Chapter XXI

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Le diedi un bacio e mi addormentai lasciandomi andare tra le braccia di Morfeo, pensando al bellissimo rapporto con Camila ma soprattutto a quest'ultima che stava dormendo beatamente accanto a me.

Stavo correndo su un prato, il cielo era nero e stava iniziando a piovere.
«Ma dove sono?» urlavo cercando una risposta.
All'improvviso apparve una figura in lontananza.
Mi avvicinai. Era Camila.
Corsi ad abbracciarla ma appena ero un passo da lei, scomparì.
«Camz? Camila?» la chiamavo.
«È tutta colpa tua, non meriti di avermi.»
Cosa? Perché?
Inizio a piangere, le mie lacrime formano un lago che mi sommerge velocemente.

Urlai e mi alzai a mezzo busto nel letto.
«Lolo, cosa succede?» mi chiese preoccupata, mettendomi un braccio dietro la schiena.
«Ho fatto un incubo, stavo in un prato e stava per piovere e correvo finché non ho visto te molto lontana. Ti ho provato a raggiungere.
Stavo per abbracciarti quando sei scomparsa, dissolta direi e una voce, la tua, mi ha detto che non ti merito e sono scoppiata a piangere. Stavo affondando nelle mie stesse lacrime che formavano un lago. Dio che brutto.» le raccontai per poi portarmi le mani sugli occhi.
«Lolo, ehi, tranquilla, ero solo un incubo. Non sono cose che penso assolutamente. Ti amo e lo sai.» mi abbracciò e mi baciò a stampo sulle labbra.
Erano le sei e ci saremo dovute svegliare tra un ora, così avendo perso il sonno, lasciai dormire Camila e andai sul terrazzo ad osservare, per la seconda volta, l'alba.

Stava per sorgere il sole quando due braccia mi avvolsero la vita e una testa si appoggiò sulla mia spalla.
«Non posso sentire il letto vuoto.» mi disse teneramente.
«Grazie allora, che stai con me. Vieni ti faccio vedere quanto sei bella.» e le mostrai il sorgere del sole, meraviglioso come lei.

Preparò la colazione mentre io andai a vestirmi.
Misi dei jeans con qualche strappo all'altezza delle ginocchia, una camicia bianca coperta da un maglione celeste.
Non mi piace tanto vestirmi con colori vivaci, preferisco il nero, però bisogna cambiare delle volte.
Mangiai e aspettai Camila che si stava preparando.

Arrivammo a scuola dieci minuti in anticipo e andammo verso i rispettivi armadietti.
«Camz, ho letteratura alla prima, te?» le chiesi.
Guardò il suo orario e mi rispose che avrebbe avuto spagnolo con la sua professoressa preferita.
«Come scusa? Dovrei essere gelosa di quella?» le chiesi irritata.
«Beh, forse un po'.» disse prima di sorridere ed entrare nella sua classe.
Rimasi senza parole e mi diressi verso l'aula dove mi stavano aspettando le tre ragazze.

«Buongiorno Lauren.» Ally mi salutò abbracciandomi.
«Buongiorno a tutte ragazze! Come state?» chiesi sorridendo.
«Tutto bene, io mi sto sentendo con un ragazzo. È abbastanza carino e più alto di me. Si chiama Troy e frequenta il nostro anno.» ci rivelò Ally e noi sorprese le chiedemmo altre informazioni.
«Dinah, te che dici?» sviò il discorso Ally.
«Niente di che, credo di star diventando come te Laur.» rimasi a bocca aperta.
«Come scusa? Raccontami.»
«Mi sto innamorando di una ragazza che è bellissima.»
«Wow Dinah sono contenta per te. Spero ricambi allora, come si chiama?» chiesi curiosa.
«Scusate, devo andare al bagno.» interruppe Normani, scattando dalla sedia e uscendo dall'aula.
«Ho detto forse qualcosa che non va?» chiesi perplessa.
«No, non credo sia per te, è da quando le ho detto questa cosa che si comporta in questo modo.» chiarì Dinah.
Il professore entrò in classe e si mise a spiegare tranquillamente la lezione.
Di Normani nessuna traccia, ma dove cavolo era finta?
Chiesi al professore di andare in bagno e così feci.

Trovai Mani piangere in angolo.
«Mani, ma cosa succede?» chiedi abbracciandola.
«Promettimi che non dirai niente né ad Ally né a Dinah e né tanto meno a Camila.»
Promisi ed iniziò a raccontarmi.
«È da quando, due anni fa ci siamo conosciute che l'adoro e provo qualcosa per lei. Non lo faccio capire perché ho sempre pensato che le piacessero i ragazzi, ma stamattina quando mi ha detto che prova qualcosa per una ragazza, le mie speranze si sono alzate perché so che almeno potrei avere una possibilità, ma il modo in cui la descrive, non credo sia io. Quindi le speranze stanno andando a farsi fottere.» si mise nuovamente a piangere.
«Non piangere Mani, ti aiuterò a scoprire chi sia questa ragazza. Promesso.» la rassicurai.
Mi ringraziò e tornammo in classe.

Il professore ci rimproverò mettendoci in ridicolo davanti a tutti ma poi ci lasciò tornare ai nostri banchi.
La lezione passò con Dinah che provava a domandare a Normani cosa avesse e quest'ultima che le rispondeva solamente con dei "si" o dei "no".
Ally mi guardava chiedendosi cosa avesse la ragazza, ma io le dissi solamente che glielo avrei raccontando dopo.
Dovevo dirlo almeno ad Ally, mi fido di lei e potrebbe aiutarmi con Dinah.

Ed ecco che la campanella che annunciava la fine dell'ora suonò.
«Ragazze ci vediamo a mensa, non ricordo cosa ho dopo la seconda ora.» le avvisai e dopo averle salutate mi diressi verso l'aula 107.

Aula 107Where stories live. Discover now