Capitolo 61

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Nonostante pensassi che Gabriele fosse venuto a casa mia con la macchina, lo riconosco in lontananza che si allontana con passo veloce. Faccio un ultimo respiro profondo prima di farmi coraggio e fare una corsa per raggiungerlo. 

"Gabriele!"
Lo richiamo quando ormai potrebbero mancarmi solo una ventina di metri. 

Si blocca sul posto, si gira nella mia direzione e mi guarda mentre sto ancora correndo verso di lui. In un primo momento penso possa davvero rimanere dov'è; ma poi si gira nuovamente e procedere per la sua strada con lo stesso passo andante che stava utilizzando precedentemente.

Non si preoccupa di accelerare perché io possa evitare di raggiungerlo, e questo piccolissimo particolare mi da speranza. Una speranza che ovviamente si infrange quando cerco di prendergli il polso per fermarlo e lui scioglie la mia presa con una facilità incredibile. 

"Gabriele ti prego, devo spiegarti come sono andate le cose"
Lo supplico al suo fianco, cercando di mantenere il suo passo e di non cadere a terra per colpa di tutte le radici sporgenti nel marciapiede. 

Il sole ormai è alto e caldo; ma il fiato pesante e l'afa che mi impedisce di respirare, sono gli ultimi dei miei problemi. Non ci faccio nemmeno caso. 

"Non ti voglio ascoltare Camilla, torna da Edoardo"
Il suo tono così freddo, distaccato e tagliente non solo non gli si addice per nulla, ma è in netto contrasto con la giornata estiva di oggi. 

"Ti prego, ho bisogno di sapere che tu sia a conoscenza di tutta la verità"
Dico pregandolo. 

Non mi interessa quanto posso sembrare patetica, perché ho intenzione di dirgli tutta la verità e non mi fermerò fino a quando non l'avrò fatto. Edoardo mi ha tolto l'opportunità di iniziare il discorso e di dimostrare che ne sarei stata in grado; ma nessun'altro mi impedirà di affrontare tutta la storia con lui. Non voglio entrare nei dettagli, voglio solo che sappia perché ho agito in questo modo e cosa mi ha portato a tradirlo. 

"So già tutto quello che mi serve sapere"
Sbotta non accennando a guardarmi nemmeno per un'istante. 

Inspiro ed espiro pesantemente prima di allungare leggermente il passo e mettermi davanti alla sua figura, cercando di bloccarlo in qualche modo. Appoggio le mani sul suo petto e riprendo la parola. 

"Gabriele, per piacere"
Lo prego ancora con le guance bagnate dalle lacrime e facendo in modo che si fermi.

"Hai esattamente il tempo che ci metteremo per raggiungere casa mia, poi non ci vedremo mai più"

Nonostante la crudezza delle sue parole, non posso fare a meno di annuire, apprezzando il fatto che almeno mi abbia dato un po' di tempo. 

Toglie entrambe le mani che ho appoggiato sul suo petto e mi supera. 

Mentre mi metto al suo fianco, noto come, in realtà, non manchi tanto per raggiunge casa sua, visto che ha optato per una delle scorciatoie che passano vicino i campi. Così mi affretto ad iniziare, avendo paura di non riuscire a dire tutto ciò che vorrei.

"Nulla di tutto questo era programmato, te lo posso assicurare"
Inizio mentre a lui scappa una risata amara, come se queste mie parole, nonostante siano vere, non lo tocchino abbastanza. 

Probabilmente sta semplicemente pensando che, anche se non era programmato, è successo comunque e, il fatto di giustificarsi con questa frase, non serve assolutamente a niente. 

So che nulla di quello che dirò potrà giustificare le mie azioni; ma credo sia giusto che lui senta pronunciare queste fatidiche frasi da me.

"Avrei dovuto dirtelo fin da subito, ma avevo paura"
Confesso mentre lui non accenna a diminuire la velocità dei suoi passi, probabilmente deciso a raggiungere il più velocemente possibile casa sua e mettere fine alle mie parole. 

Si scrive errore ma si legge amoreWhere stories live. Discover now