Capitolo 48

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Rimango ferma immobile sul posto, continuando a guardare il punto nel quale si sta allontanando Edoardo, e non accennando nemmeno una mezza risposta a Filippo: penso non ce ne sia nemmeno bisogno. È fin troppo palese quanto sia geloso e, a mio parere, questo suo comportamento sta diventando decisamente esagerato e, in questa situazione, risulta altrettanto fuori luogo visto che si basa su qualcosa di completamente infondato.

Non c'è mai stato nulla fra me e Filippo, perché dovrebbe succedere qualcosa proprio adesso?

Mentre rifletto ad una possibile risposta, l'idea che Edoardo non si fidi completamente di me per il tradimento del quale siamo i carnefici, mi destabilizza leggermente. Forse il suo timore principale è che, se sono stata in grado di tradire Gabriele, non avrei problemi a farlo un'altra volta; ma non potrebbe esserci teoria più errata. Nonostante la situazione possa essere simile, le modalità e gli avvenimenti sono totalmente diversi e, fra me e Filippo penso che non possa esserci nient'altro che una bella amicizia. Io ed Edoardo siamo sempre stati nella stessa classe e ci siamo visti ogni singolo giorno della nostra vita per ben tredici anni, condividendo fin troppe cose; mentre con Filippo è tutto diverso. Ci vedevamo un mese solo d'estate e poi abbiamo addirittura perso i contatti!

È decisamente una cosa differente, non potrebbe mai succedere nulla. 

"Non vai da lui?"
Domanda dopo alcuni minuti di estenuante silenzio, quasi come se fosse stupito dal fatto che io non lo stia affatto seguendo ma sia semplicemente rimasta qui.

Mi giro nella sua direzione, distogliendo lo sguardo dal punto in cui Edoardo si sta ancora allontanando, mischiandosi nella folla fino a scomparire totalmente alla mia vista.

"No, è inutile. Sicuramente, ora come ora, non vorrà parlarmi"

Dopo tutti questi anni passati insieme e, soprattutto dopo questa vacanza, posso dire di aver capito e imparato come si comporta quando è arrabbiato e sono certa del fatto che, se adesso avessimo un confronto, nessuno dei due guarderebbe la situazione con occhio obbiettivo e veritiero; concentrandosi, invece, esclusivamente su sé stesso. Quindi, di conseguenza, non ha senso andare da lui e non risolvere assolutamente niente: devo aspettare, sperando che si calmino gli animi.

Il silenzio che era calato nuovamente fra noi due, dovuto alle mie riflessioni probabilmente superflue, viene spezzato da Filippo. 

"Posso offrirti una Coca-Cola?"
Chiede con estrema cautela mentre continuo a tenere lo sguardo fisso su di lui, sperando solo di non sembrare una maniaca e apprezzando ampiamente il suo tentativo di distrarmi.

Non sarebbe male prendere qualcosa con lui. Alla fine è da così tanto che non lo vedo che probabilmente questa è una delle idee migliori che qualcuno abbia mai avuto. Inoltre, non c'è nulla di male se passiamo del tempo insieme come amici di lunga data che si rivedono dopo anni e anni.

"Andata per il Mojito!"
Esclamo con un sorriso sulle labbra, apprezzando la sua iniziativa, ma distorcendo leggermente la sua proposta per quanto riguarda la bibita.

Si è sempre preoccupato quasi eccessivamente di me, imponendomi di non fare decisamente troppe cose, ma ora sono cresciuta e vorrei che lo capisse al più presto possibile. Mi ha sempre trattato come se fossi la sua sorellina e questo, nonostante da un lato mi facesse sentire importante e speciale, dall'altro mi dava estremamente fastidio. Certo, sono più piccola di lui, ma adesso sono anche maggiorenne, penso di potermi permettere un alcolico o di fare le mie scelte senza che qualcuno si intrometta. Troppi ragazzi nella mia vita pensano di avere questo privilegio; ma l'unico uomo che potrà davvero dirmi cosa fare, essendo sicuro che io lo stia ascoltando davvero e essendo altrettanto sicuro che faccia esattamente come mi è stato detto, è mio papà. E, c'è da aggiungere, che nemmeno lui a volte riesce a mettermi in riga.

Si scrive errore ma si legge amoreWhere stories live. Discover now