Capitolo trentanove.

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Il book fotografico andò più che bene, tutti, alla Forrester Creations, gli fecero i complimenti. Zayn, una volta saputa la notizia, decise di festeggiare quella sera stessa, invitando il riccio ad informare i loro amici, tranne Liam, ci avrebbe pensato lui al suo ragazzo.

Harry aveva appena mandato un messaggio a Niall ed Ed, e in quel momento si rigirava il cellulare tra le mani con il labbro stretto tra i denti. Non sapeva se invitare o meno Louis. D'altronde, era soltanto merito suo se aveva potuto fare quel book fotografico, così sospirò, scrollò le spalle e inviò anche a lui il messaggio.


Da: Harry.
Ore: 18:50
Ciao Louis..sei libero stasera?
Il book fotografico è andato benissimo, e Zayn ha avuto la brillante idea di festeggiare, tutti insieme. Ti va di unirti a noi al Dragonfly alle 22?


Aspettò una risposta, seduto al bordo del letto, muovendo nervosamente su e giù una gamba, stringendo il cellulare tra le mani. Passarono dieci, venti, trenta minuti, e non arrivò nessuna risposta. Dopo più di quaranta minuti, Harry si arrese e mollò il cellulare sul letto, senza sbloccarlo per le successive quattro ore.






«Perché è un bravo ragazzo, perché è un bravo ragazzo, perché è un bravo ragazzo, nessuno lo può negar!» cantarono i quattro ragazzi, coi bicchieri colmi di alcol sollevati in aria, mentre il riccio si copriva il viso con una mano, imbarazzato.

«Smettetela! Non è mica il mio compleanno» sbuffò.

«Dai Hazza, divertiti!» lo spronò, Zayn, sorridendogli ampiamente, prima di scolarsi il suo bicchiere di birra. Harry scosse la testa, ridacchiando quando Liam gli impose di non bere tanto, perché non gli andava di farsi scopare da un ubriaco.

Anche il più piccolo bevve il suo bourbon, ma a piccoli sorsi, voltandosi di tanto in tanto quando sentiva degli occhi perforarlo, cosa che gli succedeva abbastanza spesso in quei giorni. Mentre passeggiava per strada, mentre era all'istituto, mentre era fuori casa sua. Lo faceva rabbrividire, ogni volta.

«Tutto bene?» gli chiese Ed, alzando il tono di voce per sovrastare l'elevato volume della musica di quella discoteca. Harry annuì al rosso. Si era arrabbiato non poco con lui, quando aveva scoperto che aveva spifferato tutto a Louis, ma non riusciva ad essere arrabbiato col rosso per molto tempo, così cedette già al secondo giorno.

«Si. Mi sento troppo osservato, però» sospirò, scostandosi i capelli dalla fronte.

Ed rise. «Tesoro, è ovvio. Non hanno mai visto un ragazzo più figo di te, quando dentro» spiegò, scrollando le spalle.

«Ma taci» ribatté il riccio, scoppiando poi a ridere quando un Niall, molto ubriaco, fece cadere per sbaglio la vodka sui pantaloni di Ed, che lo fulminò con lo sguardo mentre il biondo gli chiedeva ripetutamente scusa, ridendo, tentando inutilmente di asciugarlo con un tovagliolo.

«Stai fermo, fai solo peggio!» Ed gli bloccò il polso, allontanandolo dai suoi pantaloni, e sbuffò.

«Tranquillo amico, sembra solo che ti sei pisciato addosso..nulla di grave» Niall fece scoppiare tutti a ridere, tranne naturalmente il rosso che lanciava uno sguardo torvo a tutti.

«Lui è stupido, ma voi lo siete di più visto che gli date corda» commentò, imbronciandosi, facendo ridere ancor di più gli altri.

«Io vado in bagno!» esordì, Harry, ancora ridacchiando, poggiando il bicchiere di vetro sul tavolino, dopo aver bevuto l'ultimo sorso. Si alzò dal divanetto e si defilò, raggiungendo il bagno dando, e ricevendo, spallate un po' ovunque. Il bagno era inaspettatamente deserto, c'era solo un ragazzo che stava uscendo.

Diamante grezzo.Where stories live. Discover now