Chapter XXXI

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Alla lista delle persone strane della mattinata non poteva mancare Lucy.
No lei proprio no!

«Ciao Lauren, non mi hai più chiamata!» disse abbracciandomi.
«Lucy, senti, sei una bella ragazza.»
«Grazie mille.»
«Ma io sono fidanzata e amo la mia ragazza.» le dissi.
«Ma chi quella stupida della Cabello?» chiese schifata.
La rabbia stava salendo e così le presi la maglietta e la tirai verso di me.
«Non provare più a dire che è stupida o altro, perché qui la stupida sei te che continui a chiedermi di uscire.»
Camila aveva assistito a tutta la scena e stava sorridendo da lontano.
«Ehi! Calmati stavo solamente scherzando.» provò a giustificarti.
«Non scherzare con il fuoco, potresti bruciarti.» finii e le lasciai la maglia, andando verso Camila, abbracciandola.
Sotto lo sguardo di Lucy e delle sue amiche vicino agli armadietti, andammo in bagno e aspettammo che tutti se ne andassero nelle rispettive aule.

Camila mi trascinò dentro uno dei box del bagno e mi mise al muro, iniziando a baciarmi.
Dopo che si staccò per l'assenza d'aria mi disse che ero stata fantastica.
«Non devono minimamente dire quelle cose in mia presenza. Mi ha rotto Lucy e se continua giuro che le metto le mani addosso.»
«Mai giocare con il mio fuoco.» disse maliziosamente.
Risi e la baciai di nuovo.
Passarono cinque minuti e tutti erano entrati nelle rispettive aule.
Nel corridoio non voleva una mosca.

Arrivammo davanti l'aula 107 ed entrammo sistemandoci come sempre.
«Sai ci è cambiato il professore di biologia, è arrivata una ragazza. Si chiama Shelby White.» le raccontai nei minimi dettagli tutto quello che era successo alla prima ora.
«Vediamo se sta in cortile.» dissi sbirciando dall'unica finestra che c'era nell'aula.
Era proprio là.
La nuova professoressa stava osservando tutte le ragazze per cercami.
«Ma perché tutte a me?» fissi mettendomi le mani nei capelli.
«Da quanto sei sexy, ti vogliono tutte, ma mi dispiace per loro perché sei solamente mia. Mettitelo in testa.» disse.
Le sorrisi e la tirai dai fianchi per poi baciarla a stampo sulle labbra morbide che si ritrovava.
«Iniziamo matematica dai.» le dissi prendendo tutto il materiale.
«Agli ordini capo!» scherzò per poi mettersi seduta e tirare fuori il suo astuccio tutto colorato.
Mi ero arresa a suonare la chitarra. Non provavo più da quasi due settimane, e non avevo tanta intenzione di riprendere, Camila ci era rimasta un po' male, ma poi capì e non fece più storie.

«Hai capito questo?» le dissi indicando un esercizio.
«Si!»
«Allora adesso me lo farai da sola!» dissi prendendo il libro.
«Che stronza.» sussurrò.
«Ti ho sentito scema.»
Le diedi l'esercizio e dopo due minuti lo aveva completato alla perfezione.
«Complimenti Camz, sei diventata bravissima. Non ti servono più lezioni di recupero di matematica!» le dissi fiera.
«Come scusa? Vorresti dire che riprendi i corsi della seconda ora?»
«No, assolutamente, non sprecherei mai una possibilità per stare con te.»
«Ti amo.» mi disse.
«Anche io principessa.» le risposi per poi lasciarle un bacio sulla punta del naso.

Camila mi chiese cosa avessi nelle prossime ore e le risposi che avrei avuto spagnolo con Dinah, francese con Mani ed infine palestra con lei.
«Vale ancora la scommessa?» chiese.
«Certo, tanto vincerò io.» dissi vantandomi.
«Non è detto invece.» disse facendomi la linguaccia.

L'ora passò, come passarono le altre due insieme alle ragazze.

Buona lettura🌙
B💥

Aula 107Where stories live. Discover now