Chapter XIV

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Decidemmo di andare a casa mia per studiare e anche per avvisare mia madre che avrei dormito da lei fin quando la madre di Camila non fosse tornata.

«Mamma sono a casa!» urlai aspettando l'arrivo di mia madre, ma al suo posto arrivò mia sorella Taylor.
«Ciao!» disse quest'ultima.
«Ciao, sono Camila, un'amica di Lauren, piacere.» disse porgendole la mano.
«Tay dov'è la mamma?»
«Eccomi!» entrò mia madre.
«Eccola!» aggiunse mia sorella facendo ridere tutti.
«Camila! Sei tornata!» urlò mia madre abbracciandola.
La ragazza era un po' imbarazzata ma abbracciò ugualmente mia madre.
«Mamma ascoltami, noi andiamo a studiare un po' e poi torniamo a casa di Camila. Ti volevo chiedere se posso rimanere da lei per qualche giorno finché non ritorna sua madre, altrimenti starebbe sola.»
«Se per Camila va bene, nessun problema.» disse mia madre.
La ringraziai e andai, seguita da Camila, in camera mia.
Aprii la porta e la feci entrare ma appena finii di chiuderla a chiave, la ragazza mi spinse al muro baciandomi con passione.
Mi staccai quando mi mancò il respiro.
«Okay principessa.
Adesso studiamo però e poi facciamo ciò che ci pare.»
Annuì e si mise a studiare tranquillamente in un lato della scrivania mentre io nell'altro finii degli esercizi di filosofia assegnati per casa.

«Lolo?»
«Si?»
«Pensi che un giorno riuscirò a dire al mondo che voglio te?»
«Ce la faremo insieme, quando tu vorrai.» conclusi.
Mi venne ad abbracciare ma strinse troppo sui fianchi. Se ne accorse e si scusò subito.
Preparai, dopo aver finito i compiti, un borsone con i vestiti per i giorni seguenti e dopo presi anche dei libri che mi sarebbero serviti per la settimana che sarebbe venuta dato che la settimana scolastica era finita ed era già arrivato sabato.
«Camz, domani è sabato!» dissi felice.
«Lo so, stasera sentiamo le altre e organizziamo qualcosa!»
«Davvero? Allora ti piacciono!» le dissi felice.
«Veramente a me piace solamente una persona.» guardò in aria facendo la disinvolta.
«Ah si? Potrei sapere chi? Sono curiosa.» dissi avvicinandomi a lei lentamente.
«Sai è alta quasi quanto me, forse qualche centimetro in più.»
«Continua.» sempre più vicina.
«Ha i capelli di un castano scuro, tendente al nero, che adoro.» iniziò a sorridere ed ad indietreggiare.
«Ah ah.»
«e in più ha degli occhi bellissimi, di uno smeraldo intenso e ogni volta che li guardo mi ci perdo dentro.» finì con me che le stavo ad un centimetro dalle sua labbra rosee e appoggiate al muro della stanza.
«Sono forse io?» chiesi stupidamente.
«Hai fatto centro.» disse prima di prendere la mia faccia con le sue mani e baciarmi.
Misi le mie mani sui i suoi fianchi e l'avvicinai a me fino a far combaciare i nostri corpi, mentre lei incrociò le braccia dietro al mio collo.
Chiesi il permesso alla sua bocca che non mi venne negato in nessun modo.
Più abbracciavo quella ragazza più pensavo a quanto ero fortunata ad averla conosciuta in quell'aula, diventata magica per noi.
«Principessa, andiamo a casa tua? Vorrei stare sola con te senza chiudere la stanza e aver paura dei miei che possano bussare e rovinare i nostri momenti.»
«Si va bene, ma cambiati per favore.» disse.
«Agli ordini.»

Mi iniziai a levare la maglia scoprendo il mio corpo, mostrando anche le mie cicatrici, alcune anche abbastanza fresche.
Mi sentivo veramente tanto osservata ed infatti beccai Camila guardarmi.
Era a bocca aperta, era adorabile. Sembrava una bambina che fissa il giocattolo tanto desiderato.
E so che le bambine in un modo o nell'altro ottengono quello che vogliono.
«Se continui così però scomparirò.» dissi maliziosamente.
«Scusami ma non posso farne a meno.» disse arrossendo vistosamente.
Infilati la maglia pulita: una rossa con le maniche lunghe e cambiai i pantaloni levando quelli neri e mettendo dei jeans tendenti sempre al nero.
Beh Camila mi saltò letteralmente addosso quando levai i pantaloni e cademmo sul letto.
«Non puoi fare così però, dimmelo quando ti cambi perché non posso stare qua.» mi disse.
Le diedi un bacio a stampo e poi le risposi che l'avrei avvertita prima le prossime volte.
Finii di cambiarmi e poi uscimmo da casa.

«Andiamo a posare tutto e poi che ne dici di andare a farci un giro, ti va?» mi domandò Camila con un bellissimo sorriso.
Non risposi, ero troppo incantata ad osservarla.
«Terra chiama Lauren. Puoi darmi un segno per favore?»
«Scusami, te lo hanno mai detto che sei bellissima?» le chiesi.
Fece finta di pensare e poi negò con la testa.
«Allora sbagliano, perché sei veramente stupenda!» le dissi.
Mi ringraziò e dopo poco arrivammo a casa.

Buona lettura
B💘

Aula 107Where stories live. Discover now