Capitolo 38

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Lo guardo per un minuto, o forse anche di più, in completo silenzio. Il cuore mi batte troppo velocemente nel petto, l'ansia sta crescendo sempre maggiormente e la risposta adatta è sulla punta della mia lingua; ma non vuole uscire. Anzi, non mi sento pronta per farla uscire. Non è la risposta che devo dare. Non è la risposta che riesco a dare.

"Non ce la faccio"
Sussurro, continuando a guardarlo negli occhi quasi come se fossi ipnotizzata dal suo sguardo. 

"Non ce la fai?"
È confuso e, questa sua incredulità, non potrebbe essere più evidente. 

So che non mi capisce; ma so anche che è impossibile spiegare davvero come mi sento. Lui ha già affrontato parte del problema. Io, invece, mi sento sempre più sommersa da tutto. Come se fossi in acqua, sovrastata da un mare di preoccupazioni, mentre qualcuno mi tira sempre più a fondo, non permettendomi di tornare in superficie per respirare. In questo momento sono in totale apnea, lottando anche con me stessa per scegliere la cosa migliore. Peccato che io non abbia la benché minima idea di quale sia. 

"Non ce la faccio a scegliere"
Borbotto, spostando lo sguardo sulle mie gambe. D'un tratto sembrano molto interessanti.

"Come fai a non essere in grado di scegliere?"
Chiede con un tono di voce più alto del precedente, facendomi fare un piccolo salto sul bordo del letto per lo spavento.

"Ho passato tre anni della mia vita con Gabriele!"
Sbotto alzandomi in piedi, non avendo la minima intenzione di permettere a lui di parlarmi in questo modo.

"E quindi? Adesso lo stai tradendo con me"
Ribatte immediatamente, facendo in modo che io lo guardi male.

Porca puttana, tre anni non sono un mese! Sono tre fottutissimi anni. Non posso semplicemente mandare tutto affanculo per quello che sto facendo con Edoardo. So che il mio comportamento non ha senso, ma nemmeno io riesco a trovarne uno! Non voglio che Gabriele stia male per colpa mia. Siamo stati insieme tre anni e mi è bastata una cazzo di settimana per mandare tutto all'aria, tradendolo con il suo migliore amico. Non mi sarei mai immaginata che sarebbe potuto succedere. E invece è accaduto, e io devo risolvere tutto. E non so come fare. E non so cosa voglio. Voglio Edoardo ma, allo stesso tempo, voglio anche evitare di far soffrire Gabriele. Tengo a lui. Ci tengo tanto, anche se non l'ho affatto dimostrato. E non lo sto dimostrando nemmeno ora. 

"Okay, mi sono espresso male. Volevo dire che se sta succedendo tutto ciò fra noi, significa che le cose sono cambiate"
Si affretta ad aggiungere, facendomi rilassare solo un minimo.

Ha ragione e io non posso dargli torto. Non questa volta.

Ho tradito e sto tradendo tutt'ora Gabriele con Edoardo. Non ci sono ma, se o però. È così e basta. Ed è uno schifo sotto un certo punto di vista. 

"Si ma è tutto un casino, porca puttana"
Esclamo sedendomi senza grazia sul letto, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e mettendomi le mani fra i capelli.

"Sei tu che lo fai sembrare un casino!"
Riprende Edoardo, facendomi alzare di scatto la testa. Mi sta aiutando davvero molto in questo momento. 

"No, non lo sembra solamente, lo è davvero"
Gli urlo contro, sbattendo entrambe le mani al mio fianco e creando un suono sordo al contatto con la superficie morbida del letto.

"No. In realtà è molto più semplice di quanto pensi! Camilla, tu hai solo paura delle conseguenze!"
Sbraita alzando le braccia al cielo per poi lasciarle ricadere sui fianchi. È davvero esasperato a giudicare da questi suoi comportamenti. 

"Ovvio che ho paura delle conseguenze!"
Dico alzandomi in piedi di scatto.

Come posso non aver paura delle conseguenze se so che saranno interamente negative? È impossibile non averne paura. Ci sono molte cose nella vita che fanno paura e, a me, anche solo l'idea di dover andare incontro a tutto ciò, mi terrorizza terribilmente. È forse un crimine avere paura di qualcosa? È forse vietato preoccuparsi di cose che per noi sono importanti? 

Si scrive errore ma si legge amoreHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin