Capitolo 33

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La conclusione dell'escursione non poteva essere peggiore. Io ed Edoardo non ci siamo più rivolti la parola. Ci siamo, invece, immensamente impegnati a stare lontano l'uno dall'altra e, proprio quando avevo deciso di andare da lui per provare a parlargli, hanno deciso di tornare al Resort, facendo sprofondare tutti i miei piani in un battito di ciglia. E così, abbiamo raccolto le nostre cose, siamo tornati ai quad, siamo arrivati all'albergo e infine siamo andati a cenare. Tutto questo nel silenzio più totale. Forse dall'esterno sembra quasi un gioco a chi cede per primo, ma vissuta dall'interno è davvero una situazione di merda. Vorrei anzi, dovrei, andare a parlargli, ma non saprei nemmeno da dove o con cosa iniziare.

Ora io sono nella mia stanza così come Edoardo è nella sua e penso che, come me, anche lui sappia benissimo che non possiamo non parlarci per altri tre giorni; quindi questo gioco deve finire alla svelta.

Continuo a cambiare posizione nel letto mentre guardo un canale a caso sulla televisione, annoiandomi a morte, fino a quando non prendo la decisione definitiva: cascasse il mondo ma adesso vado a parlargli. Non ce la faccio più.

Mi alzo dal letto con l'intento di andare nella sua camera, ma la suoneria del mio telefono mi distrae.

Gabriele.

Che tempismo.

Rimango alcuni istanti con il telefono in mano, indecisa sul da farsi, prima di accettare la chiamata.

"Mamma si è svegliata!"
Urla non appena capisce che ho risposto, facendomi sobbalzare per lo spavento.

"Cosa?"
Chiedo sperando di aver sentito bene.

"Mamma si è svegliata! Sta bene! È fuori pericolo!"
Esclama nuovamente mentre io sento in sottofondo Beatrice esultare di gioia.

"È una notizia fantastica!"
Rispondo con un sorriso stampato in volta. È davvero una notizia fantastica! Ora so davvero di non dovermi preoccupare per il fatto che siano a due ore di volo da qui tristi. Solamente che siano a due ore di volo da qui.

"Lo so, lo so! Ti ho chiamato per avvisarti, ma ora devo tornare da lei. Hanno appena finito i controlli quindi abbiamo la possibilità di rimanere fino alla chiusura dell'orario delle visite!"
Continua evidentemente eccitato e non preoccupandosi di respirare troppo fra una frase e l'altra. La sua gioia è davvero palpabile.

"Vai e stai con lei!"

"Grazie amore, ti chiamo domani! Un bacio! Ti amo!"
Esclama velocemente prima di mettere giù, senza nemmeno aspettare una mia risposta.

Rimango con il telefono in mano, osservandolo e ponendomi una delle fatidiche domande che temo. Sarei ancora in grado di rispondergli con un ti amo o semplicemente dirglielo di mia spontanea volontà?

Probabilmente no.

Prima che riesca davvero a realizzare davvero questo mio pensiero ed inizi a sentirmi uno schifo, qualcuno inizia a bussare alla porta.

Appoggio il telefono sulla scrivania e vado ad aprire.

"Vittoria si è svegliata"
Annuncia Edoardo entrando nella mia stanza senza troppi giri di parole o un particolare entusiasmo.

Non mi soffermo nemmeno troppo sul fatto che io non gli abbia assolutamente detto di entrare, ma mi limito a chiudere di nuovo la porta, sollevata dal fatto che sia tornato a rivolgermi la parola.

Con calma, ma stiamo facendo dei passi avanti.

"Me l'ha appena detto Gabriele"
Concordo, girandomi verso di lui e rivolgendogli un lieve sorriso.

"E a me l'ha detto Beatrice"
Continua lui, come me, più sollevato.

È un problema in meno.

Si scrive errore ma si legge amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora