Capitolo dieci.

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Harry entrò di scatto nel bagno del locale e sgranò gli occhi alla scena che gli si presentò davanti. Il ragazzo se ne stava con la guancia contro il muro, ad occhi chiusi, gemendo mentre Louis, dietro di lui con le mani sui suoi fianchi, si spingeva contro il suo sedere, entrambi ancora vestiti dalla testa ai piedi.

Louis si bloccò quando sentì la porta aprirsi di getto e voltò il viso verso. In un primo momento sgranò gli occhi, immobilizzandosi, e subito dopo guardò il riccio impassibile.

Anche il ragazzo lo guardò, aprendo gli occhi e respirando affannosamente. «Che cazzo hai da guardare? Vuoi unirti?» disse, ghignando. «Sono sicuro che nel mio culo in due ci entrano» ridacchiò, ammiccando.

«O forse li preferisci tu?» ondeggiò entrambe le sopracciglia, scoppiando poi a ridere. Era palesemente ubriaco, o fatto.

Louis contrasse la mascella e lo guardò malissimo. «Sta' zitto» disse, lasciando la presa sui suoi fianchi e allontanandosi dal suo corpo, spostando lo sguardo sul riccio che era rimasto fermo, ancora vicino la porta.

Il ragazzo mugugnò di fastidio. «Che palle, non se ne può semplicemente andare? Hai detto che mi scopavi fino a farmi perdere i sensi, ed io sto aspettando che tu lo faccia» si lamentò, quasi piagnucolando.

Harry guardò Louis, e Louis guardò Harry, senza distogliere nemmeno per un minuto lo sguardo.

«Non te ne puoi semplicemente andare tu?» ribatté Louis, acido. Harry per un momento pensò si stesse riferendo a lui, dato che lo guardava incessantemente, ma notò che solo per un secondo il liscio spostò lo sguardo sul ragazzo, che ormai aveva dato le spalle al muro per guardare Louis, con la bocca socchiusa.

«Come, scusa?»

Louis respirò profondamente. «Hai capito bene. Vattene» ordinò, perentorio, e il ragazzo non poté fare altro che obbedire. Sbuffò e solo dopo aver fulminato con gli occhi il riccio, uscì da quel bagno.

Rimasero solamente Harry e Louis, in silenzio a guardarsi. In sottofondo si sentiva la musica provenire dal locale, ed Harry deglutì, abbassando lo sguardo quando questi erano diventati troppo imbarazzanti.

«Che ci fai qui, Harry?» ruppe il silenzio Louis, trattenendo un sorriso.

«Avevo..avevo voglia di bere qualcosa» scosse le spalle.

«Perché mi hai seguito in questo bagno?»

Harry puntò gli occhi in quelli di Louis, e deglutì dinanzi al suo sorriso birichino. «Quanti anni hai?» chiese, totalmente fuori argomento, infatti Louis corrugò la fronte, stranito.

«Ventisei, ma cosa c'entra adesso?» infatti chiese.

Harry scosse le spalle. «Volevo semplicemente saperlo» in realtà, l'aveva chiesto per non rispondere a quella domanda, e sperava che il liscio lasciasse perdere.

Ma Louis ghignò e si avvicinò lentamente al più, sfortunatamente per lui, alto. «Cosa vuoi in realtà, Harold?» lo provocò, sensuale.

Harry si schiarì la voce e cercò di guardare dappertutto tranne che il ragazzo ormai vicinissimo a lui. «Louis..» annaspò, quando il liscio si avvicinò talmente tanto che Harry fu costretto ad arretrare e a finire con le spalle al muro.

«Cosa? Cosa vuoi?» sussurrò Louis, respirando sul suo collo, e il riccio rabbrividì.

«Hai una gran bella bocca, perché non la usi anche per parlare, oltre per fare altre splendide cose?» continuò a provocarlo, leccandogli un piccolo pezzo di pelle del collo, e subito Harry fremette, socchiudendo gli occhi.

Diamante grezzo.Where stories live. Discover now