovedì -

... ottemperando al principio "chi si fa i cavoli suoi campa 100 anni", me ne stavo serena e tranquilla in cucina quand'ecco che quel cerebroleso di Gabriele si lancia dentro la stanza con aria spavalda e presuntuosa, tutto carino mi domanda come sto e cosa sto facendo ma non me la bevo, gli serve qualcosa.
Non devo attendere molto prima che mi chieda ciò che gli preme in realtà e lì inizia l'apocalisse.
Ora io non dico che se sei minorato mentale devi fingerti diverso ma, quantomeno, darti un contegno, no?! Non pretendo che lui si mostri differente da com'è (tanto se ne accorgerebbe anche una formica zoppa e sorda che è defincentato nel cuore) ma, dannazione, hai 33 anni e (alla carta) sei mentalmente sano ... datti da fare e fatti una vita come Dio comanda!
L'assurdità è che sono arrivata a 29 anni, dopo almeno 5/6 anni di convivenza con questo coglione, per sentirmi dire (testuali parole):

"Oh Bè, senti ma ce l'hai una qualche amica del cazzo per uscire a farti uno di quei panini alla soia di merda che ti piace tanto e lasciarmi casa libera così posso inchiappettarmi la segretaria dello psicoterapeuta a 90 sul tavolo della cucina ??? E' sempre stato il mio sogno nel cassetto oh !!!! Me la immagino già, piegata con la gonnellina alzata e gli occhialetti sulla punta del naso, le tette che sballottolano e ... zic zic zic !!!! Che spettacolo !!!!!!!".

Potrei smembrare passo passo la sua frase e trovarne offese, illazioni, orrori grammaticali ed oscenità in un colpo solo ma sorvolerò e andrò semplicemente avanti nel racconto.
Inutile dire quale sia stata la mia risposta a questa sua assurda richiesta ... fatto sta che il De Vellis ha comunque una fortuna sfacciata e, ignara dei suoi progetti perversi, avevo già un impegno per quella sera quindi il suo "sentimentale" piano, per la cena ed il dopo poteva essere tranquillamente attuato.

Ore 01:35 rientro a casa. Nessun rumore, nessuna luce accesa, tutto tace. Per un solo istante penso che abbia desistito dalla sua perversa idea di "primo appuntamento", mi sento quasi sollevata e mi ritrovo a chiedermi tacitamente - Che gli anni di terapia indotta che ho cercato di fargli in maniera inconscia abbiano avuto i loro frutti? - ILLUSA, mi rispondo dopo poco.

Una serie infinita di oggetti cade a terra, si frantuma o esplode (non so davvero) e poi silenzio, silenzio ancora e una valanga di risate provenienti dal bagno. - Ok, avrà ascoltato le mie preghiere e si sarà tagliato le vene. Spero solo che abbia incluso me nel testamento. - mi diriggo allora a vedere che diavolo sia accuduto e sommessamente mi auguro che non abbia rovesciato in terra la mia confezione multipak di alghe Guam da 220 euro, le vene gliele sfilo dal corpo a mani nude.
Se fossi stata una bambina probabilmente avrei avuto bisogno di una brava terapista per riprendermi dalla scena che i miei occhi hanno dovuto affrontare quella notte: una povera derelitta attaccata alla vetrata della doccia, gambe e braccia allargate a mò di "4 di spade", completamente nuda ed interamente ricoperta di marmellata ai lamponi o di sangue pesto (fate un pò voi), che gridava con una voce stridula parole sconnesse e senza senso. Un essere di sesso maschile o di genere coglione, completamente nudo anche lui, a 4 zampe intento a leccare da terra i resti della marmellata o del sangue pesto (fate sempre un pò voi) che doveva esserle caduto a terra.
Tolta l'oscenità della circostanza, esclusi i primi attimi d'imbarazzo e turbamento, la cosa davvero eclatante è stata la loro reazione alla vista della povera sfigata che in quel momento li aveva beccati: Gabriele si è esaltato in un "'Sera Bettaaaa, oh per domani mattina non c'è più marmellata. Usa la Nutella che Fulvia era allergica e l'ho lasciata eh!", la tizia, FULVIA (commentiamo il nome per favore?! Io non riuscirei neanche ad avere un'erezione di fronte ad una che si chiama Fulvia, dannazione!!!), si è limitata ad un sorriso compiaciuto e ad un saluto quasi amichevolmente assurdo (all'istante mi sono spiegata come abbia potuto decidere di passare quel venerdì sera con Lele, stesso QI): "Ciao! Se vuoi dormire facciamo in silenzio, ok?".
Ho scosso la testa, sbuffato, guardato in cielo e voltato i tacchi chiudendomi alle spalle quella porta, ingresso di un mondo allucinogeno (da quel momento in poi non riuscirò più a fare una doccia senza immaginare le tette di Fulvia spiaccicate addosso al vetro). Mi sono rintanata in camera dando una doppia mandata alla serratura, il buio e le cuffie nelle orecchie sono state acqua santa per la mia mente fin quando non ho sentito dei tonfi in sottofondo "BUM BUM BUM!", tolgo al volo le cuffie ed accendo la luce, la porta si muove sotto il colpo dei pugni di Gabriele ed io mi lancio ad aprirla prima che i vicini chiamino il 113 pronti a denunciare l'ennesimo atto di femminicidio.

"Ma che vuoi Gabriele??????" - gli urlo a pochi centrimetri dalla facci.
"Oh se n'è andata! Cazzo Bè, dobbiamo ricomprare quella marmellata, è da sturbo!!!" - mi dice con aria sognante, manco fosse un cane a cui hanno regalato l'osso di gomma.
"Gabriele, quella marmellata l'ho comprata io, era mia. Non parlare al plurale quando utilizzi le MIE cose. E per quanto riguarda quella specie di donna, ti pregherei da qui in futuro di chiudere a chiave le stanze in cui decidi di copulare, grazie." - puntualizzo mostrandomi scocciata ed alterata.
"Ah sìsì ok Betta. Senti, a proposito ... oggi sono andato in quella profumeria dove vai sempre te. Hai presente sì?! Ecco, ho conosciuto la commessa, quella moretta, e mi son detto che sarebbe una bella cavalla da monta. Che per caso hai il suo numero???".


Le mie orecchie avrebbero voluto non credere alle sue parole, lo ammetto. Ho degludito, preso qualche istante e per la prima volta, dopo tanti anni, gli ho vomitato in faccia tutto quello che pensavo:

"GABRIELE SEI UN LURIDO PORCO. UN PARASSITA CHE VIVE ALLE SPALLE DEL PADRE E CHE SE NE FREGA DEL MONDO INTERO PERCHE' L'EGOISMO IN TE REGNA SOVRANO. MI VERGOGNO DI ESSERE TUA AMICA, TUA COINQUILINA E DI AVERTI NELLA MIA VITA, SEMMAI FOSSI COSI' PAZZA DA VOLERTI PRESENTARE QUALCUNA LO FAREI SOLO SE LA ODIASSI COSI' TANTO DA DARLE UNA PIAGA COME TE!!!!!"

Mi sentivo avvampare il volto, le mani tremavano e lo stomaco si era contorto. Nonostante sapessi d'avere ragione la reazione che ha avuto Gabriele mi ha lasciata di stucco. Si è tirato indietro di qualche passo continuando a fissarmi in volto, questa volta con gli occhi lucidi, ha sistemato una ciocca scomposta sulla fronte e con un filo di voce mi ha ringraziato dandomi la buonanotte.
Mi sono sentita una merda.
Forse mi ci sento ancora ed allora ho deciso di fare un paio di giorni dai miei, magari staccare la spina da quell'assurda casa mi farà riprendere le redini dell'autocontrollo.
Se solo lui sapesse contenersi ... se solo sapesse vedermi come una Donna e non come un asessuato umano che cammina, parla e paga l'affitto, magari capirebbe che determinate situazioni mi imbarazzano, scioccano e turbano.

Betta.

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