Capitolo 62

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Ogni giorno che passa mi sembra più lungo del precedente. Ogni ora si fa sentire, e ogni minuto segna maggiormente la consapevolezza di ciò che è successo.

Sono passati solo quattro giorni, eppure mi sembrano anni. Non riesco a smettere di pensare a niente.

Durante il giorno mi ritrovo a crogiolarmi nel dolore, durante la notte non dormo per i rimorsi e i sensi di colpa.

Non riesco più a sopportare nulla di tutto questo. Vorrei solo che questa situazione finisse e questi sentimenti smettessero di farmi sentire così oppressa. Vorrei che non fosse successo nulla a Rodi e vorrei addirittura non aver mai conosciuto né Edoardo né Gabriele.

Ogni tanto mi chiedo cosa sarebbe successo se nessuno dei due avesse fatto parte della mia vita. Sarebbe successo qualcos'altro del genere? Sarei stata fidanzata? Avrei tradito in modo così miserabile il mio fidanzato?

Non ho una risposta a queste domande, l'unica cosa che so è che, aver tagliato i rapporti con entrambi, mi fa sentire allo stesso tempo sia sollevata che distrutta.

Ho sperato che Gabriele mi chiamasse o mandasse un messaggio, ma questo mio desiderio non si è mai avverato e ho come l'impressione che non si avvererà facilmente. Per quanto riguarda Edoardo, mi sarei aspettata che mi avesse assillato in continuazione, invece anche lui sembra essere stato risucchiato da un buco nero.

Osservo distratta tutte le domande di ammissioni delle università che avevo stampato. Queste carte sono tutte sparse sulla scrivania e, più le guardo, più mi rendo conto che non so assolutamente niente della mia vita.

Non posso e non riesco a pensare ad un termine così lontano quando sono così in crisi e così distrutta per il presente.

Mi alzo di scatto dalla sedia, frustrata e affranta.

Mi siedo sul letto, guardando tutte le fotografie sparse per la mia camera. Ogni volta che i miei occhi si concentrano su una di esse, una fitta al cuore mi trafigge con crudeltà.

Nelle foto si ritraggono i momenti belli, quelli spensierati e quelli così felici da riempirti il cuore. Ora, nessuna di queste emozioni mi pervade, anzi, provo solo un grandissimo senso di confusione.

Ho gettato tutto all'aria per un'errore che non sarebbe mai dovuto accadere. Non riesco ad accettare di aver rovinato la vita a così tante persone per un qualcosa che non avrà futuro. Semplicemente mi risulta impossibile.

Non riesco a pensare che tutto quello che ho passato con Edoardo sia solo una piccola parte del passato che ha causato così tanto caos e dolore. A volte sembra incredibile come episodi o scelte improvvise possano cambiare radicalmente il corso degli eventi.

Mi alzo di scatto dal letto ed inizio a staccare una ad una le foto che hanno sempre decorato la mia stanza. Non posso sopportare di rivedere ciò che è stato sapendo che non tornerà più indietro per colpa mia.

Ho rovinato qualsiasi cosa con le mie mani.

Il campanello suona all'improvviso, bloccandomi da ciò che sto facendo. Alzo gli occhi al cielo, sospirando e valutando se andare ad aprire oppure no. Non so chi possa essere e non sono così certa di volerlo scoprire. 

Rimango ferma dove sono fino a quando non suonano una seconda volta. 

Appoggio le foto che avevo fra le mani e mi dirigo verso il piano inferiore.

Osservo dal piccolo spioncino, sperando con tutta me stessa che sia solamente la mamma che si è dimenticata le chiavi. Riconoscendo la figura di Matilde, sento come se improvvisamente qualcuno mi avesse tolto un peso immenso dalle spalle.

Si scrive errore ma si legge amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora