Chapter XXV

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«Lauren, baciami.»
«Come?» dissi senza pensare a cosa avevo appena detto.
«Come fai te.» e mi fiondai sulle sue labbra, mettendo una mano sulla guancia e l'altra dietro al collo.
Labbra soffici e mie.

Passammo il resto del pomeriggio sulla riva del mare a dire cavolate e a coccolarci dolcemente.
«Andiamo a casa?» mi domandò ed io annuii.

Stavamo camminando quando mi venne addosso una persona che non stava guardando avanti perché usava il suo telefono.
Lucy.
Cazzo. Chi avrebbe sentito Camila?
«Scusi... oh Lauren, sei te.» disse iniziando a sorridermi.
«Niente figurati.» le risposi semplicemente.
Camila mi stava stringendo sempre di più la mano.
«Come stai?» mi chiede ignorando del tutto la ragazza al mio fianco che si stava iniziando ad arrabbiare.
«Tutto bene per fortuna.»
«Mi fa piacere. Se qualche volta vuoi uscire basta che mi mandi un messaggio.» disse facendomi l'occhiolino.
Non le riposi, mentre invece Camila stava diventando rossa dalla troppa rabbia.
«Hai il mio numero, vero?» aggiunse.
«Forse.» risposi fredda.
«Tieni.» presa una penna dalla borsa e mi segnò il suo numero sul polso.
Mi salutò, dandomi un bacio sulla guancia di sfuggita e se ne andò proseguendo per la sua strada.
«Dimmi che non lo ha fatto.» urlò Camila.
«Camz, guardami. Non lo ha fatto.» dissi girandole il viso con le mani e facendole vedere cosa stavo facendo.
«Guarda Camz.» le dissi nuovamente mentre andai verso la spiaggia portandola dietro con me.
Mi levai il numero scritto poco prima con l'acqua del mare.
«Hai visto? Non è successo nulla. Non mi piace quella. Amo solo te, lo sai. Okay?»
Annuì debolmente così le presi nuovamente il viso tra le mani e la baciai vogliosamente.
«Camz, hai capito? Amo solo te. Solo ed esclusivamente te.» dissi guardandola negli occhi.
«Anche io ti amo Lauren. Non permetterò di farla avvicinare di nuovo a te. Te lo prometto. Nessuno tocca quello che mio. Nessuno.» mi disse per poi abbracciarmi forte come se non mi vedesse da un'anno.
Dopo circa venti minuti di camminata arrivammo a casa.

Mi madre ci stava aspettando.
«Ragazze, sono le sette e mezza. Potevate almeno avvisare.» disse premurosa.
«Scusaci Carla. Ci siamo dimenticate.» rispose Camila.
«Andiamo un attimo da papà nel suo studio. Chiamaci quando è pronta la cena, per favore.» finii.
Annuì semplicemente e presi Camila per la mano iniziando a salire le scale per raggiungere lo studio.
«Lauren.» si fermò davanti alla porta.
«Cosa c'è?» chiesi perplessa.
«Non mi avevi detto che avrei conosciuto tuo padre. E se non dovessi piacergli? Non so nemmeno cosa devo dire.» era agitata.
«Tranquilla Camz, ti dovrai solamente presentare. Ci penso io.» dissi per poi baciarle la fronte.
Stavo per presentare la mia ragazza a mio padre.
Mi iniziarono a tremare leggermente le mani e le gambe.

Bussai debolmente alla porta e dopo poco sentii un "avanti" di mio padre.
«Ciao papà.» dissi.
«Buonasera Lauren chi è questa giovane ragazza?» chiese curioso iniziando a sorridere.
«Piacere signor Jauregui, sono Camila Cabello.» disse porgendo la sua piccola mano delicata.
«Papà, lei» dissi prendendo la mano della ragazza « è la mia ragazza. Stasera dormirà con me.» conclusi.
«Allora sei te la famosa ragazza che fa battere il cuore a mia figlia.»
«Esatto signore.» rispose timidamente.
«Beh, è un piacere conoscerti. Spero tu tratti bene Lauren.» concluse mio padre prima di tornare al lavoro e farci uscire dallo studio.

Andammo nella mia camera e chiusi la porta a chiave, come sempre.
«Pensavo peggio sinceramente!» disse Camila sdraiandosi nel mio letto.
«Anche io.» dissi compiendo la medesima azione ed iniziando a ridere senza una motivazione.
Mi seguì anche lei finché non bussò mio fratello alla porta.
«Piccioncine, è pronta la cena. Scendete.» disse scherzosamente.
«Adesso lo uccido.» sussurrai.
Aprii velocemente la porta e lo guardai dritto negli occhi.
«Corri.» e lui eseguì alla lettera ciò che avevo appena detto.
Scese le scale con una rapidità estrema e si andò a rifugiare dietro a mia madre.
«Mamma, Lauren mi vuole uccidere.» disse facendo il finto bambino piccolo.
«Lauren, smettila di rincorrere tuo fratello e vieni a tavola.» disse fermamente mia madre.
Feci una linguaccia a mio fratello facendogli intendere che non se la sarebbe scampata liscia.
Camila ci stava guardando divertita e rise per tutto il tempo.

«Camz, puoi andare a chiamare mio padre per avvisarlo di scendere, per favore?» chiesi stanca per l'inseguimento.
Mi annuì debolmente ed andò al piano superiore.
Ci mise un bel po'.
Non capivo il motivo.

La cena proseguì abbastanza bene, tranne per il fatto che Camila se ne stava in disparte.
Mentre c'era un movimentata discussione tra papà, mamma e Chris sussurrai a Camila se andasse tutto bene.
«Vorrei andare a dormire se per te va bene. Sono stanca e domani c'è anche scuola.» mi rispose all'orecchio.
Annuii, poi dopo aver salutato tutti e dato la buonanotte, salimmo in camera.

Camila si cambiò nell'assoluto silenzio della mia stanza.
Eravamo dentro al letto e stavo per darle la buonanotte, quando mi girò verso di lei e mi baciò come se fosse un addio.
«Ti amo, non te lo dimenticare mai, capito?» disse.
«Certo principessa.» risposi per poi addormentarmi.

Non sapevo che quel bacio sarebbe stato l'ultimo per un po'.

Buona lettura.
B💖

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