Capitolo 57

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Il mio obbiettivo di allontanarmi da tutto e da tutti per capire come agire e, soprattutto, per capire come affrontare Gabriele, direi che ha funzionato alla perfezione per ben tre giorni. Tre giorni estremamente lunghi, deprimenti, nei quali mi è anche venuto il ciclo. Non sono una di quelle ragazze che soffre tantissimo; ma non sto comunque nemmeno bene. L'unica grazia di Dio è che mi dura davvero pochissimo, solitamente al massimo quattro giorni, quindi come mi è iniziato, mi è anche finito velocemente.

Ora mentre mi avvio per andare ad aprire la porta, la noia e la tristezza influenzano anche i miei passi, facendomi risultare estremamente lenta.

"Camilla, sembri un bradipo vivente"
Commenta mia mamma, uscendo dalla cucina ancora le mani sporche di farina e il grembiule, sorpassandomi ed andando ad aprire senza lasciarmi l'opportunità di ribattere.

La sua espressione non appena apre la porta d'ingresso è alquanto sorpresa e io avrei l'impulso di chiederle chi è; ma lei mi precede sul tempo. 

"Oh, ciao Edoardo!"
Esclama con voce più alta del solito, facendomi fare un balzo indietro per evitare che lui mi veda anche solo per sbaglio.

In questi tre giorni ho palesemente evitato le sue chiamate e ho detto a Gabriele che avevo bisogno di un attimo di tempo per sistemarmi, riposarmi anche perché non mi sentivo poi così tanto bene. Lui, come un vero angelo di cui non merito nulla, nemmeno le lacrime, mi ha detto che non ci sarebbe stato nessun problema e che mi avrebbe scritto solo per sapere come stavo e per rimanere informato, senza pressarmi o asfissiarmi. Come invece, ha fatto Edoardo.

So che ho mentito a Gabriele, eppure è stato più distruttivo dover ignorare Edoardo, che sapere di aver mentito al mio ragazzo. Mi è mancato ogni singolo secondo in questi giorni; ma d'altronde prima devo davvero affrontare Gabriele. 

Avevo deciso di farlo domani, ripresa completamente da questi tre giorni infernali e consapevole delle mie intenzioni; peccato che il tempismo di Edoardo sia sempre stato qualcosa di eccezionalmente fantastico.

Ovviamente doveva arrivare proprio adesso e non aspettare altre poche ore, sarebbe stato troppo surreale che tutto andasse secondo i miei piani. 

"Devo vederla"
Esclama deciso, facendomi perdere un battito. Mi è mancata tutto di lui, dalla sua voce alle sue orrende battute.

"Uh aspetta un secondo"
Inizia mia mamma, girandosi verso di me un minimo e guardandomi come per chiedermi cosa dovrebbe dire.

Inizio a fare gesti con le mani, sperando che capisca che non voglio vederlo e che deve mandarlo via.

Prima voglio parlare con Gabriele e solo allora potrò sistemare le cose con Edoardo. Fatte entrambe queste cose, si vedrà cosa succederà.

Questi giorni, alla fine, mi sono serviti per capire che voglio davvero troncare il rapporto con Gabriele e non solo per quello che è successo o quello che potrebbe succedere, ma soprattutto per i sentimenti che, ormai, ho smesso di provare per lui. Continuare a vedere Edoardo, sapendo che nemmeno lui ha risolto con Beatrice, mi avrebbe solo e soltanto fatto male. Non sarei arrivata ad una conclusione.

Quando mia mamma ha afferrato ciò che le ho detto di fare, si gira nuovamente verso Edoardo e gli sorride cordialmente.

"Camilla è uscita con suo padre"
Mente abilmente, facendomi fare un sospiro di sollievo.

"Marta, so benissimo che è in casa"
Esclama il diretto interessato, appoggiando una mano sulla porta ed aprendola del tutto, rivelando così la mia figura.

Sospiro affranta, ammirando la figura di Edoardo davanti ai miei occhi, mentre mia mamma mi mima un ci ho provato.

Senza pronunciare un'altra parola, lui si affretta ad affiancarmi, prendermi per mano e dirigersi immediatamente verso la mia stanza. Purtroppo, sa perfettamente com'è strutturata casa mia per tutte le volte in cui è venuto qui per studiare o per farsi aiutare con chissà quali compiti.

Si scrive errore ma si legge amoreWhere stories live. Discover now