Capitolo 46

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Esattamente tre ore e mezza dopo l'improvviso cambio di programmi, invece di essere nuovamente sul suolo italiano, varchiamo la soglia della nostra nuova stanza. Farne prenotare due non avrebbe avuto nessun senso visto che Edoardo, anche precedentemente, ha passato più tempo all'interno della mia che nella sua.

Questa volta la camera è più piccola, ma non per questo meno bella. Tutto ciò che non ha a che fare con la bellezza sembra essere quasi sconosciuto in questo resort e, in generale, in tutta l'isola. È alquanto incredibile come tutto appaia così perfetto. 

Scommetto che i greci possiedono qualche trucco segreto e, da persona esterna che sta assaporando tutto ciò per la prima volta, suggerirei di renderli di dominio pubblico. Per il bene della popolazione mondiale, soprattutto femminile.

Nonostante siamo appena arrivati in hotel, abbiamo già chiamato sia i nostri rispettivi fidanzati che i nostri genitori. Avvisarli di ciò che è successo poche ore fa con il volo era d'obbligo.

Entrambi i gemelli l'hanno presa molto meglio di quanto mi aspettassi. Hanno detto sia a me che ad Edoardo di goderci anche questi ultimi giorni e che non vedono l'ora di rivederci. Uh, io non sono dello stesso avviso, ma non potevo di certo dirlo a Gabriele in questo modo.

I miei genitori, invece, non si sono concentrati affatto sull'estensione della vacanza. No, loro si sono focalizzati quasi ed esclusivamente sul fatto che mi sono leggermente dimenticata di chiamarli in questi giorni. Certo, avevo telefonato alla mamma dopo che Gabriele e Beatrice se ne erano andati, ma da allora non mi è nemmeno passato per la testa di rifarlo. Però, a mia discolpa, posso dire di essere stata alquanto impegnata e poi, bisogna anche sottolineare che non sono una figlia così svergognata: ho sempre risposto a tutti i loro messaggi. 

Comunque, escludendo questo piccolo rimprovero durato dieci minuti interminabili, nulla è andato troppo male. 

Mentre ero al telefono con mia mamma mi era anche passato per la testa di dirle cosa stava succedendo con Edoardo; ma farlo attraverso un congegno tecnologico mi è sembrato quasi inappropriato. 

Non appena arriverò a casa dovrò raccontarle decisamente molte cose. È difficile sapere che, ora come ora, la sto tenendo all'oscuro di qualcosa di importante; ma preferisco dirle tutto faccia a faccia, alla vecchia maniera. 

Ed è proprio così che farò anche con Gabriele. Gli parlerò immediatamente: appena atterreremo.

"Che ne dici di sistemare un attimo le nostre cose e poi andare in spiaggia?"
Chiede Edoardo trascinando dentro la stanza la sua valigia e chiudendosi la porta alle spalle mentre io mi butto sul letto.

"Io opterei più per una dormita, ad essere sincera"
Borbotto, sbadigliando e strofinandomi l'occhio sinistro.

"Sei così stanca?"

"Ho dormito tre ore questa notte, tu che dici?"
Evidenzio facendogli alzare gli occhi al cielo mentre si mette a quattro zampe sul letto, mi si avvicina e mi bacia.

"Ti prendo qualcosa da mangiare se vedo che non ti svegli per ora di pranzo"
Esclama dolcemente alzandosi poi dal letto, facendomi rivolgere uno sguardo fugace all'orologio.

Sono le 11:23.
Se inizio a dormire adesso non penso proprio di svegliarmi per pranzo; quindi mi fa molto piacere che lui abbia pensato a questo piccolo particolare.

"Va bene, grazie"
Borbotto sbadigliando nuovamente, togliendomi poi le scarpe e sistemandomi nel letto. 

Non ho nessuna voglia di cercare uno dei mie pseudo pigiami e, visto che avevo scelto qualcosa di comodo per il viaggio in aereo, direi che posso benissimo dormire anche così.

Si scrive errore ma si legge amoreWhere stories live. Discover now