Capitolo due.

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Harry, alle 19:30 circa, arrivò davanti alla bancarella in cui il suo migliore amico lavorava. Non faceva nulla di speciale, anzi, dava semplicemente delle palle da tennis ai clienti, e quest'ultimi dovevano centrare il bersaglio. Se ne facevano tre di fila, vincevano un peluche a scelta. Entusiasmante.

«Sei venuto, alla fine» sorrise Zayn, dopo aver passato una palla ad un ragazzo, mentre la ragazza al suo fianco lo guardava con gli occhi a cuoricino. Harry li guardò e sospirò, invidiandoli. Decise poi che fosse meglio porre la sua attenzione al suo amico.

«Come vedi, si» ridacchiò.

«Liam è lì, insieme al suo amico, Niall» disse il moro, indicando col capo i due poco più lontani, appoggiati al bordo del molo.

«Vado a salutarlo.» Harry, una volta avvina tosi a Liam, picchiettò un dito sulla sua spalla, e il castano subito si voltò.

Sorrise appena vide il riccio dinanzi a sé e l'abbracciò. «Harry! Come stai?» chiese il castano, staccandosi dall'abbraccio, mantenendo sempre un sorriso sereno che fece sorridere di rimando Harry. Voleva bene a Liam, era l'unico che era riuscito a far addolcire il cuore di pietra del migliore amico, a parte lui.

«Bene Liam» sorrise Harry.

«Lui è Niall» indicò il biondo al suo fianco, che si avvicinò un po' di più e tese il braccio verso Harry, per stringergli la mano, cosa che il riccio fece immediatamente.

«Niall, piacere.»

«Harry, piacere mio. Allora, che stavate facendo?» Harry intavolò una conversazione, dopo la presentazione col biondo dagli occhi azzurri. Il riccio, dopo averlo osservato accuratamente, poté dire che fosse carino, e a pelle gli stava già simpatico.

«Stavamo guardando il nostro migliore amico che fa surf» rispose proprio il biondino, spostando lo sguardo al mare e sorridendo.

Harry fece lo stesso e appena i propri occhi si posarono sul mare, vide qualcuno cavalcare un'onda perfettamente, anche se di surf ne capiva poco e niente, ma almeno quel ragazzo si manteneva in equilibrio sulla tavola, cosa che Harry trovava essere una cosa difficilissima, soprattutto per uno come lui che l'equilibrio, tra un po', non sapeva nemmeno cosa significava.

L'onda non era altissima, infatti quella spiaggia non era adatta per fare surf, ma forse a quel ragazzo andava bene comunque. Il riccio da lontano non riuscì a vedere molto, vide solamente un corpo, un petto nudo, sopra la tavola. «E' Louis» lo informò, Liam, col sorriso sulle labbra.

«E' bravo» disse Harry, stringendosi nelle spalle.

«Non è certamente un professionista, ma è bravo.»

«Gareggia a livello agonistico?»

Liam scosse la testa. «No, lo fa solo perché ama farlo. Di giorno tiene anche lezioni di surf per i ragazzini.» Liam sembrava orgoglioso di lui, e ad Harry sembrò proprio come quando lui parlava di Zayn.

«E ci regala delle serate da sballo» ridacchiò, Niall.

Harry lo guardò confuso, Liam lo notò e ridacchiò. «Louis è un deejay, e nei weekend al bar sulla spiaggia si esibisce in dei dj-set mostruosi.»

«E' davvero fantastico, ha un talento enorme» ammise, Niall.

«L'unica casa in spiaggia è casa sua e dopo ci andiamo per berci una birra. Perché non vieni anche tu?» propose Liam, guardando il riccio, che si morse il labbro a quella richiesta.

«Non lo conosco nemmeno.»

«Quindi?» ridacchiò Niall. «Anche Zayn entrò senza conoscerlo. Louis accoglie tutti a braccia aperte, ovviamente solamente se sono amici dei suoi migliori amici.»

Diamante grezzo.Where stories live. Discover now