Chapter LI

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Incontrammo le nostre amiche nei rispettivi armadietti e poi ci dividemmo per le lezioni.

Alla prima ora mi aspettava letteratura, materia veramente molto noiosa.
Il professore fece domande qua e là e per fortuna non chiamò a me.
Suonò la campanella ed andai nella mia stanza preferita, quella condivisa con la mia dolce metà: l'aula 107.

«Lauren, puoi venire un attimo?» mi chiamò non appena varcai la soglia della porta.
«Eccomi.»
«Ti devo confessare che ho abbastanza paura per questa sera con mia madre, e se non dovesse andare male? Cosa farò? Ma soprattutto, cosa faremo noi?»
«Camila cerca di calmarti, andrà tutto bene, forse ci metterà un po' ad accettare tutto, ma ci riuscirà. Farò parlare anche mia madre con la tua e le farà capire.
Stai tranquilla mia piccola principessa, tutto andrà come deve andare. Promesso.» finii dandole un abbraccio e baciandole la fronte.
Ormai ero brava a calmarla e sapevo come fare.
Dopo quel momento, io mi misi a ripassare per il test di biologia mentre lei sfogliava cataloghi di vestiti.

«Oh mio Dio Lauren!» si mise ad urlare.
«Cosa c'è? Mi fai spaventare»
«Il vestito che abbiamo visto al centro commerciale sabato. Te lo ricordi?»
«Certo, il vestito nero quello corto, bello!» le risposi.
«Costa sempre un occhio della testa, peccato, altrimenti lo avrei comprato. Lo adoro.» mi disse incanta da quel pezzo di carta colorato.
Non risposi a quella affermazione perché avevo già un piano in mente.
Glielo sarai andata a comprare dopo essere stata dalla psicologa.
Aprii lo zaino per vedere se avessi con me il portafoglio ma notai una bustina.
Il regalo che avevo comprato al parco divertimenti.
Mi ero dimenticata di darglielo.
Andai a vedere che nessuno si trovasse fuori alla porta.
«Ma cosa fai?» mi chiese curiosa.
Chiusi la porta a chiave
«Ieri mi sono dimenticata di darti una cosa.» le dissi tirando fuori la bustina «queste sono per te.»
Aprì il piccolo pacchetto e scartò la carta dalle mutandine.
«Dio, ma sono carinissime, ma perché ce ne sono due paia identiche?»
«Un paio sono per me, così le avremo uguali, ieri non sono andata a vedere se ci fosse un mio amico, bensì a comprarti queste.»
«Grazie mille! Mi piacciono tantissimo.» mi venne ad abbracciare e dare un bacio sulla guancia.
«Questo è il massimo che sai fare?» le chiesi delusa da quel bacio.
«Oh no assolutamente.»
Mi prese i fianchi e mi baciò come sapeva fare lei.
Finì l'ora e ritornammo a fare lezione normalmente.
Ed infine arrivò l'ultima: il compito di biologia.

Mi misi seduta sulla sedia e mi avvicinai al banco, avevo un po' d'ansia ma ero pronta, avevo ripassato tutto.
Normani mi lanciò un occhiata preoccupata e poi si mise a fissare la professoressa intenta a consegnarci i benedetti compiti.
Passò tra i banchi e ci diede due fogli attaccati con una spilla.
Osservai le domande ed iniziai subito a sbarrarle, erano quasi tutte a domande chiuse e solo cinque a risposta aperta, cioè in cui bisogna motivare la risposta.
Dopo mezz'ora mi mancavano solamente due domande da motivare.

Mentre la signorina White stava passando proprio dietro di me, un biglietto cadde alle mie spalle.
«Quando hai voglia chiamami, lo so che è proibito ma adoro il pericolo.»
E con sottoscritto un numero di telefono.
Mio dio quella era proprio pazza.

«Chi ha finito, può uscire prima per non disturbare.» ci disse avvertendoci.
Finii anche le ultime due domande e dopo aver controllato il compito per la seconda volta, uscii dall'aula con il telefono e lo zaino salutando tutti, tranne la professoressa.
«Arrivederci Jauregui.» mi salutò prima che aprissi la porta.
Mi girai verso di lei e le lanciai un sorriso falso.

Mandai un messaggio alla mia ragazza e la risposta non tardò ad arrivare.
«Lauren ho un ora di buco, sono in corridoio vicino alla palestra, vediamoci nella nostra aula.»
Perfetto.

Volevo augurare a tutti un buon Natale!🎅🏼
Spero che lo abbiate passato bene e che questo 2016 finisca bene!🌸
B🏳️‍🌈

Aula 107Where stories live. Discover now