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<<Melody cara, che piacere averti qui>>
Bene, vi spiego la situazione alquanto spregevole in cui mi trovo:
Il fratello di mia madre, Jasper, e sua moglie Meredith, hanno concepito una strana creatura di nome Melody.
Nome piuttosto inadatto dal momento che la ragazza in questione, è più stonata di una campana.

Christine, ovvero come già ho accennato in precedenza, la sorella di mia madre, continua a scambiarsi complimenti con quella vipera di mia (purtroppo) cugina.
Quando Melody, Jasper e Meredith incrociano il mio sguardo, piomba un silenzio per loro imbarazzante nella stanza.
So di essere cambiata molto dall'ultima volta, ma sono certa che mi abbiano riconosciuto.
Un volto così simile ai miei genitori, e a mio cugino Tyler, non si può di certo confondere.
Per non parlare degli occhi!
<<Quanta accoglienza>> commento sbadigliando e rivolgendo un sorriso falso alla mia presunta cugina.
<<Speravo di non rincontrarti mai più invece...>> aggiungo posando gli occhi sulla ragazza dai capelli biondi ossigenati difronte a me.
<<Alaska>> sussurra mio zio Jasper dopo un attimo di trance.
<<Si esatto, sono ancora viva e non sono un miraggio>> dico sarcastica evitando per l'ennesima volta nella giornata di guardare Jason, per il semplice e ovvio motivo, che essendo gemello omozigote di mio padre, il coraggio di osservarlo è ben poco.
<<Presto sedetevi, non vorrei che le pietanze si raffreddino>> propone Zia Christine per smorzare la tensione, al che tutti si dirigono verso la sala da pranzo per prendere posto.

<<Cerca di non
ammazzarla!>> mi sussurra Tyler affiancandomi.
<<Non ti prometto niente>> dico concludendo la nostra piccola conversazione, e sedendomi fra lui e mia zia Meredith.
<<Come va il rientro qui a Miami?>> mi domanda lei sorseggiando del vino rosso.
<<Bene>>
<<Nuove amicizie?>> prosegue civettuola non curandosi della mia espressione annoiata.
<<Ma che domande fai mamma? È ovvio che no! Insomma conosci il suo carattere, per non parlare del suo aspetto>> gracchia Melody con la sua voce nauseante, accompagnando la frase da una risata tutto fuorché vera.
<<Non puoi dire niente in entrambi i casi mia cara Melody, dal momento che il carattere non lo possiedi, e nella bellezza ti supero in una maniera devastante e tu ne sei pienamente consapevole.>> dico sfidandola con lo sguardo, che lei dopo pochi secondi abbassa sul suo piatto.
Nessuno riesce a sostenerlo, soprattutto con il colore dei miei occhi.
<<Ovviamente non sono così meschina da volerti far notare, ancor più di quanto tu già sappia, che anche in bellezza ti supero. Il motivo di questo mio gesto, è che l'estetica è l'unica cosa su cui puoi contare. Insomma... non vorrai mica conquistare i ragazzi con la personalità!>> aggiungo prendendola per il culo.
Tyler a stento trattiene le risate, Jason non riesce a farsi scappare l'espressione divertita e Zia Christine assume uno sguardo imbarazzato.
I genitori della vipera mi guardano di sbieco, ma non osano aprire bocca.

Polly, la cameriera, porta un vassoio colmo di pietanze deliziose, che io osservo con l'acquolina in bocca.
<<Sembra che non mangi da una vita>> mi sfotte Tyler al mio fianco ed io metto su un finto broncio.
<<Beh, cosa ti aspetti? Ha passato anni al riformatorio tra le sbarre>> dice Melody con nonchalance, al che stringo la mano destra in un pugno, tentando di ricordare i metodi contro la rabbia che hanno tentato, seppur invano, di insegnarmi.
Evito di farle notare che non avevo le sbarre (escludendo quelle alle finestre), ben si una porta blindata, e mangio cercando di reprimere la mia voglia di sbatterle la testa contro il cesso.
<<Posso sapere cos'hai combinato per finire là dentro?>> chiede con un ghigno sul volto.

Essendo figlia del fratello di mia madre, e non facendo parte quindi della famiglia Milton, la maggior parte dei segreti, vengono mantenuti tali anche a lei.
Mia zia Christine è a conoscenza di tutto solo perché è sposata con Jason.
<<Non sono tenuta a darti spiegazioni di alcun tipo>> dico con voce atona.
Jason mi sorride soddisfatto ed io lo guardo con un cipiglio sul volto.
Era convinto che avrei spifferato tutto? Non mi dimentico da un giorno all'altro, del giuramento di famiglia.
<<Sempre questi segreti>> sbuffa l'oca di mia cugina, triste per non aver ottenuto niente di cui spettegolare.
Si vede chiaramente anche da questo, che il sangue dei Milton, non scorre nelle sue vene.

You'll be MineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora