Capitolo 12

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Per tutta la durata della conversazione con il povero Dimitri il mio ragazzo si è impegnato ardentemente a rompere i coglioni, facendomi capire forse metà delle cose che mi ha riferito. Ah, quanto odio quando si comporta in questo modo!

Beatrice ed Edoardo sono andati quasi subito a cambiarsi e, nonostante le mie preghiere a Gabriele di fare la stessa identica cosa, lui non mi ha ascoltato minimamente. Strano, una cosa che non succede davvero mai.

"Hai finito di fare il cretino?"
Sbotto mentre ci avviamo verso la nostra stanza. 

"Ora si"
Afferma lui, sorridendomi ed attirandomi a sé. Appoggio una mano sul suo fianco e lo spingo di lato, facendolo ridere. Non c'è nulla di divertente.

"Odio quando fai il bambino"
Borbotto mentre le porte dell'ascensore si aprono sul nostro piano.

"Io? Ma quando mai mi comporto da bambino?"
A queste sue parole mi fermo di scatto per poi girarmi verso di lui e guardarlo male.

Invece di rispondermi si limita a sporgersi verso di me, lasciarmi un bacio sulle labbra per poi entrare nella nostra stanza. Possibile che prenda sempre tutto così alla leggera?

Sbuffo infastidita, sbattendo un piede a terra per poi seguirlo.

Velocemente ci cambiamo entrambi e io raccolgo altre informazioni sul telefono, facendo svariati screen in modo tale da poterli usare anche quando saremo fuori. Nonostante Gabriele ed Edoardo abbiano preso due schedine greche, non funzionano con internet e piuttosto di sperare che il mio telefono si colleghi a qualche rete pubblica, preferisco avere una sicurezza. E i miei amati screen lo sono di sicuro.

"Io direi che possiamo andare"
Affermo una volta che mi sono messa sia gli occhiali da sole che il mio amato cappello in paglia.

"Come desidera lei, Milady"
Cantilena Gabriele, mentre apre la porta e mi lascia passare dandomi però una piccola sberla sul culo.

"Fallo ancora e ti stacco le mani a morsi"
Ribatto, non girandomi verso di lui ma alzando un dito in aria mentre cammino verso l'ascensore. Se lo guardassi mi metterei a ridere e non va affatto bene se voglio sembrare seria.

"Scusa, tu puoi farlo e io no?"
Chiede lui, affiancandomi mentre scendiamo nella Hall.

"Ovvio che si"
Affermo mentre ci dirigiamo verso il punto nel quale dovremo trovarci con gli altri due.

"E per quale motivo?"
Mi chiede una volta arrivati cingendomi la vita con le braccia e attirandomi al suo corpo.

Il blu della sua maglia gli sta benissimo. È uno di quei colori che gli starà sempre alla perfezione.

"Non ci deve per forza essere un motivo. Io posso e tu no, semplice"
Sentenzio, appoggiando un dito sui suoi pettorali scolpiti e spingendolo leggermente indietro. Lui, però, non si fa scoraggiare dal mio gesto e mi tira ancora più a sé. 

"Certo, come no"
Esclama con un tono sarcastico, portando entrambe le mani sul mio fondo schiena per poi baciarmi. Non appena inizia a giocherellare con la mia lingua, quasi d'istinto, gli mordicchio il labbro inferiore facendolo mugolare di piacere.

"A volte siete peggio di noi due, e ce ne vuole"
Sento esclamare da Beatrice alle mie spalle, facendomi distanziare di scatto da Gabriele.

"Tempismo perfetto, sorellina"
Borbotta lui al mio fianco mentre anche Edoardo ci raggiunge.

"Allora, andiamo?"
E detto questo ci avviamo tutti e quattro verso l'uscita dell'hotel e, seguendo le indicazioni di Dimitri per raggiungere il centro della città, non ci mettiamo nemmeno troppo tempo. Grazie alle informazioni ottenute e grazie ai miei screen riusciamo facilmente a raggiungere tutti i luoghi principali da visitare e, dopo un paio d'ore, ci fermiamo vicino ad una fontana per riempire le bottigliette e rinfrescarci.

Si scrive errore ma si legge amoreWhere stories live. Discover now