Voglio rinascere "sorellastra di Cenerentola"

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Caro diario ho cosi tanto da scrivere che il cervello è andato in pappa e non so da dove iniziare.

C'era un confine nella mia vita che non avevo mai osato superare.

Semplicemente pensavo che non mi interessasse farlo, che non fosse "da me".

La verità è che avevo paura a lasciarmi andare.

Io che sono cresciuta a plasmon e Cenerentola non volevo ammettere con me stessa che le favole non esistono e che, forse, essere l'antitesi della principessina sarebbe stato molto più divertente!

Non che nella mia vita io abbia mai avuto i privilegi di una principessa...non sia mai! Elisabetta questa vita se l'è dovuta sudare ed ha imparato a rialzarsi da sola fin dalle più sonore cadute.

Ero semplicemente la "brava ragazza".

Quella che sorride sempre, che non dice mai parolacce, che si fa il segno della croce se per strada vede dei fiori all'angolo di una curva o se passa davanti ad una chiesa, che lascia libero il passaggio agli anziani e che ha sempre una parola di conforto per chiunque.

Ed oggi chi sono?!

Forse sono ancora quella stessa brava ragazza.

Forse resterò sempre una "buona dentro".

Forse  lascerò sempre il passaggio libero agli anziani ma voglio anche essere l'antitesi di me stessa.

Voglio poter sbagliare senza sentirmi poi, inevitabilmente, sbagliata.

Per tutte queste ragioni non sono rientrata a casa questa notte.

Per tutte queste ragioni sono rimasta da Filippo.

Per tutte queste ragioni sono stata ad un passo dall'andare a letto con Filippo.

Mi piace.

Credo che mi piaccia o meglio...mi piace la Betta che è venuta fuori da tutta questa situazione.

La verità è che ho sempre guardato il bianco ed il nero della vita, mai le varianti di colore e mi rendo conto che una vita monocromatica non ha senso di essere vissuta.

Voglio essere felice.

Voglio sentirmi viva!

Ora la parte più romantica del mio Es starà sgomitando per farsi notare e chiedermi se lui è innamorato o coinvolto ma sai cosa?!

Non mi interessa!

Lui c'è.

Lui c'era ieri sera e c'era questa mattina.

Lui era lì ad aspettare che mi svegliassi, con la tazzina di caffè in una mano e un cornetto fresco nell'altra e a me è bastato per non sentirmi inevitabilmente sbagliata.

Ha fatto più di quanto abbia visto fare a Gabriele negli ultimi 10 anni ogni sua singola conquista del venerdì sera, senza contare che Filippo avrebbe potuto essere risentito e oltraggiato dal momento che mi son tirata indietro nel momento clou della serata!

Ed ecco il tasto dolente: Gabriele.

Esattamente come io ho scoperto di voler dar spazio all'antitesi della "buona Betta" credo che lui abbia scoperto quanto in realtà gli stia stretto dividere casa con un'alterata e più pulita copia di sé stesso: me.

Quando questa mattina (alle 6:30) mi ha vista rientrare con i capelli arruffati, il trucco andato in malora ed un colorito che ha visto sicuramente giorni migliori per poco non gli è preso un infarto.

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