Chapter XXVII

776 74 0
                                    

Era tardi e mi misi a dormire.
Non sarei andata a scuola, bensì al mare.

Feci per tre volte lo stesso incubo di quella volta e alle sei decisi di alzarmi e prepararmi.
Non potevo dormire o per lo meno non riuscivo.
Presi uno zaino e ci misi dentro le chiavi di casa, il telefono, una felpa se avessi avuto freddo e un telo.
Lasciai un biglietto a mia madre sul frigo della cucina e facendo meno rumore possibile uscii di casa, incamminandomi verso il mare.
La temperatura era bassa, forse erano 10° gradi o meno, ma continuai a camminare.
La luce del sole stava per sorgere mentre io ero già arrivata sulla spiaggia e stavo seduta sul telo preso poco prima.

«Lolo?» mi chiamò una voce, la sua voce. L'avrei potuta riconoscere ovunque.
Mi alzai di scatto.
«Allora hai letto il messaggio.» aggiunse venendomi incontro e abbracciandomi.
«Si l'ho letto.» dissi triste e scansandomi.
«Hai ragione, ti devo spiegare.» disse facendomi segno di mettermi seduta.

«Quando andai a chiamare tuo padre per la cena, lui mi fermò più del previsto. Credo tu lo abbia notato.
Mi ha obbligata a scrivere quella lettera. Se non lo avessi fatto ti avrebbe mandata via da questa città ed io non posso permetterlo perché senza te al mio fianco, non sono nessuno. Lo sai questo.» dice prendendo poi un bel respiro e ricominciando a parlare «Ho subito pensato di evidenziare le parole per mandarti un secondo messaggio. Sapevo che saresti rimasta a casa martedì e così ti ho scritto di venire mercoledì. Sei una ragazza intelligente ed infatti ti sei accorta delle parole. Ti chiedo scusa perché ti ho fatta soffrire ieri. Tua madre mi ha raccontato tutto tramite un messaggio, ti ho anche sentita urlare dalla finestra. Mi sono sentita mancare e ho pianto tutto il giorno anche io per uno stupido sbaglio.» concluse per poi iniziare a piangere.
Le sue lacrime avvolgevano il suo viso, cadendo calde sulla sabbia.
«Camz, sono stata male tutto il giorno a causa della tua lettera. Mi sono tagliata più e più volte.» dissi alzandomi la maglia e mostrandole la mia opera atroce sui miei fianchi.
«Lauren, mi dispiace davvero tanto. Ma non potevo permettere che ti trasferissero. Se ti avessi lasciata, saresti rimasta in questa città e avrei continuato a vederti, anche se triste. Sei tutto per me ed il tutto resta con me.»
Sono il suo tutto.
Avevo ricominciato a respirare, prima ero in apnea, dopo quella frase le mie vie respiratorie si erano liberate.
«È passato. Adesso conosco la verità ed io parlerò con mio padre e se dovesse essere necessario me ne andrò via di casa per stare con te. Sto per compiere diciotto anni ed io voglio vivere la mia vita come voglio io, ed io la voglio con te al mio fianco.» conclusi alzandole il mento e facendola avvicinare a me, abbracciandola forte.
«Scusami, sono stata una stupida, non sono perfetta. Sono un completo dis...» non la lasciai finire.
La baciai.
Le nostre nostre lacrime si fusero tra loro.
Le sussurrai all'orecchio.
«Non ci provare più, capito? Stavo morendo.»
«Mai più, scusami. Ti amo da morire.»
«Ti amo anche io principessa.» detto ciò continuai a baciarla.
Non ci eravamo viste per un giorno, un semplice giorno, che sembrava un'eternità.

Vedemmo l'alba insieme, abbracciate come sempre.

Scusatemi se non ho aggiornato ieri, ma non ho avuto tempo.
Oggi doppio aggiornamento😜
B💘

Aula 107Où les histoires vivent. Découvrez maintenant