Chapter LXXVI

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Buttai il telefono sul letto e poi feci lo stesso con me stessa.

Ero sola e anche se c'erano i miei fratelli, beh Camila non c'era.
Andai in bagno a lavarmi il viso e fu lì che vidi, sul lavandino, delle piccole forbici affilate.
Fu un secondo in cui non ragionai, detto anche momento del coglione in cui passai il piccolo strumento sulla superficie della pancia dove si potevano vedere ancora poche cicatrici.
Si dice che il numero perfetto sia il 3, e così ne feci esattamente 3 sulla stessa parte.
Mi stavo sentendo leggermente meglio.
Sentii bussare.
«Lauren è un quarto d'ora che stai là dentro.» mi urlò mia madre da fuori la porta.
«Eccomi, un attimo.» feci tutto in fretta.
Non mi ero resa conto del tempo.
Lavai le forbici per levare quel poco sangue su di esse e le lasciai dove le avevo trovate.
Avevo messo della carta igienica sulle ferite così che non potessero sporcare la maglietta.
Uscii dal bagno senza nessun problema, tornai nella mia stanza ed aspettai il pranzo e poi la cena.

Quei giorni passarono lenti ed io continuavo a tagliarmi almeno una volta giorno.
Mi resi conto che Camila era diventata il mio antidoto contro questo sfogo ed in quel momento lei non era presente.
Ci sentimmo tutti i giorni e dopo aver terminato le chiamate piangevo silenziosamente nella mia stanza, facendo passare il tempo.

Arrivò l'ultimo giorno, ero contenta, stavo per tornare a casa e rivedere la mia ragazza.
Salutai mia nonna e la ringraziai dell'ospitalità anche se non avevo più di tanto partecipato alle conversazioni dato che stavo quasi sempre sola o andavo a fare delle piccole passeggiate nella cittadina.
«Ciao nonna, ci vediamo tra pochi giorni dato che torniamo il primo dell'anno.» dissi ad alta voce per farmi sentire dai miei.
«Ciao Lauren, comportati bene e saluta Camila.»
«Certo nonna, lo farò grazie.» le diedi un bacio e poi andai in macchina vicino a mia sorella Taylor.
«Si parte.» disse mio fratello felice facendo ridere tutta la mia famiglia e anche me.

Il viaggio durò due ore circa, se non di meno e appena arrivai a casa mandai un messaggio alla mia ragazza.
«Camz, sono a casa.»
La risposta non tardò ad arrivare.
«Amore, sono a casa sola, vieni qua immediatamente.»
Lasciai tutto e corsi da lei avvertendo i miei ma non conoscendo la risposta data.
Corsi sul marciapiede e suonai al campanello, riprendendo fiato.
La porta si aprì ed entrai.
La mia ragazza era bellissima e aveva leggermente le lacrime gli occhi lucidi.
«Lolo.»
«Camz.»
«Baciami subito.» mi ordinò.
Non le risposi dato che le mie labbra erano già sulle sue che premevano senza far passare aria.
La presi in braccio e le feci avvolgere le gambe sui miei fianchi.
Camminai in avanti e chiusi per bene la porta.
Un sorriso scappò sul volto di Camila che però continuava a baciarmi di gusto.
Mi era mancata tantissimo anche se non ci eravamo viste solo per cinque giorni.

«Ciao amore.»
«Ciao principessa, mi sei mancata da morire, sai.» le dissi guardandola negli occhi marroni.
«Anche te tantissimo.»
«E non voglio pensare che domani andrai via ed io starò nuovamente sola.» le dissi abbassando la testa e cercando di tenere le lacrime.
«Laur, ti prego, mi fai sentire una merda, ogni anno vado là, ho solo mia nonna. Ti prego, capiscimi.»
«Si capisco. Adesso però non ci voglio pensare, oggi starò solo con te, non mi importa degli altri.» conclusi e la presi nuovamente in braccio portandola in camera da letto per poi finire a fare l'amore.
La mia ragazza è un angelo sceso per me.
La distanza si era fatta sentire ma avevamo recuperato una buona parte del tempo.

Mi girai verso di lei e di conseguenza anche Camila lo fece.
Mi avvicinai piano piano al suo viso e le baciai la punta del suo naso, nel contempo lei lo arricciò chiudendo gli occhi.
«Lolo.»
«Dimmi Camz.»
«Mi mancherai tantissimo e ti prego» stava finendo quando passò la sua mano nei miei fianchi auto inflitte provocandomi un piccolo gemito di dolore.
«Cazzo Lauren. No però.»
«Lo so, sono una stupida.»
«In questo caso si, avevi smesso. Perché lo hai fatto?» mi disse mettendosi seduta.
«Mi mancavi così tanto. Lo sai che mi fai stare meglio, così l'ho fatto. Scusami.» le dissi pentendomi di ciò che avevo fatto e abbassando lo sguardo.
«Amore anche tu mi sei mancata, ma non c'era bisogno di tagliarsi. Okay? Adesso andiamo a disinfettarle e non ci pensiamo. Promettimi che non lo farai quando non ci vedremo. Promettimelo Lolo.»
«Te lo prometto Camz.» le dissi porgendole il mignolo che lei afferrò e strinse con il suo.

Andammo in bagno e come tanto tempo fa, mi disinfettò tutti i miei tagli.
La guardai fare tutto con la massima precisione e con accuratezza, non mi fece male per niente.
«Grazie principessa.»
«Prego amore. Me lo hai promesso però, non lo dei fare.»
«Si okay.»
Mi mise un cerotto ed una garza per tenerlo fermo.
Ritornammo in camera e ci vestimmo per bene andando poi a mangiare fuori.
Il pomeriggio passò velocemente e ogni ora mi rattristivo sempre di più pensando al vicino futuro.

Ecco un'altro capitolo tutto per voi!😘
Grazie per le 28 mila visualizzazioni!😍
B🏳️‍🌈💕

Aula 107Where stories live. Discover now