Capitolo sette.

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        Harry aprì gli occhi a causa della suoneria assordante del suo cellulare, altrimenti sarebbe rimasto a dormire su quel letto troppo comodo per altre ore. Si mise a sedere e si stropicciò gli occhi. La suoneria cessò e sbuffò, guardandosi intorno. Aveva un leggero mal di testa, dovuto molto probabilmente al bourbon che aveva bevuto, ma ricordava perfettamente tutto, dato che era cosciente.

Era solo su quel letto enorme, e notò le lenzuola coprirgli dal basso ventre in poi, ma lui ricordò di non averle messe. Scosse le spalle e scese dal letto, alla ricerca dei suoi vestiti. Trovò i boxer e li indossò, diede poi un'occhiata alla poltrona della camera e ci vide poggiati, perfettamente piegati, la sua maglia e i suoi pantaloni. Si avvicinò a quest'ultimi, e prese dalla tasca posteriore il cellulare.

Aveva 12 messaggi, tutti da parte di Zayn, e 3 chiamate perse, sempre da parte dell'amico. Aprì qualche messaggio e si pietrificò:

Da: Zayn.
Ore: 20:03
Io e Liam stiamo andando a casa di Louis, ci raggiungi?

Da: Zayn.
Ore: 20:39
Perché non rispondi alle chiamate? Noi siamo ancora da Louis, se decidi di venire.

Da: Zayn.
Ore: 21:25
Potresti almeno rispondere a questi cazzo di messaggi? Sei con Ben? State finalmente scopando?

Da: Zayn.
Ore: 21:54
RISPONDI!

Harry respirò profondamente, e sgranò gli occhi quando proprio in quel momento ne arrivò un altro.

Da: Zayn.
Ore: 22:43
Sto tornando a casa, e farai bene ad essere lì.

Il riccio si scompigliò i capelli con una mano, sbuffando. Fece per rispondere al messaggio ma sobbalzò quando la porta della camera da letto di Louis si aprì, e il liscio fece il suo ingresso.

«Oh, ti sei svegliato.» Harry annuì, e tornò con lo sguardo sul proprio cellulare.

A: Zayn.
Ore: 22:47
Rilassati. Tra poco torno a casa.
Perdonami xx

Poggiò l'aggeggio sulla scrivania e s'infilò in fretta i pantaloni, seguiti poi dalla maglia. Si guardò intorno alla ricerca dei calzini e delle sue converse, sbuffando quando trovò soltanto un calzino.

«Te ne vai?»

«Si.»

Louis l'osservò fare frettolosamente avanti e indietro per la camera, e quasi gli girarono gli occhi. «Le scarpe sono sotto la scrivania, e l'altro calzino è sul comodino» lo informò, ed Harry lo guardò per un secondo, per poi annuire.

«Zayn e Liam erano qui, fino a poco fa.»

«Lo so» parlò Harry, mentre era seduto sul bordo del letto, intento ad allacciarsi le scarpe, ma d'un tratto si bloccò e lo guardò, sgranando gli occhi. «Non..non gli hai detto nulla, vero?» Louis scosse la testa, ed Harry sospirò di sollievo.

Una volta finito di sistemarsi, prese il cellulare e si parò di fronte a Louis. «Non devi farne parola con nessuno, d'accordo? E, soprattutto..non succederà mai più» lo avvisò Harry.

Louis corrugò la fronte. «Scherzi, vero? Non succederà mai più? Scordatelo. Sei la mia ossessione da sei anni, non ti lascio andare dopo avevr potuto costatare che sei molto di più di quello che mi aspettavo, a letto.»

Harry socchiuse la bocca e s'irrigidì. Sei anni? No. Non era possibile. «C-cosa?» balbettò, incredulo.

Louis scosse le spalle, sorridendo maliziosamente. «Edward Harold. Ti ho riconosciuto sin da subito» ghignò, mentre Harry rimase immobile, trattenendo persino il respiro. «A proposito, perché quel nome?» domandò curioso, Louis, ignaro di ciò che stava passando per la mente del riccio.

Diamante grezzo.Where stories live. Discover now